Belinelli rilancia Chicago
Gallo stavolta non morde

Schiacciata di un Marco Belinelli in giornata di grazia. Reuters

Notte agrodolce per gli azzurri in Nba. Marco Belinelli perde il posto in quintetto, ma è comunque il miglior marcatore di Chicago nella vittoria su Washington. Danilo Gallinari fa seguire alla miglior gara della sua carriera una partita con 7 punti a referto: Denver cade a Memphis.

Chicago Bulls-Washington Wizards 87-77 (tabellino)
Il fattore B. Marco Belinelli trascina Chicago (15 vinte-12 perse in stagione) al successo su Washington (4-24), che rimette in marcia i Bulls dopo due sconfitte di fila. Beli stavolta fa la differenza dalla panchina, dove torna nonostante i 15,3 punti di media in 12 gare da titolare visto il recupero di Rip Hamilton. Ma per l’italiano è tutta un'altra storia rispetto agli stenti da riserva di inizio stagione: le performance al posto di Rip gli hanno permesso di scalare le gerarchie di coach Thibodeau, che lo tiene sul parquet per oltre 33’. Belinelli risponde con una bella prestazione: in attacco predilige sempre le soluzioni meno azzardate e cerca di coinvolgere i compagni; in difesa monta una guardia serrata sul rookie Beal e mantiene la tensione. E gli 8 punti che infila nell’ultimo quarto consentono a Chicago di imbastire l’allungo buono. Per i Bulls è comunque una vittoria sofferta, colpa del 39% al tiro e dell'impegno dei Wizards, che hanno perso 9 delle ultime 10 partite. La differenza l'ha fatta la difesa, la terza migliore dell'Nba: Washington ha tirato col 37% dal campo, compreso uno 0/9 negli ultimi 5’. Belinelli entra in campo con i Bulls sotto 16-10 a 4’38” dalla prima sirena e infila subito un paio di bei canestri in penetrazione. Ma Washington, che tira col 50% nel periodo inaugurale, arriva alla sirena avanti 26-22. Beli resta in campo per tutto il secondo quarto, quando la difesa di casa sale in cattedra e gli ospiti sbagliano 17 tiri su 21. Ma i Bulls non scappano perché litigano anche loro col canestro (9/24), "virus" che colpisce anche Belinelli (1/7 nel periodo dopo il 2/3 del quarto d’avvio). Chicago riparte da 45-39, allunga più volte fino a +13, ma sul 60-47 incassa un 11-0 che riporta i Wizards a un possesso di distanza. Thibodeau intanto si era riaffidato a Belinelli: l'azzurro sigilla con una schiacciata la riscossa dei Bulls (67-58), ma sono i canestri dell’ultimo quarto che fanno male a Washington. Beli apre il periodo facendo centro dalla media, poi infila la tripla del +8 con 9’02” da giocare. I Wizards però non cedono (79-76), ma il tiro dal perimetro che l’azzurro mette a 5’05” dalla fine (82-76) è la spallata definitiva da cui Washington non si rialza. Anche perché la difesa di casa alza il muro e i Wizards devono arrendersi.

Chicago: BELINELLI 17 punti (5/13 da due, 2/3 da tre, 1/2 tiri liberi), 2 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata, 1 persa, 3 falli in 33’18”. Boozer 15, Deng 11, Hinrich 10. Rimbalzi: Boozer 12. Assist: HInrich 7.
Washington: Beal 14 (4/12, 0/3, 4/4 tl), Seraphin 12, Okafor 11. Rimbalzi: Okafor 18. Assist: Temple 5, Mack 5.

Memphis Grizzlies-Denver Nuggets 81-72 (tabellino)
La legge del "back to back" della Nba non fa sconti a Danilo Gallinari e ai Nuggets (17-15). Dopo la splendida prestazione offerta a Dallas, infatti, Denver stecca a Memphis (19-8), frena nell’ultimo quarto e va k.o. Gallinari, reduce dal suo massimo in carriera, si deve accontentare di sette punti con 2/8 dal campo. Si capisce fin dalle prime battute che la musica sarà diversa rispetto alla gara di Dallas. Denver deve lavorare in attacco per trovare buone soluzioni e la difesa di Memphis non regala nulla. Gli ospiti comunque limitano la pericolosa frontline dei Grizzlies, ma offensivamente i Nuggets fanno fatica. La squadra di casa dopo un primo quarto decisamente poco spettacolare prova a prendere in mano le redini del match all’inizio della seconda frazione ma Ty Lawson e Corey Brewer tengono in scia i Nuggets. Memphis accelera nel finale del primo tempo, Denver però risponde con un parziale di 8-0 gentile concessione di JaVale McGee e Andre Iguodala, limitando i danni e arrivando all’intervallo sotto di una sola lunghezza. Un primo tempo sicuramente poco memorabile si chiude con i padroni di casa avanti 37-36. Il Gallo, dal canto suo, nei primi due quarti si prende solamente tre tiri, li sbaglia tutti e chiude con zero punti a referto. L'azzurro però prova a tornare in carreggiata subito a inizio ripresa, aprendo le danze con una tripla delle sue dopo 15’’ di gioco. Anche un Marc Gasol invisibile nel primo tempo si mette a produrre nel terzo quarto. Lo spagnolo firma sei punti (gli unici del suo match incolore), Denver risponde con Iguodala e McGee e la gara resta punto a punto. Nel finale di frazione gli ospiti tentano l’allungo con un parziale di 6-0 ma la panchina dei Grizzlies non fa scappare i Nuggets. La squadra di casa torna davanti a metà quarta frazione con la tripla di Wayne Ellington, poi si affida a Rudy Gay. Il miglior marcatore di Memphis in questa stagione risponde presente anche contro Denver nel momento più importante del match e spinge i Grizzlies al break di 10-0 che fa pendere la bilancia a favore dei padroni di casa i quali a 1’24’’ dalla sirena arrivano al +10. La fatica si fa sentire e i Nuggets così alzano bandiera bianca.

Memphis: Gay 19 (7/15, 1/3). Rimbalzi: Speights 10. Assist: Conley 6.
Denver: GALLINARI 7 (1/5, 1/3), con sei rimbalzi e un assist in 29’. Brewer, McGee, Iguodala 12. Rimbalzi: McGee 9. Assist: Iguodala 5.