L¡¯ultima analisi dell¡¯Osservatorio Mobilit¨¤ e Sicurezza di Continental porta allo scoperto luci e ombre di un mercato che ha bisogno di ampio sostegno. E di maggiori fondi...
Il divieto di vendita di auto benzina e diesel dal 2035 sembra avere gi¨¤ tracciato la strada verso la mobilit¨¤ elettrica. Rimane da capire se gli italiani sono pronti al passaggio alla nuova tecnologia e se il Paese ¨¨ in grado di accogliere i veicoli a batterie. Dubbi ai quali prova a rispondere l¡¯Osservatorio mobilit¨¤ e sicurezza di Continental, quest¡¯anno focalizzato sulla mobilit¨¤ a zero emissioni. Uno studio realizzato in collaborazione con l¡¯istituto Euromedia Research, responsabile dell¡¯indagine tra i consumatori, e con la societ¨¤ di consulenza Kearney, firmataria del report sullo stato dell¡¯e-mobility in Italia. L¡¯analisi sulle opinioni dei consumatori ¨¨ stata fatta in base a classi di et¨¤ e territorio di residenza. Le prime sono suddivise in Generazione Z (18-26 anni), Y (27-41), X (42-56) e Baby Boomers (57-75), le seconde per area geografica (Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud, Isole) e tipologia di citt¨¤ (area metropolitana, capoluogo, provincia).
poca conoscenza diretta
¡ª ?La ricerca parte dall¡¯analisi della cultura elettrica rilevando che il 63% del campione si dichiara informato: il 76,7% sa definire un¡¯auto ibrida, il 74,7% un modello elettrico, ma appena il 47% ¨¨ in grado di riconoscere un¡¯ibrida plug-in. Modesta ¨¨ la conoscenza diretta con solo il 12,5% degli intervistati ad avere provato a guidare una vettura a batterie. L¡¯interesse per l¡¯auto elettrica ¨¨ alto (76,8%), cos¨¬ come l¡¯idea di un possibile acquisto (66,1%). A limitare l¡¯interesse ¨¨ soprattutto il prezzo, con il 62,8% privo di budget per poterla comprare e il 43,9% a indicare gli alti listini come il principale limite delle auto elettriche. Altri difetti evidenziati sono la carenza di autonomia (38,7%) e dell¡¯infrastruttura, considerata inadeguata per estensione (37,4%) e per tempi di ricarica (27,3%). Critiche arrivano pure per l¡¯impatto ambientale dovuto allo smaltimento delle batterie (28%) e per i problemi di pianificazione dei viaggi (19%).
Per contro, le doti ambientali sono ritenute il principale pregio per il 43,8% degli intervistati, seguito da comfort e silenziosit¨¤ (27,3%) e dalla possibilit¨¤ di accedere alle Ztl (25,4%). Piace anche la flessibilit¨¤ di rifornimento con possibilit¨¤ di ricarica domestica (22,9%) e diversi fattori economici: disponibilit¨¤ di incentivi (23,8%), esenzione al bollo per 5 anni (21,8%), parcheggio gratuito (13,2%) in alcuni Comuni e minore costo per ¡°carburante¡± (17,6%), tagliandi (10,8%) e assicurazione (8,6%). Per il 52,4% del campione le elettriche rimangono modelli destinati a un uso urbano e per l¡¯80,6% obbligano a pianificare nei dettagli tappe e tempi in caso di viaggi. Secondo gli italiani, non risolvono il problema della mobilit¨¤ (50,4%), ma contribuiscono a ridurre l¡¯inquinamento (59,3%). Permane molta confusione sui costi, con il 42,8% che ritiene pi¨´ conveniente la gestione di un modello termico e il 51,6% che pensa che abbia costi di manutenzione superiori. Pi¨´ condivisa ¨¨ l¡¯opinione che sar¨¤ una transizione lenta: per il 53,9% ci vorranno oltre 10 anni per avere il 100% di immatricolazione elettriche, per il 16,3% non accadr¨¤ mai.
ricarica
¡ª ?Analogo disincanto riguarda le infrastrutture. Se oggi solo l¡¯8,1% afferma che ci sono molte colonnine ben dislocate sul territorio (il 59,5% le ritiene insufficienti, il 24,6% non ne ha mai viste), sono appena il 12,5% a ritenere che saranno adeguate per l¡¯avvio delle vendite 100% elettriche previsto nel 2035. Chi pensa impossibile l¡¯obiettivo ¨¨ il 31,3% delle persone, mentre per il 42,4% saranno pronte solo le grandi citt¨¤. Dalla ricerca emerge anche un gap negativo per il Bel Paese su immatricolazioni (4% rispetto al 10% della media continentale), parco circolante (0,25% anzich¨¦ 1,07%) e punti di ricarica per 100.000 abitanti (22 contro 64). Situazione che potrebbe anche peggiorare se si pensa che l¡¯Italia intende destinare solo l¡¯1,4% del Pnrr alla mobilit¨¤ elettrica contro una media europea del 13,6%. Differenze sostanziali sussistono, per¨°, anche tra le diverse aree d¡¯Italia. Le vetture elettriche sono vendute soprattutto al Nord (68%) e nelle grandi citt¨¤ e sono acquistate dalla generazione Y (77%) con un reddito elevato (86%) e con abitazione con box (71%).
prospettive
¡ª ?Per favorire l¡¯elettromobilit¨¤ lo studio propone molte soluzioni. Le istituzioni dovrebbero agevolare la creazione di un¡¯infrastruttura pi¨´ capillare, con colonnine pi¨´ potenti (Fast e Ultra Fast) in grado di fare un ¡°pieno¡± in pochi minuti a un prezzo accessibile (oggi la tariffa pubblica ¨¨ da 2-4 volte superiore a quella domestica). Importante ¨¨ anche realizzare la completa interoperabilit¨¤ tra i gestori dell¡¯infrastruttura, avere una mappatura unica dei punti di ricarica e un sistema uniformato di pagamento. Inoltre serve incrementare la fiducia del consumatore verso la nuova tecnologia fornendo informazioni pi¨´ precise e rendendo evidente il Tco (total cost of ownership), ossia gli effettivi costi di gestione di vetture elettriche e tradizionali. Auspicabile ¨¨ una maggiore presenza dei modelli a batteria nelle flotte aziendali, nell¡¯offerta del noleggio, tra i mezzi del car sharing e tra i taxi per favorire un primo contatto con la tecnologia e indurre le persone a orientarsi verso scelte a emissioni zero.
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