Il presidente del colosso tedesco contesta chi le considera ad impatto zero e punta il dito contro la mancanza di colonnine
Il mondo dellĄŻauto ¨¨ al centro di una vera e propria trasformazione: dopo oltre 100 anni, ¨¨ iniziato il declino dei motori termici alimentati con carburanti derivati dal petrolio, che stanno lasciando spazio ai propulsori elettrici. Questa transizione ¨¨ sostenuta in tutto il mondo dalla politica e dai Governi, che hanno varato norme anti smog sempre pi¨´ restrittive proprio con lĄŻintento di favorire le auto elettriche. Ora, dopo un periodo in cui tutti hanno dovuto abituarsi a tale cambiamento, dalle case automobilistiche ai clienti, la trasformazione ha preso inizio e le vendite di auto elettriche sono in netta crescita. Sembra uno scenario ideale, ma stanno emergendo anche le prime crepe.
LE CRITICHE
ĄŞ ?Tutto ¨¨ partito con le dichiarazioni di Akio Toyoda, presidente della Toyota, che ha bollato le auto elettriche come un business ancora immaturo e dai costi insostenibili. Le parole di Toyoda hanno trovato concorde Franz Fehrenbach, presidente del consiglio di sorveglianza della Bosch, colosso tedesco leader nella componentistica per auto e con forti interessi anche nelle tecnologie per le auto elettriche. Fehrenbach, nel corso di unĄŻintervista con il quotidiano tedesco Stuttgarter Nachrichten, ha criticato le autorit¨¤ europee e giudicato negativamente il loro approccio nei confronti delle auto elettriche, sostenute economicamente perch¨Ś considerate ad impatto zero in termini di emissioni di anidride carbonica.
E LO SMOG?
ĄŞ ?Tuttavia, secondo il suo punto di vista, le autorit¨¤ europee non dovrebbero considerare le auto elettriche ad impatto zero in termini di anidride carbonica, perch¨Ś non dovrebbero tralasciare le emissioni inquinanti generate per produrre lĄŻenergia elettrica con cui ricaricare le batterie, ottenuta in prevalenza da fonti fossili. Inoltre, Fehrenbach ritiene che la politica non debba nemmeno trascurare lo smog generato nel corso dei processi per lĄŻestrazione dei materiali presenti in natura per la produzione delle batterie. Secondo Fehrenbach, insomma, ¨¨ vero che le auto elettriche non inquinano mentre marciano su strada, ma producono lo stesso smog. E ci¨° non va trascurato quando si prendono decisioni ai pi¨´ alti livelli.
POCHE COLONNINE
ĄŞ ?Fehrenbach ha considerato poi un altro aspetto cruciale per la diffusione delle auto elettriche: la presenza delle colonnine pubbliche per la ricarica delle batterie. Queste, a suo avviso, sono ancora troppo poche, e la situazione non ¨¨ promettente nemmeno in Germania, fra i Paesi europei pi¨´ avanti sul fronte della mobilit¨¤ elettrica: lĄŻassociazione tedesca delle case automobilistiche, la Vda, sostiene che andranno creati mediamente 2.000 punti per la ricarica a settimana, in modo da raggiungere lĄŻobiettivo di 1 milione entro il 2030, ma attualmente si procede al ritmo di 200 a settimana. E cos¨Ź, ¨¨ la sua riflessione, cĄŻ¨¨ il rischio che i punti di ricarica non saranno abbastanza per fare fronte allĄŻincremento delle vendite.
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