Scenari
Stellantis e la Cina, cosa sta succedendo. Chi va e chi resta. Crescono Volkswagen e Toyota
Nessuna contraddizione, ma casomai la necessit¨¤ di spiegazioni per quella che di fatto ¨¨ l'uscita dal mercato pi¨´ importante al livello mondiale negli anni a venire. Il primo marzo scorso Carlos Tavares, Ceo di Stellantis, in occasione della presentazione del piano strategico Dare Forward 2030 chiariva riguardo alla Cina che sarebbe stato adottato un modello di business ¡°asset-light¡±, per ridurre i costi fissi e limitare l¡¯esposizione al rischio geopolitico, contabilizzando per¨° ricavi netti per di 20 miliardi di euro. Gli eventi non portano a considerare che Carlos Tavares abbia cambiato orientamento, ma rendono l'obiettivo economico ben meno raggiungibile. Stellantis sta sostanzialmente abbandonando il mercato cinese in termini di produzione, dunque anche di eventuale esportazione, nonostante il modello di joint venture tra un costruttore del Paese asiatico e uno occidentale stia ancora regalando ad altri gruppi eccellenti risultati.
Exit strategy
¡ª ?Ultima ad arrivare sul tavolo degli analisti finanziari ¨¨ stata la grande rinuncia di Opel, che ormai in modo ufficiale ha deciso di sospendere i piani di espansione in Cina. "La crisi ci costringe a rivedere piani e prendiamo le nostre decisioni tenendo conto delle tensioni geopolitiche. Il nostro compito ¨¨ di anticipare le conseguenze", ha ribadito Tavares, confermando l'intenzione forte di una strategia ¡°asset-light¡±, ovvero senza fabbriche in Cina, ma affidandosi solo ed esclusivamente alle importazioni in un Paese potenzialmente soggetto a sanzioni. Opel rinuncia cos¨¬ a presidiare il pi¨´ importante mercato di auto elettriche a livello del globo con un marchio dal taglio squisitamente popolare, e nonostante l'accordo di fornitura di batterie con l'azienda locale Svolt gi¨¤ in essere. Per Stellantis resta per¨° la promessa di ricavi netti per di 20 miliardi di euro provenienti dalla Cina, e sempre meno strade per raggiungerli.
Vuoto a perdere
¡ª ?Lo scorso 15 luglio Stellantis e Dongfeng Motor hanno stipulato un accordo relativo ai 99,2 milioni di azioni ordinarie di Stellantis possedute dal gruppo cinese e che rappresentano il 3,16% del capitale sociale di? quello guidato da Tavares. Nella sostanza, Dongfeng pu¨° presentare di volta in volta un¡¯offerta di vendita a Stellantis, di tutte o di una parte delle azioni ordinarie che possiede, procedendo di fatto allo scioglimento ordinato di una joint venture nata addirittura nel 1992, con la controparte europea allora costituita dal gruppo francese Psa - Peugeot e Citro?n. Ma c'¨¨ di pi¨´. In gennaio Stellantis aveva annunciato il progetto per aumentare la sua partecipazione azionaria dal 50% al 75%, questa volta nella joint venture Gac-Stellantis nata nel 2010, ma il gruppo in luglio invertiva la rotta, comunicando l'ordinata cessazione proprio della partnership con Guangzhou Automobile Group. ¡°L¡¯interferenza della politica ¨¨ aumentata di giorno in giorno, c¡¯¨¨ una crescente ingerenza nel modo in cui facciamo affari come azienda occidentale in Cina¡±, dichiar¨° Tavares, aggiungendo come ¡°c¡¯¨¨ una chiara politicizzazione del clima imprenditoriale in Cina da quattro o cinque anni¡±. Stellantis non ha mancato di informare che continuer¨¤ a rafforzare la propria offerta in Cina con una pi¨´ ampia gamma di veicoli d¡¯importazione elettrificati a marchio Jeep, proprio quello che per¨° nelle intenzioni originali mostrava le migliori qualit¨¤ per imporsi sul mercato cinese.
ritardo strategico
¡ª ?Nonostante i ripetuti tentativi negli anni, ¨¨ un fatto che Stellantis ad oggi abbia una quota inferiore all'1% del mercato cinese, nonostante il volume totale delle vendite delle diverse joint venture tra un costruttore locale e uno straniero, anche ad agosto, rappresenti il 41,1%.del totale secondo i pi¨´ recenti dati forniti dalla China Passenger Car Association. Nel dettaglio, dopo il marchio Byd, seconda assoluta per immatricolazioni ¨¨ appunto la joint venture Faw-Volkswagen, con una crescita del 38,1% e 164.000 vetture immatricolate nel mese, seguita in terza posizione ancora da Volkswagen, questa volta in societ¨¤ con Saic, a quota 118.000 immatricolazioni e un incremento del 5.6% rispetto allo scorso anno. In quarta posizione, la partnership Saic e General Motors (+24,2%), in settima quella tra Dongfeng e Nissan (-8%), seguita rispettivamente da quelle che Toyota gestisce con Gac (+48%) e Faw (+25,4). Utile poi ricordare che gli equilibri del mercato cinese stanno trovando ulteriori sbocchi produttivi in un Paese satellite come la Thailandia, giudicato evidentemente al riparo da eventuali sanzioni nei confronti della Cina, ma anche in questo caso registrando l'assenza di Stellantis.
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