Il settore ¨¨ in difficolt¨¤ a causa della pandemia. In Italia come nel mondo, fabbriche ferme e concessionari chiusi. Tuttavia c¡¯¨¨ anche qualche segnale di ripresa: in Europa ripartono Fca a Melfi e Audi in Ungheria
L¡¯automotive ¨¨ un settore tra i pi¨´ colpiti dal coronavirus Covid-19 che rischia di trascinare con s¨¦ fette importanti di Pil a tutti i livelli (nazionale e globale) e di creare un gran numero di disoccupati. Con la diffusione del virus e i conseguenti provvedimenti dei vari governi volti a limitarne gli effetti, le fabbriche si sono fermate e i concessionari sono stati chiusi. Una situazione che interessa tutti i Paesi, anche se la Cina ha riavviato il sistema produttivo dopo il lockdown (iniziato e terminato prima). Le conseguenze dipendono dalla durata dello stop, ma da pi¨´ parti sono state diffuse le prime valutazioni che disegnano un quadro a tinte molto fosche. L¡¯Acea raggruppa i produttori europei di auto, che nel Vecchio continente gestiscono 229 impianti di assemblaggio e produzione di veicoli, impiegando direttamente 2,6 milioni di cittadini europei. Allargando il discorso all¡¯indotto, in ballo ci sono quattordici milioni di posto di lavoro e il 7% del Pil continentale.
a rischio la rete commerciale
¡ª ?In Italia, nel mese di marzo si ¨¨ perso l¡¯85% delle immatricolazioni rispetto allo stesso mese del 2019: solo 28.326 targhe, e le previsioni per il bimestre marzo-aprile parlano di 350.000 auto immatricolate in meno. Prospettive nere che spingono il presidente di Federauto, Adolfo De Stefani Cosentino, a chiedere misure di supporto al settore: ¡°Abbiamo bisogno di grande attenzione da parte del governo perch¨¦ il nostro settore ha tutti i numeri per giustificarla¡±. Il rischio ¨¨ quello di ripetere quanto avvenuto dopo la crisi iniziata nel 2008: ¡°Tutto questo ¨¨ molto preoccupante per la tenuta del sistema occupazionale delle concessionarie: nel 2007-2019, di fronte a un calo del 23,2%, persero il lavoro circa 30 mila addetti. ? presto per tirare conclusioni perch¨¦ dobbiamo ancora capire come evolver¨¤ la situazione nei prossimi mesi, ma oggi non possiamo essere ottimisti¡±, puntualizza De Stefani Cosentino. A rischio c¡¯¨¨ un comparto auto che in Italia per la sola distribuzione conta poco meno di 1.400 imprese che danno lavoro a oltre 120 mila persone, con un fatturato complessivo da 49 miliardi. Molte di queste aziende, per¨° sono di dimensioni piccole e medie - meno di 80 aziende tuttavia hanno un fatturato medio superiore ai 175 milioni di euro ¨C caratteristica che le espone a grossi rischi di stabilit¨¤ e liquidit¨¤ in caso di crisi prolungata.
due scenari da brividi
¡ª ?Unrae ¨C l¡¯associazione che raggruppa i costruttori stranieri in Italia ¨C per bocca del proprio presidente Michele Crisci ha delineato due scenari, che in base alla durata dello stop alle attivit¨¤ produttive e commerciali ipotizzano le conseguenze sul settore auto. Ipotizzando una chiusura fino a tutto maggio ci sarebbe da aspettarsi una contrazione del mercato auto nel 2020 del 32%, con 1,3 milioni di immatricolazioni. Se il blocco dovesse prolungarsi fino ad a tutto agosto ci sarebbe il rischio di arrivare alla soglia del milione di unit¨¤, segnando un -46% rispetto al 2019.
le proposte di Unrae
¡ª ?Per evitare questi scenari da incubo, Unrae ha formulato delle misure con durata fino a tutto il 2021, se serve prorogabili: 1 - modifiche al cosiddetto ecobonus con l¡¯obiettivo di allargare la platea dei veicoli incentivabili a sostegno della domanda e dell¡¯offerta, introduzione di una terza fascia di incentivi per autovetture con emissioni di CO2 da 61 a 95 g/km, incentivo di 2.000 euro per l¡¯acquisto di un¡¯autovettura con rottamazione e di 1.000 euro senza rottamazione; 2 - aumento degli importi unitari della fascia di emissioni di CO2 da 20 a 60 g/km, integrazione dell¡¯attuale incentivo con + 1.500 euro per l¡¯acquisto di un¡¯autovettura con rottamazione (4.000 in totale) e con + 1.000 euro senza rottamazione (2.500 in totale), potenziamento sostanziale dell¡¯attuale fondo stanziato fino ad almeno 1.000 milioni di euro; 3 - riallineamento fiscale agli standard degli altri Paesi Ue sui veicoli aziendali nuovi con l¡¯obiettivo di rilanciare il settore recuperando il campo perduto in termini di competitivit¨¤, aumento del tetto del costo deducibile fino a 50.000 euro, aumento fino al 100% della quota ammortizzabile, aumento fino al 100% della detraibilit¨¤ dell¡¯Iva.
