Questa condizione non ¨¨ da sottovalutare, perch¨¦ espone a rischi sia la futura mamma sia il feto
Nel corso della gravidanza, l¡¯organismo della futura mamma subisce numerose modifiche; alcune, come l¡¯aumento di peso e il cambiamento delle forme, sono visibili a occhio nudo, altre no. Rientra in quest¡¯ultima categoria un problema abbastanza comune in tale fase della vita: il diabete gestazionale.
DIABETE GESTAZIONALE: ATTENZIONE A QUESTI SEGNI
¡ª ?Classificato come diabete di tipo 4, il diabete gestazionale consiste nell¡¯eccessiva concentrazione dello zucchero (glucosio) all¡¯interno del sangue. L¡¯aumento dei valori della glicemia si verifica durante la gravidanza e, nella maggior parte dei casi, dopo il parto la situazione torna nella norma. ¡°Quando si ¨¨ in dolce attesa il metabolismo glucidico si modifica, in quanto la placenta produce ormoni che riducono l¡¯effetto dell¡¯insulina, ormone secreto dal pancreas che regola, appunto, il metabolismo degli zuccheri¡± spiega il dottor Carlo Gastaldi, responsabile dell¡¯Unit¨¤ Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell¡¯Istituto Clinico Citt¨¤ di Brescia. Questa condizione non provoca alcun sintomo specifico, per¨° ci sono alcuni segnali da non sottovalutare e che dovrebbero far sospettare che i valori della glicemia si stiano alzando. In particolare, va prestata attenzione se aumentano la sete e la diuresi, se si ha spesso la bocca secca, se si ¨¨ stanche senza evidenti motivi e se si ha la vista offuscata.
DIABETE GESTAZIONALE: I FATTORI DI RISCHIO
¡ª ?A essere pi¨´ a rischio di diabete gestazionale sono le donne con pi¨´ di 40 anni, quelle che lo hanno avuto in precedenti gravidanze, quelle che hanno partorito figli con un peso alla nascita superiore a 4,5 chili, quelle con parenti diabetici e quelle che si sono sottoposte a bypass gastrico. Un altro fattore di rischio per il diabete gestazionale ¨¨ l¡¯obesit¨¤. ¡°Le pazienti con un Bmi (indice di massa corporea, ndr) superiore a 30 dovrebbero avere uno stile di vita sano, seguendo una dieta equilibrata e svolgendo attivit¨¤ fisica; dovrebbero iniziare a praticarla a intensit¨¤ moderata per poi aumentarla a poco a poco. Chi ha molti chili in pi¨´ in gravidanza dovrebbe perdere peso, in quanto cos¨¬ diminuiscono le possibilit¨¤ che si sviluppi diabete gestazionale e si riducono i rischi sia per s¨¦ sia per il feto. L¡¯attivit¨¤ fisica ha effetti positivi anche sulle future mamme normo-peso¡± osserva il dottor Gastaldi.
PERICOLI SIA PER LA FUTURA MAMMA SIA PER IL FETO
¡ª ?Il diabete gestazionale espone dunque a rischi sia la futura mamma sia il nascituro. Infatti, alti livelli di glicemia fanno crescere il feto pi¨´ del dovuto e portare in grembo un bambino grosso pu¨° provocare difficolt¨¤ durante il parto. Inoltre, questa condizione fa aumentare le possibilit¨¤ di partorire prima della fine dei nove mesi canonici. Il diabete gestazionale favorisce anche il polidramnios, ossia una produzione eccessiva di liquido amniotico durante la gravidanza, che a sua volta accresce le probabilit¨¤ di parti pretermine e di problemi nel corso del parto stesso. Un altro problema collegato all¡¯aumento della glicemia durante la gestazione ¨¨ la preeclampsia (o gestosi). ¡°La preeclampsia comporta l¡¯aumento della pressione arteriosa nella mamma, che si traduce nel rialzo delle transaminasi. In questa situazione diventa concreto il rischio di attacco eclamptico e della sindrome Hellp, che pu¨° causare seri danni ai reni e al fegato della mamma¡± avverte il dottor Gastaldi. Infine, il diabete gestazionale pu¨° far nascere il bambino con ittero e aumenta il rischio che la mamma abbia in futuro il diabete di tipo 2, quello tipico dell¡¯et¨¤ adulta.
DIABETE GESTAZIONALE: CONTROLLI ANCHE DOPO IL PARTO
¡ª ?Per questi motivi, ¨¨ importante monitorare la glicemia con esami del sangue fin dall¡¯inizio della gravidanza. Le donne con uno o pi¨´ fattori di rischio per il diabete gestazionale dovrebbero inoltre sottoporsi a un test di intolleranza al glucosio nel periodo compreso tra la 24 esima e la 28esima settimana di gravidanza. Qualora dalle analisi emerga una glicemia elevata, ¨¨ fondamentale da un lato ridurre il consumo di zuccheri e dall¡¯altro svolgere attivit¨¤ fisica (camminare, nuotare, praticare yoga eccetera). A seconda della situazione, pu¨° anche essere necessario il ricorso a terapie ipoglicemizzanti o all¡¯insulina. Inoltre, il parto andrebbe portato a termine prima della 41esima settimana per evitare che il feto cresca troppo. ¡°Per assicurarsi che la situazione sia rientrata nella normalit¨¤, bisognerebbe controllare la glicemia a distanza di 3 mesi e di un anno dal parto¡± conclude il dottor Gastaldi.
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