I colossi cinesi Byd, Saic e Great Wall impiantano fabbriche in un Paese che Toyota, Mitsubishi e Mercedes gi¨¤ conoscono bene. E' la decima potenza automobilistica mondiale, davanti anche alla Francia, ma siamo solo all'inizio
Se l'elettrica (per ora) non va d'accordo con l'economia, si spiega gi¨¤ benissimo con la geografia. Ad est c'¨¨ la Cina, primo mercato automobilistico che potrebbe gestire qualsiasi strategia di vendita o colonizzazione, in solitaria, almeno attendendo il tempo necessario per la nascita all'ombra della Grande Muraglia di una vera produzione di microchip di qualit¨¤, oltre a quella di una altrettanto avanzata industria software, all'altezza di quella nord americana. Peccato per¨° che le sanzioni attuali o prossime venture stiano convincendo la Cina a cercare alleati per deviare l'industria dell'auto verso quel Sud Est Asiatico che nessuno colpisce con ritorsioni diplomatiche. La Cina ha trovato la Thailandia. Non ¨¨ l'unica e comunque il problema per l'Europa si complica.
Terra per giganti
¡ª ?Il colosso cinese Byd nel primo semestre 2022 ha venduto pi¨´ auto elettrificate di qualsiasi altro costruttore a livello globale, oltre 638.000. Da marzo a giugno ha commercializzato 180.000 auto elettriche contro le 255.000 di Tesla. Ha scelto la Thailandia per crescere ancora, investendo 491 milioni di dollari per la costruzione di uno stabilimento nella provincia di Rayong, destinato a produrre 150.000 esemplari all'anno della compatta a batteria Atto 3 entro il 2024, salvo ulteriori modifiche degli obiettivi a salire. In previsione di sanzioni che dovessero colpire la madre patria, affare che interessa tutti. Entro la fine del 2022 uscir¨¤ dalle catene di montaggio dello stabilimento di Samut Prakan, vicino Bangkok, la prima ammiraglia Mercedes EQS prodotta in Thailandia, un paese dove l'azienda di Stoccarda ¨¨ presente dal 1979 e dove ha visto crescere il settore a passo di carica. Secondo i dati forniti dall'Oica, l'organizzazione che riunisce i costruttori di tutto il mondo, la Thailandia nel 2021 ¨¨ diventata la decima potenza automobilistica mondiale, con un totale di 1.685.705 veicoli prodotti, di cui 594.690 vetture e 1.091.015 unit¨¤ tra mezzi commerciali e i popolarissimi pick-up. Per intenderci, la ¨¨ Francia dietro, in dodicesima posizione, mentre l'Italia ¨¨ staccatissima, addirittura ventesima in classifica. C'¨¨ per¨° dell'altro che entusiasma o preoccupa di pi¨´, dipende. Il Governo ha idee chiare per evolvere e sostiene l'obiettivo di produrre 750.000 vetture elettriche l'anno finanziando con esenzioni fiscali fino a 11 anni le aziende straniere che decidono di costruire stabilimenti sul suo territorio. Una vera corsia preferenziale di cui stanno approfittando in molti.
Ecosistema Thai
¡ª ?Rispetto a Vietnam, Laos e Cambogia, altre nazioni nel gruppo delle emergenti sul piano automobilistico, la Thailandia ha da offrire un livello medio di istruzione e di preparazione professionale ben pi¨´ alto e dunque ¨¨ pronta per ospitare aziende ad altro tasso tecnologico che puntano sulla qualit¨¤ dell'esecuzione e non solo sul basso costo del lavoro. Negli ultimi mesi colossi come Toyota o le cinesi Great Wall e Saic hanno siglato accordi con il governo per approfittare del piano di incentivi e dunque impiantare o incrementare la produzione. Toyota ¨¨ gi¨¤ primo costruttore in Thailandia, con ben tre stabilimenti ha il suo quartier generale asiatico proprio a Bangkok, risultato a cui mirano tanto Great Wall che Saic per coordinare le richieste di una regione asiatica che conta su 681 milioni di potenziali clienti. Nel frattempo Mitsubishi Motors, che ¨¨ stata la prima azienda estera a produrre ed esportare veicoli dalla Thailandia nel 1988, ha deciso che sar¨¤ Bangkok dal 2024 la principale piattaforma produttiva per le sue auto plug-in hybrid.
Se l'iPhone non basta
¡ª ?L'ingresso in forza dei costruttori automobilistici classici in Thailandia ¨¨ solo la prima fase di un processo pi¨´ ampio di trasformazione, oppure il sintomo pi¨´ lieve del problema, dipende. Non ¨¨ una novit¨¤ che l'opportunit¨¤ dell'auto elettrica stia sollecitando l'arrivo nel settore di aziende che finora abbiamo associato esclsivamente all'alta tecnologia delle comunicazione o dell'elettronica di consumo. Complice la semplicit¨¤ meccanica di una vettura a batteria, che consegna le funzioni principali all'elettronica, hanno mostrato le proprie carte tanto Huawei che Xiaomi, precedute per¨° da Foxconn, ovvero il produttore principe al mondo di dispositivi mobili e computer per conto di Apple, che ha scelto la Thailandia come sede, e la compagnia energetica statale Ptt come partner per un investimento fino a 2 miliardi di dollari dedicato alla realizzazione di auto elettriche, a marchio Foxtron. I due partner nella societ¨¤ Horizon Plus contano di produrre 200.000 veicoli l'anno basandosi sulla piattaforma Mih presentata da Foxconn lo scorso anno. Ma c'¨¨ ancora di pi¨´, perch¨¦ Ptt con il suo fatturato di 51 miliardi di dollari l'anno si ¨¨ impegnata in prima persona nella creazione di una azienda sussidiaria per la fabbricazione di batterie e che attende ulteriori soci del settore. Casualmente, lo stesso dove il primo e il terzo produttore al mondo sono cinesi.
? RIPRODUZIONE RISERVATA