Cosa sapere sull'uva: tanta energia immediata, ma attenzione a non esagerare

Per garantire un pieno d’energia immediatamente disponibile, l’uva è sicuramente tra i frutti più indicati. Bianca, rossa o nera, ha un sapore e delle caratteristiche nutrizionali leggermente diverse a seconda della tipologia. Il dottor Sacha Sorrentino, biologo nutrizionista, spiega ai lettori di Gazzetta Active come trarre da questo cibo il massimo dei benefici, sia per chi pratica sport assiduamente sia per chi lo fa solo di tanto in tanto.

Quali sono le principali proprietà dell’uva??
“Questo frutto rappresenta innanzitutto una buona fonte di carboidrati, principalmente sotto forma di glucosio e fruttosio, che forniscono energia da spendere subito. Se da un lato è povero di proteine e grassi, dall’altro è ricco di vitamine, in particolare della C, della K e di quelle del gruppo B (soprattutto B6 e acido folico). Inoltre, l’uva apporta quantità significative di minerali, specialmente di potassio, magnesio e rame, di fibre e di antiossidanti, come i polifenoli e il resveratrolo che, in base ad alcuni studi, sembra avere un effetto positivo sulla memoria”.

A quali persone giova particolarmente il consumo di uva?
“La vitamina C contenuta nell’uva contribuisce non solo a rinforzare il sistema immunitario ma anche, favorendo la produzione di collagene, a mantenere la pelle giovane, mentre la vitamina K è essenziale per una buona coagulazione del sangue. Il potassio è un alleato della salute del cuore e contribuisce a tenere nei limiti la pressione arteriosa. La ricchezza di fibre favorisce la regolarità intestinale, mentre gli antiossidanti preservano le condizioni del cuore e rallentano l’invecchiamento cellulare. Pur essendo un frutto sano, con l’uva non bisogna però esagerare, in quanto molto calorica e zuccherina. Non dovrebbero trascurare questa avvertenza soprattutto le future mamme: l’acido folico contenuto nell’uva è prezioso per la salute del feto, ma l’alto contenuto di zuccheri può favorire il diabete gestazionale”.

Oltre alle donne in gravidanza, chi dovrebbe prestare attenzione al consumo di uva?
“Sono soprattutto le persone con diabete a dover consumare l’uva con moderazione. Infatti, i tanti zuccheri contenuti in questo frutto possono favorire picchi glicemici. Dovrebbe inoltre farvi attenzione anche chi soffre di malattie ai reni,?colite e?ulcera. In quanto leggermente acido e ricco di fibre, questo alimento può infatti irritare ulteriormente il tratto gastrointestinale, aumentando la sensazione di bruciore. Anche chi è attento al peso non dovrebbe esagerare con l’uva, limitandosi con le porzioni e privilegiando frutti meno zuccherini. Infine, va tenuto presente che proprio l’alta concentrazione di zuccheri può favorire la formazione di carie”.

In che modo si può utilizzare l’uva in cucina?
“L’uva può rappresentare l’ingrediente perfetto di un’insalata con rucola e noci, ma anche uno spuntino sano se associata a un cubetto di parmigiano reggiano. La si può assumere sotto forma di estratto, per esempio insieme al sedano. Va tenuto presente che i semi dell’uva sono potenti antiossidanti, perciò sono indicati per la preparazione di tè o infusi in cui lasciarli per alcuni minuti. Attenzione all’uvetta: in quanto disidratata ha una concentrazione molto più alta non solo di antiossidanti e micronutrienti, ma anche di zuccheri”.

Come si può inserire l’uva nell’alimentazione degli sportivi?
“Una manciata d’uva prima dell’allenamento aiuta senz’altro ad aumentare i livelli di energia e a migliorare le prestazioni. Soprattutto se spessa o fibrosa, però, la buccia può essere difficile da assimilare. Perciò gli sportivi che hanno problemi digestivi dovrebbero evitarla prima di allenarsi o consumarla senza buccia, rinunciando però ai tanti antiossidanti in essa presenti. Prima dell’allenamento si può fare il pieno di energie con un estratto di uva e sedano. In caso di discipline endurance, come la maratona o il ciclismo, l’uva può rappresentare un valido aiuto da assumere durante l’attività fisica. Al termine dell’allenamento, aiuta a ripristinare le riserve di glicogeno muscolare. Per un recupero ottimale andrebbe associata a una fonte di proteine, come lo yogurt greco”.