Davis, istruzioni per l'uso
Come far grande gli Hornets

Anthony Davis con i Kentucky Wildcats. Reuters

Nel corso di un’estate movimentata, durante la quale è stato la prima scelta assoluta nel draft Nba e ha vinto la medaglia d’oro olimpica con la nazionale statunitense, Anthony Davis è stato definito un talento unico, in grado di cambiare le sorti di una franchigia. Inoltre Davis è considerato il giocatore più decisivo in fase difensiva uscito dal college negli ultimi 20 anni e oltre. Ma in vista del debutto nella Nba, a ottobre, del giocatore alto 208 cm uscito dalla University of Kentucky, c’è una definizione che deve essere ancora verificata: quella di prodotto finito.

Davis con la maglia degli Hornets. Afp

centimetri — Il cestista 19enne, originario di Chicago, solo 18 mesi fa giocava ancora al liceo. Inoltre Davis ha iniziato a giocare sotto canestro soltanto dopo l’improvvisa crescita di 20 cm di cui si è a lungo discusso: nel suo anno da sophomore alla Perspective Charter School, era ancora una guardia di 187 cm. Davis ha parlato di obiettivi personali ben precisi e di recente ha dichiarato al New York Times che punta a vincere i premi di miglior difensore e di rookie dell’anno della Nba. Anche se è opinione comune che Davis possa avere un impatto significativo sulla stagione degli Hornets, lo staff tecnico di New Orleans sembra più concentrato sui miglioramenti a lungo termine del giocatore. A meno di un mese di distanza dall’esordio di Davis con la maglia degli Hornets, che avverrà il 7 ottobre in un’amichevole a Città del Messico, ecco quattro aspetti da scoprire sulla preparazione del giocatore in vista della prossima stagione e delle successive.

1) MUOVERSI SOTTO CANESTRO PER ESSERE DECISIVO — Gran parte dei giocatori alti 208 cm sono arrivati nella Nba dopo aver giocato per anni in post basso: al liceo e all’università riuscivano a dominare su avversari più bassi grazie alla loro statura. Spesso questi giocatori preferiscono giocare spalle a canestro in fase offensiva, usando i tradizionali movimenti in post basso per sovrastare gli avversari. Anche a causa della sua crescita improvvisa, Davis è un caso unico: a Kentucky sfruttava qualche movimento in post basso, come ad esempio il semigancio, ma molti dei suoi canestri arrivavano dopo una schiacciata o un tiro in sospensione (riuscendo anche a mettere a segno tre conclusioni dalla linea dei tre punti). All’Olimpiade di Londra abbiamo avuto vari esempi in questo senso: quasi tutti gli 11 canestri di Davis dal campo sono arrivati con una schiacciata, dopo un passaggio in alley oop di un compagno di squadra. Per il centro degli Hornets sarà molto più difficile trovare dei canestri di questo tipo nella Nba, dove tutti avranno una particolare attenzione nei confronti della prima scelta del draft: per questo Davis dovrà assolutamente migliorare il suo arsenale in post basso. Se ci riuscirà, sarà molto difficile difendere su di lui. "Dovremo pensare a un movimento specifico per Davis e a un’alternativa nel caso in cui gli avversari riescano a difendere sul primo movimento – ha dichiarato Kevin Hanson, responsabile dello sviluppo giocatori degli Hornets e lui stesso ex giocatore professionista, alto 210 cm per 113 kg, che ha appena cominciato a lavorare a stretto contatto con Davis -. È l’unico modo per farlo diventare un ottimo giocatore in post basso: creare un movimento specifico e un’alternativa. Del resto Anthony gioca in quella posizione solo da due o tre anni, per questo deve ancora imparare molto". Nello specifico, i lunghi devono usare bene i piedi in varie situazioni durante la partita, ad esempio quando devono girarsi verso il canestro dopo un blocco: nel caso di Davis, alcune di queste tecniche non sono ancora del tutto naturali. "Anthony ha dei piedi molto grandi - ha spiegato Hanson parlando della velocità e dell’agilità di Davis – ma deve imparare ad usarli meglio in post basso, quando gioca il pick and roll e in molte altre situazioni. È molto dinamico e se riusciremo a migliorare la velocità con cui attacca il canestro o effettua certi movimenti sono sicuro che avrà dei grossi benefici". Durante la sua precedente esperienza nello staff delle basketball operation dei San Antonio Spurs, Hanson ha osservato il modo di allenarsi di uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi nell’area pitturata, tatticamente parlando: Tim Duncan. Una delle abilità più sottovalutate di Duncan è quella di sapere usare il corpo per spostare i difensori intorno al canestro: nel gergo della pallacanestro, quando un giocatore riesce a scansare un avversario usando il corpo si parla di "chiusura". È un altro aspetto nel quale Davis dovrà cercare di migliorare. "Tim è straordinario sotto canestro e Anthony dovrà prendere spunto dalla sua capacità di chiudere gli avversari- ha spiegato Hanson -. Negli ultimi 15 anni forse Duncan è stato il giocatore più bravo a usare il corpo per spostare i difensori, Davis deve ancora imparare: sicuramente ci arriverà, ma deve lavorare ancora molto. Se riuscirà a farlo nel modo giusto, senza preoccuparsi di quanto sia forte fisicamente il difensore avversario, nessuno sarà in grado di spostarlo, perché gli avversari che cercheranno di sovrastarlo finiranno per commettere fallo".

