Una simulazione del Cnr, in collaborazione con Motus-E sui nostri maggiori centri urbani: i risultati non lasciano spazio a dubbi
Quanto diminuirebbero le emissioni inquinanti nelle nostre citt¨¤ se le auto fossero elettriche? Domanda interessante, fondamentale negli anni a venire che suscita dibattiti, in mancanza di dati sicuri. Ha provato a dare una risposta uno studio condotto su cinque citt¨¤ italiane rappresentative come Torino, Milano, Bologna, Roma e Palermo: lo ha fatto il Cnr, in collaborazione con Motus-E, lĄŻassociazione per lo sviluppo della mobilit¨¤ elettrica in Italia. Risultato: nel 2030 le emissioni di ossidi di azoto (NO 2) potrebbero ridursi tra il 74 e il 93% e quelle di polveri sottili (PM 10) fra il 34 e il 46% a seconda dei centri urbani. Il report, presentato a KeyEnergy nellĄŻambito dellĄŻedizione virtuale di Ecomondo, partendo da uno scenario base ha messo a confronto due possibili prospettive future. Una esaminata su cinque anni, quindi nel 2025, e lĄŻaltra su 10 anni, nel 2030.
Lo studio
ĄŞ ?LĄŻobiettivo principale ¨¨ stato il calcolo dellĄŻevoluzione delle emissioni di PM 10 e NO 2 allĄŻaumentare della diffusione delle auto plug-in hybrid ed elettriche nel parco circolante, con la conseguente riduzione di quelle a benzina e diesel e la rottamazione di quelle pi¨´ inquinanti. Il tutto sfruttando un metodo di simulazione chiamato Advanced Dispersion Modelling System che permette di analizzare lĄŻimpatto sullĄŻambiente di vari comparti del trasporto privato, della logistica e del trasporto pubblico, sulla base dei flussi di traffico forniti dalle amministrazioni delle citt¨¤ interessate. Importante: i risultati sono al netto del contributo di inquinanti di tutte le altre fonti di emissioni, come le attivit¨¤ economiche e gli impianti di riscaldamento, notoriamente micidiali. I fattori inquinanti dei diversi mezzi di trasporto sono quelli della banca dati dellĄŻIstituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) mentre le percentuali delle concentrazioni sono state calcolate considerando le centraline di monitoraggio Arpa.
Prospettive
ĄŞ ?Niente lasciato al caso, insomma. Compresi i flussi di traffico forniti dalle citt¨¤ relativi alle 24 ore e che tengono conto dei dati meteo di un giorno tipico feriale invernale, valutando quindi la velocit¨¤ e la direzione del vento, la stabilit¨¤ atmosferica, la temperatura, lĄŻumidit¨¤, il tasso di precipitazione, la nuvolosit¨¤. La simulazione non lascia spazio a dubbi. Sul PM 10, ne guadagnerebbero soprattutto Palermo (- 38% in cinque anni e - 46% in dieci) e Roma (- 36% E - 42%) mentre sullĄŻNO2 i benefici si sentirebbero maggiormente sul breve a Milano e Torino (-62% e - 61% entro il 2025) e sul lungo periodo ancora a Torino e a Roma (- 93% e - 89%). Uno studio, sia chiaro, ma che fa riflettere su quanto abbia senso - soprattutto per la mobilit¨¤ urbana ma non solo - investire sulle infrastrutture per le vetture elettriche, oltre a favorirne acquisto o noleggio.
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