LĄŻANALISI
Incentivi auto: in tre anni erogato quasi un miliardo e 800 milioni. E adesso?
Incentivi auto: per circa tre anni hanno "acceso" il mercato, ma dopo aver esaurito il carburante sono spariti dai piani futuri. Ne abbiamo parlato molto, con analisi e proiezioni anche con gli addetti ai lavori, in una fase congiunturale mai cos¨Ź complicata tra crisi dĄŻidentit¨¤, transizione ecologica e una pandemia che ha colpito duramente il settore. Avviati nei primi mesi del 2019 come sostegno alla mobilit¨¤ elettrica e ibrida plug-in, con il dilagare del coronavirus sono diventati uno strumento per rianimare un mercato paralizzato, stimolando lĄŻacquisto dei modelli a basse emissioni e allargando lĄŻorizzonte anche alle due ruote e agli autocarri. Ma al di l¨¤ della situazione contingente, gli incentivi auto dovrebbero essere parte integrante del piano di transizione energetica che transiti una mobilit¨¤ basata prevalentemente su combustibili fossili verso lĄŻauto elettrica e le alternative allo studio. Un impegno che, seppur con logiche e importi differenti, stanno assumendo molti paesi (anche europei), ma che non trova riscontro nella stesura delle Legge di Bilancio 2022 che di incentivi auto non parla affatto.
CONTRIBUTI DIFFERENZIATI PER FASCE DI EMISSIONI
ĄŞ ?L'idea di un contributo pubblico allĄŻacquisto dellĄŻauto non ¨¨ certo una novit¨¤ recente, il primo format risale al 1997 e, seppur con modalit¨¤ differenti, ha trovato pi¨´ volte applicazione anche negli anni successivi. LĄŻultima tornata ¨¨ iniziata a marzo 2019 con lĄŻintroduzione dell'Ecobonus auto calcolato in base alle emissioni di CO2 attraverso una doppia fascia: tra 0 e 20 g/km (auto elettriche) e tra 21 e 60 g/km (ibride plug-in). Poi, nel 2020, ¨¨ stata la volta dellĄŻincentivo per le auto ibride e termiche a basso impatto, anche se la fascia di emissioni ¨¨ stata modificata pi¨´ volte tra 61-110 g/km e 61-135 g/km. Nel 2021 ¨¨ stato aggiunto il contributo per le auto usate Euro 6 con emissioni fino a 160 g/km.
1 MILIARDO E 218 MILIONI DI CONTRIBUTI SOLO NEL 2021
ĄŞ ?Quanto ha sborsato lo stato in quasi tre anni di sostegno alle vendite di auto? Il conto lo ha fatto Motus-E, associazione nata con lĄŻobiettivo di creare una piattaforma comune di dialogo tra tutti gli attori della filiera dellĄŻauto elettrica: dai gestori delle infrastrutture ai costruttori. L'obiettivo dell'associazione ¨¨ favorire anche in Italia la transizione verso la mobilit¨¤ a zero emissioni. Nel 2019 sono stati stanziati 60 milioni di euro per elettriche e ibride plug-in. Nel 2020, poi, i fondi sono saliti a 510 milioni, 260 dei quali per lĄŻEcobonus e 250 per lĄŻincentivo alla fascia 61-100 g/km. Il 2021 ¨¨ stato il pi¨´ sostanzioso, seppur con diversi stop & go provocati dallĄŻesaurimento fondi e dalla successiva riallocazione, con 1 miliardo e 218 milioni cos¨Ź ripartiti: 615 milioni per elettriche e plug-in, 558 milioni per ibride e termiche a basso impatto (fascia 61-135 g/km) e 45 milioni destinati allĄŻusato Euro 6. Il totale nei tre anni ha raggiunto quota 1 miliardo 788 milioni.
MOTUS-E: Ą°PNNR OCCASIONE PER PIANI DI INCENTIVI STRUTTURALIĄą
ĄŞ ?I fondi destinati allĄŻEcobonus auto sono terminati lo scorso 28 ottobre, quelli per la categoria 61-135 g/km il 4 novembre. Rimane operativo solo il contributo per lĄŻusato, con 37 milioni attualmente disponibili. E ora? La Legge di Bilancio 2022 poteva essere lĄŻoccasione per pensare a un piano strutturale, magari triennale, per alimentare un trend virtuoso necessario a centrare gli ambiziosi obiettivi europei. "Nella Legge di Bilancio non sembrano esserci certezze sul futuro degli incentivi per le auto elettriche. Una scelta che non riusciamo a spiegarci date le dichiarazioni positive del Presidente del Consiglio e da quanto emerso nel corso dell'ultimo Tavolo Tecnico Automotive del Ministero dello sviluppo economico ¨C denuncia Francesco Naso, Segretario generale di Motus-E ¨C. Una politica di supporto strutturale, almeno triennale, per le auto a zero e basse emissioni porterebbe a un doppio beneficio: aiutare i cittadini ad acquistare prodotti sostenibili e supportare l'industria automotive del nostro Paese, che ha gi¨¤ avviato una riconversione della produzione in chiave sostenibile. La nostra Associazione, gi¨¤ dall'estate dello scorso anno, aveva lanciato proposte per investire una (piccola) parte delle risorse del Pnrr per attrarre gigafactory (ecco dove si trovano in Europa) sul territorio italiano e strutturare un bonus per veicoli a zero e basse emissioni al pari di quanto stanziato nei Recovery Plan dei principali Paesi europei, nel silenzio assordante delle altre associazioni di settore". Infine, Naso lancia l'allarme sul futuro degli incentivi: "Era purtroppo prevedibile che in Legge di Bilancio non sarebbe stato semplice inserire importi significativi, tuttavia ¨¨ davvero preoccupante non riscontrare neanche un accenno a uno strumento di supporto".
? RIPRODUZIONE RISERVATA