Charlotte non si deprime
"Siamo sulla strada giusta"

Mike Dunlap, 55 anni, prima stagione da coach di Charlotte. Reuters

Sarebbe semplice per Mike Dunlap, coach di Charlotte, mettere da parte i programmi iniziali dopo una striscia di 16 sconfitte consecutive e ripartire con un progetto completamente rinnovato. Ma il tecnico, al primo anno sulla panchina di Charlotte, non ha intenzione di prendere una decisione così drastica. Al contrario, Dunlap predica pazienza. Quando il coach guarda alle difficoltà della sua squadra dopo aver aperto la stagione 7-5 gli vengono in mente i problemi che Kevin Durant, Russell Westbrook e il resto dei Thunder hanno dovuto affrontare anni fa prima di diventare i re della Western Conference. "In quei primi due anni Durant e Westbrook hanno preso anche delle batoste – ha dichiarato Dunlap -. Guardandomi intorno, penso a come è nato quel progetto e a quello che hanno fatto questi giocatori, ma soprattutto a come è cresciuta la filosofia dei Thunder. Non è stato un processo immediato, ed è questo che ripeto sempre a me stesso e al mio staff: per noi è fondamentale proseguire questo percorso".

il progetto — Per questo Dunlap continuerà ad affidarsi a giocatori giovani come Michael Kidd-Gilchrist, Kemba Walker, Byron Mullens e Jeffery Taylor, che faranno degli errori ma allo stesso tempo impareranno il mestiere. Il tecnico continuerà anche a sottolineare l’importanza di pressare sulla palla, di aiutare in fase difensiva, di spingere la palla, di attaccare il canestro e di subire falli, aspetti che considera fondamentali nel progetto che spera di costruire.

periodo nero — Certamente perdere 16 gare di fila non è divertente. Anche perché i Bobcats conoscono bene l'amaro sapore di una lunga striscia di sconfitte. Hanno perso le ultime 23 partite della scorsa stagione, chiusa 7-59 con in panchina coach Paul Silas. Hanno preso Ramon Sessions, Ben Gordon e Brendan Haywood nella offseason, aggiungendo l'esperienza di alcuni veterani a un gruppo giovane. E dopo essersi preparati con allenamenti di 3-4 ore in cui coach Dunlap sottolineava l'importanza della forma fisica, i Bobcats sono partiti vincendo 7 delle prime 12 partite e pareggiando il totale della scorsa stagione. Ma la situazione è precipitata di colpo dopo aver perso con 45 punti di scarto contro Oklahoma il 26 novembre. Era una sorta di esame per Charlotte, per capire a che punto era il processo di crescita. Invece li ha gettati in un baratro da cui gli uomini di Dunlap non sono più usciti. Sedici partite, sedici sconfitte. Gare che i Bobcats hanno perso in diversi modi, una olta anche facendosi rimontare 17 punti a meno di 6' dalla sirena finale. In alcune partite sono stati spazzati via. Ma la maggior parte delle volte se la sono giocata.

difesa da rivedere — La costante nella striscia di sconfitte è stata l’assenza di difesa. Durante la striscia negativa, i Bobcats hanno concesso 109 punti di media a partita: "Direi che non ci siamo, no?", ha dichiarato Dunlap, ribadendo qualcosa di ovvio. Il tecnico ha spiegato che i problemi sono dovuti alla mancanza di pressing sulla palla e a una pessima rotazione difensiva: "Nella Nba è necessario coprire i tuoi compagni quando vengono battuti in palleggio – ha precisato Dunlap – e l’unico modo per farlo è lasciare il giocatore sul quale stai difendendo. Purtroppo è un’abitudine difficile da perdere a questi livelli, perché dipende anche dal fattore fiducia: dopo una sconfitta, è inevitabile chiedersi se perdere il proprio diretto avversario sia stata una buona idea, ed è una domanda che leggi negli occhi dei giocatori". Il tecnico dei Miami Heat, Erik Spoelstra, ha dichiarato che la situazione a Charlotte non è poi così disastrosa, e che il progetto che Dunlap, il presidente delle basketball operation Rod Higgins e il general manager Rich Cho stanno costruendo è molto promettente. Secondo Spoelstra, è solo una questione di tempo prima che le sconfitte di misura dei Bobcats diventino delle vittorie: "È sempre difficile vivere un anno come quello che stanno passando i Bobcats – ha spiegato il coach degli Heat –. Ma la squadra e i suoi giovani talenti stanno acquisendo grande esperienza. I loro giocatori sono tra i migliori della Nba: devono solo fare un po’ di esperienza, ma possono farti male ogni sera, sono competitivi e giocano con intensità. Lo si nota nei video".

luce in fondo al tunnel — Delle 21 sconfitte di Charlotte, 12 sono arrivate con 10 o meno punti di scarto: siamo ben lontani dalla squadra dello scorso anno, che non era neppure competitiva e che ha perso più di un terzo delle partite di 20 o più punti. Dunlap ha dichiarato che "intravede un futuro promettente nonostante le difficoltà", ma Walker non si accontenta della ritrovata competitività dei Bobcats: "Le sconfitte sono comunque sconfitte – ha spiegato il top scorer di Charlotte – e spero che riusciremo presto a mettere fine a questa striscia, ma non ci sono differenze rispetto allo scorso anno. Lo scorso anno perdevamo e stiamo continuando a farlo in questa stagione, e ovviamente non è una sensazione positiva". Walker si rende conto che il roster dei Bobcats non è tra i più esperti della Nba, ma non vuole cercare alibi: "La nostra è una squadra giovane, ma siamo nella Nba. Dobbiamo cominciare a vincere e cercheremo di trovare il modo per riuscirci".