Autovelox, Lidia Vitale: "Un controsterzo può salvarti"

Lidia Vitale è un’attrice poliedrica, passa da ruoli televisivi al cinema con estrema facilità. Recentemente l’abbiamo apprezzata, insieme a Elodie, nel film Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa (su Paramount+). Grazie alla sua interpretazione ha vinto al Bif&st il premio Alida Valli, come migliore attrice non protagonista. Ad Autovelox racconta la sua passione per le auto e per il rally.

Come è nata?

"Guido da quando avevo 14 anni, rubavo la macchina di mia madre: era una Simca 1000 Special a trazione posteriore. Era vecchissima e bruttissima, ma ho imparato a guidare su quell’auto. A 18 anni avevo un fidanzatino che correva nel Granturismo, ricordo che stavo a bordo pista a guardarlo, ma mi annoiavo. Allora un pilota mi insegnò le prime cose sulla guida con ll’M3 o l’M5".

E la passione ha preso piede.

"Sì, negli anni successivi ho girato dei corti sponsorizzati da Mercedes, e a noi attrici fu proposto di partecipare a un corso di guida veloce e rally. Accettai senza pensarci. Mi confrontai con uno dei miei limiti: non sono una a cui piace la velocità, ma il rally continua ad appassionarmi".

Che cosa apprezzi del rally?

"Mi piacciono le curve. Quel tipo di guida e quelle auto non mi fanno sentire attaccata al terreno, a differenza della guida veloce. Il rombo dell’alta velocità mi disturba. E poi del rally mi fanno impazzire anche le location, dove spesso ti trovi a gareggiare".

Con il tuo fidanzatino schiacciavi l’acceleratore?

"Lui più lui di me, in pista però. Accade come con i pugili, spesso si pensa che siano aggressivi, invece scaricano tutto sul ring. Anche chi corre in macchina non corre per strada o in città, perché sa bene quali sono i rischi. Le norme di guida veloce le insegnerei anche nelle autoscuole: imparare un controsterzo in situazioni di emergenza ti può salvare la vita".

La patente l’hai presa a 18 anni?

"A 18 anni e un giorno, non poteva essere altrimenti. Non avevo una macchina mia, non me lo potevo permettere. Guidavo le auto degli altri. Sempre a 18 anni ha avuto un bruttissimo incidente, porto ancora i segni sul braccio. Da allora sono più sicura al posto di guida, infatti mia figlia ha subìto i miei attacchi di panico quando doveva prendere la patente".

Oggi che guidatrice sei?

"Sono una spericolata (ride, ndr). In realtà non ho un’auto, uso le due ruote a Roma. Ho sempre avuto motorini e scooter. A 14 anni facevo il pony express per pagarmi i corsi di recitazione. Quando ho bisogno di una macchina la affitto".

Se potessi esaudire un desiderio, quale auto vorresti avere?

"Un fuoristrada per farmi viaggetto. Amo anche il trekking: lo userei per andare in montagna".

Qual è il viaggio che porti nel cuore?

"Un Roma-Cannes con una Mercedes di lusso affittata insieme a quattro amiche. Abbiamo festeggiato in Costa Azzurra i miei 30 anni. Ovviamente ho guidato io".

E invece hai in mente il prossimo viaggio?

"Per i miei 50 anni andrò in Uganda con mia figlia. Sicuramente faremo un po’ di fuoristrada con un 4x4".

Hai un pilota modello?

"Michael Schumacher, mi ha toccato profondamente la sua vicenda: in un istante è passato da zero a 100 e da 100 a zero. Assurdo".