Autovelox
Autovelox, Joe Bastianich: "Sogno una Ferrari Barchetta"
Joe Bastianich non ha bisogno di presentazioni: ¨¨ un volto della televisione italiana (insieme a Carlo Cracco e Bruno Barbieri ha tenuto a battesimo lĄŻedizione italiana di MasterChef) e della ristorazione a livello mondiale (ha aperto il suo ultimo locale a Los Angeles). Adora la musica, a tal punto da pubblicare un album nel 2019 (Aka Joe), e i motori: le auto sono lĄŻequivalente del pane a tavola. Lo abbiamo raggiunto per la rubrica Autovelox nella sua casa a New York. Si ¨¨ presentato con gli occhiali scuri e una maglietta "American Style". Ecco che cosa ci ha raccontato prima di lasciare la citt¨¤ per il weekend con la sua Chevrolet Chavelle SS Convertible del 1968.
Da dove nasce la tua passione per le auto?
"Sono figlio di genitori italiani immigrati in America, mio padre e mio nonno erano quelli della Mercedes-Benz: sono arrivati qui e mio padre ha comprato un Mecedes 220 diesel del 1969, mentre mio nonno aveva il 300 turbo diesel degli Anni 80. Per loro la macchina era uno status symbol. Negli Anni 70 e 80 lĄŻauto che avevi rispecchiava il tuo benessere, il tuo modo di vita e stile. Per noi prendere la patente era un passaggio di vita: la macchina insomma era fondamentale".
Qual ¨¨ stata la tua prima auto?
"Una Chevrolet Monte Carlo Super Sport del 1978, due porte, turbo 3.8 di cilindrata, bordeaux con il tettuccio bianco. Era una bestia. I sedili davanti erano come un divano: ci stavano 4-5 persone. LĄŻho comprata per 1200 dollari, era il 1986. Era super fica".
E ti divertivi come un pazzo?
"S¨Ź, anche se in realt¨¤ aveva il cambio automatico e non mi faceva impazzire. Volevo il manuale. Due anni dopo infatti ho comprato una macchina che oggi ¨¨ rivalutata: era la Toyota Supra del 1984. Super tamarra, super bassa e con le ruote super larghe. Era veramente una bella bestia".
Oggi che macchine guidi?
"Abbiamo auto normalissime: unĄŻAudi A6 Allroad per i ragazzi (Joe ha tre figli, ndr) e una Land Rover Defender per i weekend. Ora viviamo in citt¨¤, ma sono cresciuto con il Suv. Ricordo che avevo il Ford Excursion, era la macchina pi¨´ grande, non commerciale, messa in produzione negli Stati Uniti. Era un 7 litri biturbo, potevano portare nove persone. Per darti unĄŻidea degli spazi: caricavo 140 casse di vino. A un certo punto lĄŻho convertita a bio-diesel. Utilizzavo gli scarichi delle friggitrici, camminava sia ad olio che a gasolio. Normalmente questa macchina faceva quattro km con un litro di gasolio. Non era molto economica", sorride.
Hai anche un parco dĄŻauto da collezione.
"La mia passione sono le Ferrari di Enzo, quelle che utilizzava lui. A Los Angeles abbiamo una Ferrari 330 GT argento del 1962 con gli interni bordeaux , mentre al Museo di Maranello, alla mostra dedicata a Enzo, ¨¨ esposta la Ferrari 365 GT 2+2 del 1968 color oliva. ? bellissima, ed ¨¨ identica allĄŻauto che guidava tutti i giorni Enzo".
Qual ¨¨ il viaggio che ti ¨¨ rimasto nel cuore?
"Ho fatto tante Mille Miglia in Italia vivendo momenti molto belli, per diversi motivi: per la cultura delle auto dĄŻepoca e per la bellezza dei paesaggi scoperti. Ho amato anche i viaggi negli States, per esempio: Los Angeles-Santa Barbara con la Ferrari 330. ? stato fantastico. Qui a New York mi capita di caricare i surf sulla Chevelle SS e andare verso il mare. Mi sembra di essere un beach boy degli Anni 60. Questi sono i momenti romantici che si creano con unĄŻauto: insieme alla musica giusta torni indietro nel tempo e scopri certe emozioni".
Oggi qual ¨¨ il viaggio che ti manca e che vorresti assolutamente fare?
"Mi piacerebbe fare un giro in Europa, partendo dallĄŻItalia e passando per la Francia e gli stati del nord con una delle mie Porsche 911 Carrera GT cabrio, ne ho due: una ¨¨ del 1983 e una del 1985. Quelle macchine con i suoi 6 cilindri mi danno una voglia pazzesca di guidare. Sono piccole, ma super aggressive e potenti".
Hai molte auto in garage, ma hai ancora dei desideri da esaudire?
"Con o senza budget? ¨C ride. La mia macchina dei sogni ¨¨ la Lamborghini Miura, ¨¨ unĄŻauto iconica. La sua estetica, il suo rumore e lĄŻodore ti catapulta nellĄŻItalia nei primi Anni 70. Mi piacciono le auto che ti fanno viaggiare nel tempo, che ti raccontano un pezzo di storia e ti regalano emozioni particolari. Farei anche un giro sulla Barchetta di Enzo Ferrari della fine degli anni Cinquanta, sarebbe un sogno. Sborsare 4-5 milioni di euro direi che non ¨¨ il caso, ma un giro me lo farei volentieri".
Sappiamo che possiedi anche delle moto.
"Ne ho poche, ho passato i cinquanta e ho paura di farmi male ¨C ride ¨C comunque ho una Ducati e unĄŻHarley".
? RIPRODUZIONE RISERVATA