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chiusure a raffica ovunque
¡ª ?La crisi del settore auto non ¨¨ solo italiana, una volta che il coronavirus ha iniziato a diffondersi a macchia d¡¯olio ¨C anche se in maniera non omogenea ¨C sono iniziati gli stop alla produzione anche in Europa, preannunciati dalla mancanza di quella componentistica prodotta in Cina. Il mercato auto europeo non aveva brillato nei primi due mesi dell¡¯anno, collezionando due risultati fotocopia a gennaio e a febbraio: -7,4% rispetto agli stessi mesi del 2019.
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Primi segnali con Fca e Audi
¡ª ?Programmare le riaperture ¨¨ molto difficile, dal momento che i provvedimenti governativi che ordinano le chiusure sono differenti da Paese a Paese. Tuttavia un segnale positivo si pu¨° cogliere dall¡¯accordo siglato tra Fca e sindacati, con il parere positivo del virogolo Roberto Burioni, per un protocollo anti-contagio alla ripresa. E marted¨¬ 14, seppure in maniera molto ridotta, 106 lavoratori sono tornati in fabbrica a Melfi. Anche Audi ha riavviato uno stabilimento in Ungheria facendo tornare al lavoro circa 100 dipendenti. La casa dei quattro anelli ha anche previsto la riapertura di una seconda linea entro la settimana.
slittano i nuovi modelli
¡ª ?Detto ci¨° in un contesto cos¨¬ diventa difficile, se non impossibile, lanciare i nuovi modelli annunciati. La cancellazione di saloni come quello di Ginevra aveva fatto pensare inizialmente ad una serie di lanci curati dai singoli brand. La progressiva limitazione allo spostamento di persone aveva poi fatto propendere per dei lanci online con presentazioni in diretta streaming, ma il successivo blocco completo del mercato ha fatto slittare a data da definire diversi modelli molto attesi. Volkswagen ha dovuto rimandare la Golf 8 in versione Gti e Gtd, che avrebbero dovuto animare il salone di Ginevra, slitter¨¤ anche la T-Roc Cabriolet, attesa per l¡¯estate. Ipotizzabile anche lo slittamento del Suv elettrico elettrica Id.4, mentre l¡¯Audi A3 Sportback non arriver¨¤ a giugno come previsto. Molto probabile una riprogrammazione della Seat Leon e della Skoda Octavia.
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Bmw fa slittare la Serie 2 Gran Coup¨¦, pronta al lancio, idem per la Serie 4. Mini ha dovuto annullare il lancio del suo primo modello elettrico, che intende recuperare appena finita l¡¯emergenza. Mercedes aveva in ballo subito la Gle Coup¨¦ e la sua versione Amg - la Gle 53 4Matic+ Coup¨¦ - mentre il pezzo forte per l¡¯estate ¨¨ la Classe E. Pi¨´ che certo lo spostamento al 2021 della elettrica Eqa. Per chiudere il quadro delle case tedesche, difficile pensare di vedere le prime Porsche 911 Turbo S nel mese di maggio. Come sono prevedibili ritardi per la nuova ammiraglia di Opel, la Insignia GSi lanciata a met¨¤ gennaio. Slittano anche il restyling della Peugeot 3008, la gamma elettrificata Renault (Twingo Z.E., Clio e Captur e-Tech Hybrid) insieme ai restyling di Talisman e M¨¨gane, la DS9. Per la C3 attesa nelle concessionarie in queste settimane, ci saranno dei ritardi. In ritardo poi Toyota Yaris, Honda-e, Ford Kuga, Land Rover Defender. Sul fronte Fca c¡¯¨¨ attesa per capire se sar¨¤ possibile il lancio della Fiat 500 elettrica, previsto per il 4 luglio - esattamente 63 anni dopo la presentazione del primo modello - con un evento spettacolare a Torino. Tutto dipender¨¤ dalla situazione nei prossimi mesi, ma ¨¨ giusto sperare nel rispetto della data: sarebbe un segnale fortissimo per l¡¯auto in generale e per l¡¯Italia.
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