Belinelli: "Ai Bulls per crescere
Sarà una sfida ma sono carico"

Marco Belinelli posa accanto al logo dei Bulls. twitter.com/marcobelinelli

Ha ancora tanta voglia di lottare, Marco Belinelli. Dopo 5 stagioni in Nba riparte per una nuova avventura con una squadra storica, i Chicago Bulls, e quando ne parla non nasconde l'entusiasmo. Ma il 26enne azzurro, sbarcato nella lega più famosa del mondo come 18ª scelta al draft 2007, sa che dovrà lottare e non poco per guadagnarsi un posto al sole alla corte di coach Tom Thibodeau. Arriva dopo la sua miglior stagione di sempre (11,8 punti di media) e 124 partite da titolare su 146 negli ultimi due anni (erano state appena 24 in 141 partite nelle sue prime tre annnate). Ma Beli ai Bulls, almeno all'inizio, dovrà uscire dalla panchina e dimostrare di non essere solo un gran tiratore ma anche un buon difensore, qualità fondamentale in una squadra che è stata la seconda miglior difesa nel 2010-11 e la migliore nella stagione appena conclusa. Beli è consapevole di quello che lo aspetta nella Windy City, ma è pronto a raccogliere l'ennesima sfida della sua carriera.

Belinelli, perché Chicago?
"Ho scelto i Bulls perché sono una squadra fortissima, in cui sento di poter crescere. Hanno ambizioni veramente alte"

Quanto ha pesato nella tua il fattore storico dei Bulls, ex squadra di Michael Jordan e ora di Derrick Rose?
"Sono una squadra storica ma anche ultimamente stanno andando bene. Lo scorso anno sono stati sfortunati, quello prima sono arrivati in finale di Conference. Sono forti, pensano ai risultati. Ho deciso di non seguire i soldi, ma la passione. E sono molto carico".

Quale sarà il suo ruolo nella nuova squadra?
"Non lo so ancora. Ma ho parlato con coach Thibodeau e col g.m. Forman e so che loro sono molto contenti che io sia qui. Mi cercavano già da 2-3 anni e finalmente ce l'abbiamo fatta. Siamo carichi. Spero di avere un ruolo importante. Fin dal primo momento cercherò di guadagnarmi minuti ed essere utile alla squadra".

Ha già scelto il numero di maglia?
"Si, indosserò l'8. E' lo stesso che avevo a Bologna e negli ultimi due anni a New Orleans".

Arriva in una squadra dove viene data molta importanza alla difesa, in cui lei non eccelle.
"Mi vogliono già da 2-3 anni, qundi hanno visto che sono migliorato in ogni stagione. So che sono una squadra forte, molto difensiva, e cercherò di fare il possibile sia per guadagnarmi un buon minutaggio sia per essere un difensore migliore, cosa che voglio essere. Ma voglio cercare di migliorare anche in tanti altri aspetti".

A Chicago parlano di lei come del nuovo Korver: si sente solo questo?
"Rispetto i giudizi degli altri, ma mi ritengo un buon giocatore con qualcosa di più da dare rispetto a lui, nel senso che magari in pick-and-roll creo qualcosa di più per i compagni. Sicuramente devo ancora crescere tanto e completarmi, ma spero di fare molto di più".

Come sono state queste settimane da free agent?
"Abbastanza movimentate. Mi hanno cercato tante squadre, ma adesso sono stracarico per questa nuova avventura con i Bulls. Non sarà facile, ma amo le sfide e sono pronto a questo nuovo capitolo della mia vita"

Sono stati i Clippers la squadra a cui è stato più vicino?
"Si, ma non sono stati gli unici ad avermi cercato. Ho parlato anche con Boston, Indiana e Cleveland. Ma quando mi ha chiamato Chicago ho capito che sarebbe stato importante per me finire in una squadra così".

E' volato a Los Angeles per un mese di allenamento: su cosa si concentrerà?
"Lavorerò tanto sul tiro, ma senza dimenticare il resto. Cercherò di presentarmi al training camp in condizione eccellente, perché per me sarà un anno importante, in cui gioco in una squadra forte. Sono carico per questa sfida".