Nella diffusione della mobilit¨¤ elettrica giocano un ruolo determinante il numero di punti di ricarica e la loro velocit¨¤, cos¨¬ come l'affidabilit¨¤, la facilit¨¤ d'uso e la posizione delle infrastrutture
Per poter essere presa in considerazione da una platea di acquirenti, l¡¯auto elettrica deve superare due ostacoli: il prezzo, che al momento la vede svantaggiata rispetto alle proposte termiche e ibride, e la rete di ricarica. I governi devono investire nelle infrastrutture di ricarica, in particolare su quelle veloci, per spostare l¡¯interesse dei consumatori verso la mobilit¨¤ elettrica. Una volont¨¤ non sempre lineare, e proprio i dubbi sulla capacit¨¤ dei singoli paesi di essere proattivi su questo tema ha frenato molti costruttori auto a firmare alla Cop 26 di Galsgow il documento congiunto che limita al 2040 la vendita di veicoli a combustione interna a livello globale. Qual ¨¨ la situazione in Europa? Sintetizzando la risposta, potremmo dire che l¡¯auto elettrica ¨¨ pronta per l¡¯Europa, ma l¡¯Europa non appare ancora pronta per l¡¯auto elettrica.
1 MILIONE DI COLONNINE, OBIETTIVO IRREALISTICO
¡ª ?A mettere il problema nero su bianco ¨¨ la relazione speciale 05/2021 della Corte dei conti europea, che rileva come ¡°oltre ai maggiori costi di acquisto dei veicoli elettrici, la mancanza di stazioni di ricarica e rifornimento sta frenando lo sviluppo del mercato dei combustibili alternativi¡±. L'Unione Europea ha fatto del miglioramento della rete di ricarica un pilastro del Green Deal, il piano per guidare la transizione energetica, ma ¨¨ ancora lontana dal raggiungere il suo obiettivo politico di rendere la ricarica dei veicoli elettrici facile quanto riempire un serbatoio di un veicolo convenzionale, hanno affermato i revisori dei conti. Il rapporto ¨¨ chiaro: ¡°L'UE ¨¨ ancora molto lontana dall'ambizioso obiettivo del Green Deal di 1 milione di punti di ricarica entro il 2025 e manca una tabella di marcia strategica generale per la mobilit¨¤ elettrica¡±. L¡¯obiettivo ¨¨ sfidante ma avere un milione di colonnine entro poco pi¨´ di tre anni appare poco probabile. C¡¯¨¨ da aggiungere che non ¨¨ solo una questione di numeri assoluti, gi¨¤ oggi, con un numero di veicoli elettrici contenuto, la rete esistente non soddisfa le esigenze dei consumatori in termini di velocit¨¤ di ricarica, affidabilit¨¤, facilit¨¤ d'uso, posizione e un'esperienza di pagamento. A meno di non essere un cliente Tesla, evidentemente.
QUALI PAESI UE HANNO IL MAGGIOR NUMERO DI COLONNINE?
¡ª ?Incrociando i dati, appare evidente come la diffusione della mobilit¨¤ a zero emissioni ¨¨ pi¨´ elevata in quei paesi che non solo hanno un consistente numero di colonnine, ma vantano anche impianti ad alta potenza che si traducono in tempi di ricarica pi¨´ brevi. Secondo Economist Impact, progetto sulla sostenibilit¨¤ del settimanale politico-economico The Economist, il 56% dei conducenti olandesi afferma di essere disposto ad acquistare un veicolo elettrico nei prossimi cinque anni, seguito dal 48% in Svezia. Per avere un termine di paragone, in Cina, primo mercato automobilistico mondiale, la soglia si attesta al 47%.
In base alle rilevazioni dati dell¡¯Eafo (European Alternative Fuel Observatory), nel continente ci sarebbero 322.783 punti di ricarica, con quasi 260 mila colonnine concentrate nei Paesi Ue esclusi Gran Bretagna, la Turchia e i Paesi EFTA (Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein). E quali paesi europei vantano il maggior numero di colonnine? Un dato interessante salta subito all¡¯occhio: il 70% di esse si trova in soli tre paesi: Paesi Bassi (66.665 impianti), Francia (45.751) e Germania (44.538). Seguono Regno Unito (24.000 circa), Norvegia (16.000 circa) Italia (13.073), Svezia (10.370), Romania (493) e Grecia 275. Altrove i numeri sono inferiori.
IN QUALI PAESI UE LA POTENZA DI RICARICA ? PI? ELEVATA?
¡ª ?Ovviamente l¡¯equazione non ¨¨ sempre cos¨¬ lineare perch¨¦ c¡¯¨¨ da considerare un elemento contingente: oggi la rete pubblica ¨¨ utilizzata relativamente poco e molti possessori di EV ricaricano a casa o in ufficio. Ma in un¡¯ottica di crescita la proporzioni cambieranno e saranno sempre di pi¨´ gli utenti alla ricerca di colonnine pubbliche, dal momento che non tutti gli edifici residenziali ne avranno a sufficienza. Non ¨¨ un mistero, infatti, che la velocit¨¤ necessaria a ¡°fare il pieno¡± alla batteria gioca un ruolo cruciale, soprattutto nell¡¯utilizzo intenso come un lungo viaggio nel quale diventa inevitabile il paragone con il rifornimento di benzina o gasolio. La Norvegia pu¨° contare su 266 kW disponibili ogni 1.000 veicoli, molto staccati i Paesi Bassi con 96 kW, poi Svezia (79 kW), Germania (41 kW), Francia 36 (kW), Gran Bretagna (30 kW) e Spagna (11 kW).
? RIPRODUZIONE RISERVATA