Ottimismo tra gli Hornets
Anche se Eric Gordon preoccupa

Anthony Davis al media-day degli Hornets. Reuters

Anthony Davis ha scherzato con i cameramen e i compagni di squadra, dimostrando di essere rilassato e pronto ad affrontare il debutto in Nba. Ovviamente, se i New Orleans Hornets dovessero vincere, si divertirebbe molto di più e questo potrebbe dipendere dallo stato di salute post-operatorio del ginocchio destro di Eric Gordon e da molti altri fattori. Se da una parte la presenza di Davis ha infuso ottimismo tra gli Hornets nella giornata di incontro con la stampa, le incertezze sulla salute di Gordon hanno diffuso un certo stato d'ansia alla vigilia dell'inizio del training camp.

ANCORA A RIPOSO — Gordon, riconfermato dagli Hornets con un quadriennale da 58 milioni di dollari, non sarà a piena disposizione durante il training camp a causa dei dolori ricorrenti al ginocchio riscontrati durante le sessioni di allenamento volontarie tenute durante l'offseason. Tuttavia, il giocatore ha voluto sottolineare di non aver notato rigonfiamenti e di aver concordato con la squadra un periodo di riposo e terapie a scopo precauzionale per essere pronto all'inizio della regular season. "Sarà un percorso lento, per il momento, e sono pronto a recuperare più avanti in modo da esserci per l'inizio della stagione", dice. Il coach Monty Williams ha aggiunto che la squadra ha adottato un approccio prudente perché gli Hornets vogliono prima vagliare tutte le possibilità per far sì che Gordon sia nel miglior stato di forma possibile per affrontare una massacrante regular season da 82 partite. "Il giocatore è una parte importante del nostro progetto e sono felice della sua riconferma" ha dichiarato Williams. La scorsa stagione, Gordon ha disputato soltanto nove partite a causa del ginocchio. Ciò nonostante, ha fatto registrare la media punti più alta della squadra con 20.6 a partita, con New Orleans che ha ottenuto sei vittorie e tre sconfitte con lui in campo. Se Gordon starà bene nei momenti che contano, diventerà il leader di un roster giovane che ha dato agli Hornets il ruolo di franchigia promettente per il futuro.

EMOZIONE NBA — Ad ogni modo, gli Hornets saranno comunque una squadra da tenere sott'occhio grazie a Davis in campo. Gordon ha dichiarato che Davis, 208 cm, ha già dimostrato la sua abilità di stoppare tiri addirittura degli esperti più navigati durante gli allenamenti estivi, oltre alla capacità di correre in campo meglio della media dei lunghi. Davis ha dichiarato che lunedì, quando stava girando video promozionali con la maglia numero 23, ha capito che il suo sogno in Nba stava davvero cominciando e ha aggiunto di essere stimolato dalle aspettative riposte in lui come prima scelta assoluta del draft e che lavorerà al massimo per far sì che gli Hornets possano vincere ancora. "Non bisogna stressarsi per questo, ma trovare il modo per divertirsi e stimolarsi, è così che la fase di transizione diventa molto più facile - dice Davis -. Devo avere fiducia in me stesso, nelle mie abilità e nei miei compagni di squadra e preparatori, sapendo che saranno lì ad aiutarmi".

PRONTO ALLE RESPONSABILITA' — Williams ha dichiarato che Gordon sarà il leader della squadra, anche perché non è giusto mettere pressione a un rookie che deve ancora imparare molto. Tuttavia, Davis ha detto che accetterebbe volentieri un ruolo da leader quando il coach e i preparatori lo riterranno opportuno. "È una sfida durissima e un ruolo difficile da svolgere ma credo di averne le potenzialità - dice il giocatore -. In squadra ci sono anche altri ragazzi che possono ricoprire questo ruolo. Se un giorno il coach verrà da me e mi dirà che vuole che diventi il leader della squadra, non mi tirerò indietro." Davis giocherà sotto canestro insieme ai nuovi acquisti Robin Lopez e Ryan Anderson, con il primo, alto 213 cm, a giocare da centro e il secondo, alto 208 cm, ad aprire le difese con il suo tiro da tre punti.

RIVERS COESISTE? — Poi c'è Austin Rivers, decima scelta assoluta del draft ed ex guardia tiratrice che imparerà a fare il playmaker in Nba in modo da poter essere affiancato a Gordon. Williams ha detto che Rivers potrebbe diventare "una guardia nuovo stile che può giocare sia da 1 che da 2 ogni sera ad alti livelli". Il grande punto interrogativo è come due guardie con abilità simili possano amalgamarsi in campo. "Perché entrambi siamo capaci di fare tante cose a tal punto che possiamo giocare insieme allo stesso momento - prova a rispondere Rivers -. Sono felice di poter giocare con Eric perché potrò migliorare giocando sia al suo fianco che contro di lui in allenamento. Sarà divertente e mi renderà le cose molto più facili". Con così tanti giovani di talento in squadra, Williams parla con orgoglio delle prospettive future, anche se, nel frattempo, deve provare a smorzare le aspettative presenti, sottolineando che "non si possono saltare le varie fasi di sviluppo, lo so benissimo e vorrei che i nostri ragazzi capissero che abbiamo ancora molto lavoro da fare".

NUOVO PROGETTO — Tuttavia, le ragioni per essere ottimisti spaziano dai giovani di talento nel roster alla stabilità scaturita dalla nuova gestione Tom Benson, nativo di New Orleans e proprietario anche dei Saints, franchigia Nfl. Mentre Benson ha posato per delle foto con i giocatori della sua nuova squadra, il general manager dei Saints, Mickey Loomis, che ricopre anche la carica di vice presidente esecutivo sia della franchigia di football americano che degli Hornets, si è seduto sulle tribune estraibili e ha rilasciato alcune dichiarazioni. "La cosa importante riguardo la dirigenza è avere una proprietà che ha preso un impegno" dice Loomis, attualmente sospeso dalle attività dei Saints per la prima metà della stagione a causa dell'indagine della Nfl sullo scandalo delle "taglie", cosa che però gli permette di continuare a ricoprire la carica di dirigente degli Hornets. "Credo che tutti gli occhi siano puntati su di noi - continua Loomis -. Ovviamente, vincere la lotteria del draft e scegliere per primi aiuta, non illudiamoci". Il dirigente ha dichiarato di essere rimasto positivamente colpito da Williams e dal general manager Dell Demps, i quali sono stati riconfermati da Benson dopo il passaggio di proprietà della squadra, e ha aggiunto che Benson stesso è realista sulle possibilità attuali della squadra sul campo. "So che Mr. B vuole semplicemente dare a questi ragazzi le risorse e gli strumenti per avere successo - dice Loomis -. Sa benissimo che ci sarà una lunga strada da percorrere e che siamo solo all'inizio".