l'indagine
Auto e giovani: s¨¬ all'ibrido, ma il potere d'acquisto ¨¨ limitante
"La disaffezione per l'auto non ¨¨ dei giovani ma di coloro i quali parlano dell'auto ai giovani - ha spiegato Michele Crisci, presidente dell'Unrae e di Volvo Italia -. In pi¨´ oggi i giovani hanno mediamente un potere di spesa basso ed ¨¨ per questo che i nuovi sistemi di acquisto/possesso stanno diventando importanti. Dal noleggio al car sharing. L'auto ¨¨ l'unico mezzo che offre libert¨¤ e versatilit¨¤, che per definizione i giovani amano. Si tratta di andare loro incontro economicamente con strumenti di possesso flessibili e soprattutto smettere di colpevolizzare l'auto come unico soggetto responsabile dell'inquinamento. Abbracciare le nuove tecnologie pulite con piani strategici a livello governativo, questa ¨¨ la risposta. Il mondo dell'auto ha fatto passi in avanti verso la sostenibilit¨¤ incredibili. Occorre agevolare la transizione e i giovani torneranno ad innamorarsi della libert¨¤".
Giovani incuriositi, ma la precariet¨¤...
¡ª ?"A mio modo di vedere i giovani non sono indifferenti alle auto - ha evidenziato Marco Al¨´ Saffi, responsabile delle PR di Ford Italia - semplicemente non ¨¨ un bene alla loro portata. La precariet¨¤ (quando non addirittura la disoccupazione) fanno s¨¬ che nessuno li finanzi e quindi non se la possono permettere. Anche quando potrebbero affrontare la spesa magari per un usato stagionato i costi del passaggio di propriet¨¤ e quelli assicurativi diventano invalicabili. Da qui l'apparente disinteresse. Al contrario invece sono non solo interessati ma anche incuriositi da tutto ci¨° che ha a che fare con la tecnologia. E ce ne sono ancora tantissimi interessati alle performance. Conclusione: rispetto ai nostri tempi l'auto non ¨¨ caduta nell'oblio ma ¨¨ divenuta troppo spesso irraggiungibile e quindi tanto vale non pensarci per non soffrire del fatto di non potersela permettere", conclude Marco Al¨´ Saffi.
Non pi¨´ di 20.000 euro
¡ª ?"Contrariamente a quello che si sostiene - ha aggiunto Massimo Ghenzer, presidente di Aret¨¨, societ¨¤ di consulenza di marketing strategico e operativo, ex numero uno di Ford Italia - recenti ricerche ci dicono che i giovani in grande maggioranza guidano un'auto propria o della famiglia e la prediligono al trasporto pubblico. Aspirano ad un'auto elettrificata ma non sono disposti a spendere pi¨´ di 20.000 euro. L'auto la vogliono pratica, spaziosa e affidabile. Si informano su internet ma vanno dal concessionario per concludere l'acquisto. Per quelle elettriche prima di acquistarle vogliono provarle".
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I tempi sono cambiati
¡ª ?"Per noi la patente a 18 anni era un must - ha sottolineato Giuseppe Bitti, presidente di Kia Italia -, la macchina diventava per noi come una casa dove vivevamo le nostre prime esperienze da grandi. Oggi ¨¨ diverso in un mondo digitalizzato ed interconnesso ed i giovani hanno il mondo pi¨´ accessibile con pochi clic e quindi diventa meno importante avere la propria auto, spesso neanche la patente".
Futuro elettrico
¡ª ?Occorre fare un salto indietro: nel 2007 si era notato un allontanamento dei teenagers nei confronti dell'auto. Questi non consideravano pi¨´ un mito la quattroruote, ma una appendice del passato. In quell'anno al 62¡ã Salone di Francoforte, Nissan alz¨° i veli sulla concept car Mikushimu (Mixim), una sorta di Sportcoup¨¦ elettrica con batteria al litio per far cambiare loro idea. "Il prototipo realizzato in unico esemplare dispone di un abitacolo stile 3+1, evidente invito a socializzare - osserv¨° l'allora responsabile del Design, Shiro Nakamura, che aveva ideato questa scatola pensando ad un Ufo su quattro ruote studiato su misura per giovani guidatori in modo da staccarli dal loro computer e da Internet". Carrozzeria in plexigas, ampio parabrezza, fari longilinei stile Renault Megane o Volvo C30, volante che ricordava quello di una monoposto di Formula 1.
Citycar connesse
¡ª ?In Europa i Centri Stile investivano fior di milioni, in particolare Pininfarina ed altri carrozzieri torinesi come Giugiaro e Piatti, per ammaliare i giovani. E sul mercato arrivavano le citycar. Walter de Silva (ex Alfa Romeo dove aveva disegnato 146, 156, 166, 147) entrava nel Gruppo Volkswagen e dopo essersi espresso sui vari brand disegnava la Up! dallo stile essenziale. Una compagna ideale per muoversi nel traffico cittadino grazie alle misure compatte. Un modello dotato dell'app We Connect go che consente all'auto di essere connessa. Grazie a Data-Plug, pu¨° avere accesso in ogni momento grazie allo smartphone a importanti informazioni sul veicolo. Poi De Silva ha disegnato la city car Alba, in vendita attraverso le piattaforme online tipo Amazon, prezzo in linea con gli scooteroni pi¨´ potenti. La realizzer¨¤ la Brc. "Un giocattolino fatto su misura non solo per circolare nelle citt¨¤ ma per essere utilizzato nei campi da golf". L'Alba ha un cuore elettrico, una microvettura semiautomatica a due posti. La potranno guidare anche i sedicenni e visto che in bilancia accusa un peso di 450 kg non necessita della patente. Insomma, i giovani sono sempre pi¨´ incuriositi dal progresso delle nuove auto, quelle alla loro portata.
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