Con la nazionale olimpica a Londra. Reuters

2) ACQUISIRE MUSCOLI E PESO — Davis pesa 99 kg ed è opinione comune che debba prendere peso per contrastare i lunghi fisicamente più maturi della Nba (per fare un paragone, il suo nuovo compagno di squadra Ryan Anderson è alto 208 cm, ma pesa 106 kg). Non sarà un processo istantaneo, ma gli Hornets hanno intenzione di monitorare costantemente la crescita muscolare e di peso di Davis, cercando di impostare il programma più adatto alle sue esigenze. "È un lungo percorso – ha spiegato Carlos Daniel, preparatore atletico degli Hornets, riferendosi al cambiamento della struttura fisica di Davis -. Inizialmente avevo intenzione di lavorare sulla forza, ma non c’è nessuna fretta visto che si tratta di un giocatore di 19 anni, ancora nel pieno della crescita. Quindi dobbiamo cercare di capire quale possa essere il programma più adatto alla sua struttura muscolare. Vorrei che Davis riuscisse a sviluppare una struttura forte e funzionale, con una base solida: se ce la faremo, Anthony starà bene, soprattutto nella fase iniziale della sua carriera". Quando un giocatore cerca di prendere peso, i media e i tifosi cominciano a chiedersi quale sia la quantità ideale di chili che è necessario mettere su. Per giocare al meglio, Davis deve arrivare a 108 kg? O magari a 117 kg? Daniel – che come Hanson in passato giocava sotto canestro – sostiene che non è così semplice: "Facile dire che una persona può prendere o perdere 10 kg, ma stiamo cercando di costruire un giocatore di basket forte e funzionale o un body builder? Il nostro obiettivo è quello di avere un giocatore che possa assicurare un rendimento affidabile in campo". Per questo motivo, gli Hornets non hanno intenzione di stabilire una cifra esatta per il peso ideale di Davis: "Bisogna stare attenti alle cifre - ha proseguito Daniel -. Si potrebbe pensare che un giocatore debba pesare 113 kg, ma se poi questo peso non fosse funzionale alla sua crescita magari avrei sbagliato qualcosa. Anthony ha solo 19 anni, deve progredire in modo constante e regolare per sviluppare la forza necessaria a giocare con continuità".

3) LE OLIMPIADI, UN’ESPERIENZA INDIMENTICABILE — Durante l’estate, per accelerare la preparazione di Davis in vista della prossima stagione, Daniel è volato a Londra per seguire l’Olimpiade e ha avuto l’opportunità di accedere agli allenamenti della nazionale statunitense. L’ex ala di Washington State crede che l’opportunità di allenarsi con i migliori giocatori della Nba sia stata molto preziosa per Davis. "Credo che Anthony si sia reso conto dell’intensità con cui lavorano questi giocatori - ha spiegato il preparatore atletico degli Hornets -. Si allenano duramente per essere sempre ai massimi livelli, spesso sottoponendosi anche ad allenamenti extra. Hanno cura del loro corpo e sanno che è fondamentale per il loro lavoro. Molti giocatori dicono di essere disposti a tutto pur di essere il migliore nella lega, ma in realtà in pochi lo fanno veramente. Alcuni cestisti preferiscono fare certi esercizi piuttosto che altri, mentre i migliori non hanno preferenze e sono sempre pronti ad allenarsi. Non lasciano niente al caso". Come Hanson, anche Daniel ha cominciato a lavorare con Davis sul campo, soprattutto dentro l’area pitturata: anche il preparatore atletico, alto 190 cm, giocava in post basso sia all’università che da professionista. "Stare con Anthony durante l’Olimpiade mi ha dato l’opportunità di cominciare a lavorare direttamente con lui e di iniziare a spiegargli qual è l’obiettivo del percorso che costruiremo nel tempo. Volevo conoscerlo meglio e capire a che punto è per quanto riguarda la condizione fisica, la forza e la potenza".

4) IL RISPETTO DEI RUOLI — Molti degli osservatori del campionato universitario hanno sottolineato la bravura di Davis durante la corsa di Kentucky verso il titolo nazionale Ncaa del 2012, ma anche il suo comportamento impeccabile e il suo spirito di squadra. Secondo molte persone, questo si deve al fatto che Davis non era una stella viziata al liceo, ma che è stato scelto da un’università così prestigiosa solo grazie alla sua crescita fisica: per questo motivo, il giocatore non ha mai dato segnali di presunzione. I suoi allenatori dicono che Anthony si è reso conto che per crescere e per esprimere il suo potenziale ha bisogno di lavorare molto. "Davis è sempre pronto a imparare - ha ammesso Hanson -. È facile allenarlo, ascolta sempre i consigli e si impegna molto. Ha la forza interiore tipica dei giocatori che pensano solo a migliorare e questo è sicuramente positivo: ha moltissimo talento, adesso deve solo raffinarlo e metterlo in mostra. Noi allenatori ovviamente abbiamo un’opinione su ognuno dei nostri giocatori e su quello che potranno diventare. Pensiamo che Anthony possa diventare molto forte, ma deve dimostrarlo sul campo".