Rilancio Hornets con Davis
La ricostruzione è iniziata

Anthony Davis, 19 anni, prima scelta al draft 12. Afp

Non che a New Orleans qualcuno abbia bisogno di una scusa per alzare i calici, ma questa sembra essere veramente l’estate giusta per brindare al futuro IN Nba della città più unica degli Stati Uniti. Gli Hornets hanno un nuovo proprietario, Tom Benson, e stanno iniziando a costruire un futuro a lungo termine grazie anche all’arrivo di Anthony Davis, prima scelta assoluta nel draft. Inoltre New Orleans ha rinnovato il contratto di Eric Gordon, una guardia potenzialmente da All Star, e ha appena blindato Monty Williams, uno degli allenatori più promettenti, con un rinnovo quadriennale. Ma la notizia migliore è che potrebbe essere solo l’inizio, visto che i movimenti effettuati dal general manager Dell Demps hanno permesso al club di avere abbastanza spazio salariale a disposizione per aggiungere altri tasselli in futuro: per la prima volta da quando, dieci anni fa, l'Nba è ritornata nella Big Easy si respira un’aria di speranza e ottimismo intorno alla squadra. C’è ancora molto lavoro da fare prima che gli Hornets possano diventare una squadra da playoff e servirà un ulteriore sforzo per renderli competitivi per il titolo: ma questo è un vero e proprio inizio e, nonostante il ritardo, è ampiamente meritato.

dov'erano — Poco più di quattro anni fa, gli Hornets pensarono di essersi finalmente imposti in Nba. Nella stagione 2007-08 New Orleans chiuse con il secondo miglior record nella Western Conference, sconfisse Dallas al primo turno dei playoff ed eliminò San Antonio in sette partite al secondo turno: gli Hornets erano convinti che avrebbero fatto molta strada grazie a Chris Paul e David West, ed è abbastanza ironico pensare che la franchigia abbia compiuto i primi passi verso la stabilità proprio nella stagione successiva all’addio di Paul e West. La scorsa annata, cominciata nel segno del caos e dell’insoddisfazione dopo il veto da parte del commissioner David Stern alla trade che avrebbe spedito Paul ai Lakers, si è conclusa con il peggior record nella Western Conference. Ma anche se non hanno vinto molte partite, gli Hornets hanno portato a casa la vittoria più importante, vincendo la lotteria del draft e assicurandosi la prima scelta assoluta.

dove sono — Davis, scelto alla numero 1 nel draft, è reduce dall’avventura olimpica di Londra, dove ha conquistato la medaglia d’oro con Team Usa ed è un giocatore in grado di cambiare le partite e anche le sorti della franchigia. Ma l’afflusso di talento sotto canestro non si è fermato a lui: gli Hornets hanno preso anche Ryan Anderson, Robin Lopez, Hakim Warrick e Darius Miller. Gli effetti positivi dell’arrivo di Davis si sarebbero però vanificati se New Orleans avesse permesso a Gordon, che era free agent, di andarsene. Anche se il giocatore aveva un piede fuori dalla porta e aveva dichiarato di essere pronto a cambiare città (voleva trasferirsi a Phoenix), gli Hornets hanno ritenuto prioritaria la sua conferma e hanno pareggiato l’offerta dei Suns. Non appena Gordon si abituerà a giocare con Davis, è probabile che la sua persistente insoddisfazione sparisca. In molti mettono in discussione la scelta nel draft della guardia Austin Rivers, che però avrà l’opportunità di crescere e, magari, di brillare in una squadra in cui Davis sarà inevitabilmente al centro dell’attenzione. Da quando ha assunto l’incarico di allenatore degli Hornets, Williams si è preoccupato di innestare nella psiche dei suoi giocatori l’idea di difesa: l’arrivo di un giocatore aggressivo e dalle braccia lunghe come Davis permetterà a tutti di capire meglio il concetto.

l'ostacolo più duro — In meno di un anno gli Hornets sono passati da avere il miglior playmaker della lega, Paul, a non avere nessun elemento affidabile nel ruolo. La fase offensiva della squadra è nelle mani di Greivis Vasquez. Per il resto New Orleans è costretta a sperare: serve un rinforzo in questa posizione. Una squadra che trasuda gioventù e che sta imparando a giocare insieme non può prescindere da una guida.

DOVE ANDRANNO — Avanti, e sicuramente non a Seattle, Anaheim o Kansas City o in qualsiasi altra città che credeva che i tempi fossero maturi per strappare gli Hornets a New Orleans. L’acquisto del club da parte di Benson rende attuabile un futuro a lungo termine: ovviamente, la presenza di Davis sarà importante per curare le ferite causate dall’addio di Paul. Gli Hornets hanno poi mantenuto la promessa di trattenere Gordon, hanno rinnovato il contratto di Williams dimostrando di credere nel loro allenatore e il prossimo anno avranno lo spazio salariale necessario per altri acquisti. Per tornare ai playoff servirà ancora qualche anno e i giovani della squadra, prima di essere pronti, dovranno affrontare molte difficoltà: ma gli Hornets hanno finalmente imboccato la strada giusta.