AUTOVELOX
Autovelox, Paolo Cevoli: "Valentino Rossi patacca naturale"
Paolo Cevoli, notissimo comico romagnolo, ha creato negli anni personaggi come Yuri e Olimpio Pagliarani legati al mondo delle moto e, specie il primo, a Valentino Rossi. La domanda, quindi, sorge spontanea: come hanno preso il ritiro del Dottore? "EhĄdirebbero che ¨¨ finita una epoca mitologica. Valentino ¨¨ entrato nella leggenda, come Achille o Ulisse, ci ha regalato tantissimo!".
Paolo Cevoli, invece, cosa dice? Doveva fermarsi prima?
"Sono scelte personali difficilissime per chi come lui ¨¨ nato su di una moto. Io lo capisco bene, ¨¨ come un attore che desidera recitare fino allĄŻultimo giorno, tirare le cuoia allĄŻultimo sipario. Sarebbe da fare, come nel tennis, una categoria senior, lui li batterebbe tutti. Anzi, lancio questa idea alla Federazione".
Tu conosci bene Valentino, come lo descriveresti?
"? una di quelle classiche figure che ¨¨ esattamente come lo vedi. Penso sia molto amato anche perch¨Ś ¨¨ proprio un ?patacca? naturale".
Ci sar¨¤ un nuovo Valentino?
"No, come Valentino ci sar¨¤ solo lui per tutto quello che ha fatto e per avere inventato un modo nuovo non solo di correre, ma anche di comunicare e di presentarsi sia nei momenti belli che in quelli difficili. Magari ¨¨ conseguenza anche di avere iniziato a gareggiare in unĄŻepoca diversa, ma comunque il suo spessore umano rimane unico".
Come mai la Romagna ¨¨ la terra dei motori?
"? un mistero. A volte penso a Francesco Baracca, il pi¨´ grande eroe dellĄŻaviazione italiana durante la Prima guerra mondiale, che era di Lugo ed era pazzo per la motocicletta. Non so, credo faccia un poĄŻ parte della nostra ?sboroneria?, del carattere guascone degli abitanti di questa terra, lĄŻEmilia-Romagna, che non a caso ha le pi¨´ grandi eccellenze in termini di industrie motoristiche".
? vero che tuo zio ospitava nel suo albergo Saarinen?
"Certo! A Riccione negli Anni 60 e 70 si organizzavano circuiti cittadini, che noi seguivamo aggrappati ai ponteggi fatti di tubi Innocenti, con panino e fiasco di vino. Io mi mettevo allĄŻangolo di viale Ceccarini, lato Rimini, dove cĄŻera la rotonda e si vedeva bene. Mio zio era convenzionato con un'agenzia di viaggi scandinava e Jarno stava sempre da lui anche per le vacanze; quando ¨¨ scomparso, sua moglie era allĄŻhotel Kiss di mio zio".
Le tue esperienze da motociclista?
Ą°Faccio abbastanza schifo. Ho avuto una Vespa e, a 16 anni, la Honda FT500, un monocilindrico che dal rumore sembrava pi¨´ un motopeschereccio. Si era rotta la serratura dello sterzo, ed allora usavo il bloccadisco ad Ą°UĄą. Un giorno ero davanti la pensione Cinzia dei miei genitori, ho salutato tutti e sono scattato con il bloccadisco ancora al suo posto, tirando una gran briscola. L¨Ź ¨¨ terminata la mia carriera di motociclista. Sono un grande appassionato di competizioni, ma la mia vita come centauro ¨¨ durata poco".
Ci racconti le macchine con cui i tedeschi venivano nel tuo albergo negli Anni 70?
"Nonostante la pensione Cinzia fosse zero stelle, avevamo una clientela tedesca benestante, che ci raggiungeva con belle auto, ma dai colori assurdi! La Porsche giallo zabaione, la Mercedes verde, una addirittura fucsia. Che dire, magari il meteo non aiuta troppo i tedeschi e loro compensano con tinte sgargianti".
Quale ¨¨ stata la tua prima automobile?
"Una Renault 4 blu, che usavamo anche come vettura per gli approvvigionamenti della pensione. A maggio si levavano i sedili posteriori e diventava un furgone, tutto schiacciato sulle ruote posteriori. Ne ho un bellissimo ricordo".
LĄŻauto pi¨´ bella che hai posseduto?
"La mia prima seconda auto, una Panda verde con sedili verdi e blu che assomigliavano a delle sdraio. La comprammo con mia moglie appena sposati e la guidavamo tutti molto volentieri, i miei figli sono cresciuti dentro questa scatoletta. E poi ho avuto tante meravigliose Ape! Negli Anni 90 avevamo dei locali in centro a Bologna, ed io che ero laureato in legge tenevo anche i rapporti con il Comune muovendomi spesso con lĄŻApe in giacca e cravatta ma con nel cassone calcinacci e tondini di ferro per dare lĄŻidea che fosse di un operaio. Quando si viaggiava in due, il guidatore doveva stare tutto di traverso per raggiungere il manubrio: una sera, usciti dal cinema Capital di Bologna, mia moglie mi intim¨° di scegliere tra lei e lĄŻApe, e li la mia storia con questo veicolo ¨¨ finita. Per¨° ci ho lasciato il cuore".
Quale ¨¨ lĄŻauto dei tuoi sogni?
"Non ho la mania delle auto potenti e veloci, amo quelle comode, oggi ho una Volvo, ma soprattutto da tredici anni ho un bellissimo camper, un Hymer di cinque metri e quaranta su base Ducato. Non lo adopero pi¨´ per le vacanze lunghe, perch¨Ś anche lui come lĄŻApe ha ricevuto un ultimatum da mia moglie, ma nella vita quotidiana; fa i 140 tranquillamente come unĄŻauto normale, ed ha tutto: bagnetto, frigo, letto, gavone per le biciclette. ? perfetto anche per muovermi tra i vari spettacoli, mi piace molto".
Quale ¨¨ invece lĄŻautomobile pi¨´ brutta mai prodotta?
"Ce ne sono tante, tra quelle possedute direi senza dubbio la Ritmo carta da zucchero che mio babbo compr¨° dopo la Renault 4. Era veramente brutta, quella cui mi sono meno affezionato. Premetto che prima della R4 pap¨¤ aveva una Fiat 1100: assomigliava un poĄŻ a una scatola di sardine, ma mi piaceva molto".
Hamilton o Verstappen: per chi hai tifato?
"Hamilton mi piace, ¨¨ forte, ha il suo carattere, rimarr¨¤ nella storia. Ma io sono di una generazione precedente, i piloti cui ho voluto pi¨´ bene sono stati Villeneuve e Senna".
Chi vince i mondiali nel 2022?
"Boh. Speriamo la Ferrari. Nel motomondiale ¨¨ lĄŻanno di Pecco!".
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