Come hanno influito le limitazioni imposte dall¡¯emergenza coronavirus sulle emissioni nocive nelle citt¨¤ italiane? Abbiamo utilizzato i dati delle Arpa regionali
Le concentrazioni di polveri sottili e (PM10) e dei biossidi di azoto (NO2) hanno gravi ripercussioni sull¡¯organismo mano. Sono due delle principali sostanze inquinanti che affliggono l¡¯aria delle nostre citt¨¤, tanto che quando si superano i limiti imposti per legge scattano i blocchi alla circolazione, parziale o totale, che tanto fanno discutere. In tempo di lotta al coronavirus e alla conseguente Covid-19, una delle misure prese per contenere la diffusione dell¡¯epidemia ¨¨ la stata una stretta alla circolazione delle persone, che comporta inevitabilmente drastico calo del traffico cittadino. Quali sono gli effetti sull¡¯aria delle citt¨¤? Abbiamo analizzato i dati pubblicati dalle agenzie regionali per la protezione ambientale, rilevati dalle centraline posizionate nei centri urbani e relativi ai livelli di polveri sottili e di biossido di azoto a Torino, Milano, Roma e Napoli dal 9 marzo ¨C giorno di entrata in vigore del Dpcm che ha imposto agli italiani di rimanere a casa salvo comprovate urgenze e necessit¨¤ ¨C al 18.
Come mostrano i dati, non c¡¯¨¨ stato un crollo dei livelli di inquinanti nei dieci giorni osservati, e negli ultimi si notano incrementi nonostante i pochi veicoli in circolazione. Va ricordato che in questo periodo sono ancora in funzione gli impianti di riscaldamento, importante fonte di polveri sottili e di biossido di azoto.
LE POVERI SOTTILI
¡ª ?Prima per¨° ¨¨ necessario capire di quali sostanze stiamo parlando. Le Pm10 ¨C chiamate anche polveri sottili o particolato ¨C sono particelle piccolissime, liquide o solide, in sospensione nell¡¯aria. Sono formate a loro volta da particelle pi¨´ piccole chiamate Pm2,5. Prodotte dalla combustione, contengono polvere e fumo, e possono avere effetti sulla salute umana: dall¡¯aumento di asma e bronchiti allo sviluppo di formazioni cancerogene. Hanno origine dalla combustione dei motori, delle caldaie, delle stufe e dalle attivit¨¤ industriali.
IL BIOSSIDO DI AZOTO
¡ª ?L¡¯altro inquinante che stiamo prendendo in esame ¨¨ il biossido di azoto si forma in massima parte in atmosfera per ossidazione del monossido (NO), che a sua volta trae origine sia dai processi di combustione (centrali termoelettriche, riscaldamento, traffico), che da processi produttivi senza combustione (produzione di acido nitrico, fertilizzanti azotati). ? un gas irritante per l'apparato respiratorio e per gli occhi che pu¨° causare bronchiti fino anche a edemi polmonari e decesso.
LE EMISSIONI DI PM10 E NO2 A TORINO
¡ª ?La prima citt¨¤ che abbiamo preso in esame ¨¨ Torino. La collocazione del capoluogo piemontese tra la pianura Padana e lo scudo delle Alpi fa s¨¬ che l¡¯aria inquinata ristagni per giorni, a volte per settimane, aumentando la pericolosit¨¤ di polveri sottili e biossido di azoto. Secondo le rilevazioni di Arpa Piemonte, a partire dal 9 marzo sia le Pm10 che i NO2 hanno avuto prima un leggero incremento e poi calo a partire dall¡¯11marzo, con i biossidi di azoto diminuiti di molto. Fino a domenica 15, quando sia le PM10 che i NO2 hanno ripreso a crescere, tornando il 18 marzo ai livelli precedenti il decreto.
LE EMISSIONI DI PM10 E NO2 A MILANO
¡ª ?Come Torino, anche Milano sconta la posizione geografica collocata in posizione baricentrica rispetto alla valle Padana, con le Alpi a coprirle le spalle ma anche a rallentare la circolazione del venti da settentrione. Secondo le rilevazioni di Arpa Lombardia, nel capoluogo l¡¯andamento delle rilevazioni ¨¨ pi¨´ altalenante, con un calo drastico dei NO2 tra il 12 e il 14 marzo seguito da un robusto incremento dei livelli di polveri sottili e di biossido di azoto che si ¨¨ protratto senza sosta fino al termine delle nostre osservazioni.
LE EMISSIONI DI PM10 E NO2 A ROMA
¡ª ?Passando a Roma, possiamo osservare come i livelli di entrambi gli inquinanti abbiano subito oscillazioni sensibili ma non drastiche. I dati pubblicati da Arpa Lazio mostrano quello del biossido di azoto - che risulta il pi¨´ elevato tra quelli delle quattro citt¨¤ monitorate con punte oltre i 100 ?g/m? - scendere leggermente tra il 12 e il marzo per poi risalire a livelli elevati nonostante lo scarso traffico. Discorso analogo per le polveri sottili, che dopo la modesta flessione di domenica 15 sono tornate a crescere con vigore.
LE EMISSIONI DI PM10 E NO2 A NAPOLI
¡ª ?L¡¯ultima citt¨¤ presa in esame ¨¨ Napoli, che ¨¨ anche quella con i livelli di inquinamento pi¨´ bassi delle quattro. Analizzando i dati diffusi da Arpa Campania salta subito all¡¯occhio come il biossido di azoto non salga mai oltre quota 40 ?g/m?, con punte al di sotto dei 10 ?g/m? nella giornata di domenica 15 marzo. Anche le polveri sottili sono calate molto domenica 15, mostrando un trend altalenante negli altri giorni. Sia le PM10 che i NO2 sono tornati a salire negli ultimi tre giorni di osservazione.
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