Riparte l'Nba degli italiani
I 3 azzurri a caccia di gloria

L'atmosfera è quella del primo giorno di scuola. Andrea Bargnani, Marco Belinelli e Danilo Gallinari inaugurano il loro 2012-13 con le conferenze stampa che fanno da prologo al training camp. I tre azzurri dell'Nba partono per le rispettive avventure con stati d'animo diversi: Bargnani ha passato l'estate lavorando per dimenticare l'infortunio al polpaccio sinistro che gli è costato oltre metà del 2011-12; Belinelli concentrandosi sulla sua nuova vita con i Bulls e Gallinari giocano con la nazionale per riscattare il brutto finale di stagione coi Nuggets.

Andrea Bargnani, 26 anni, in Nba dal 2006. Reuters

bargnan e i raptors — La settima stagione di Andrea Bargnani in Nba parte con un solo obiettivo: “Voglio fare i playoff perché è frustrante giocare senza arrivare alla post-season, dopo 4 anni è veramente pesante. Il talento c’è, siamo forti e adesso sta a noi metterlo insieme e dimostrare in campo che valiamo”. Il Mago ha potuto assaggiare la postseason con i Raptors soltanto nei suoi primi due anni a Toronto, con eliminazione al primo turno in entrambi i casi. In seguito la squadra ha vissuto quattro annate di mediocrità, ma Bargnani è comunque cresciuto fino a compiere il salto di qualità all’inizio dello scorso campionato. Nella prima parte di stagione, stimolato anche da un'ottima intesa col nuovo allenatore Dwane Casey, l’atleta romano era emerso come un possibile candidato per l’All Star Game. Un infortunio al polpaccio ha però spento i sogni di gloria di Bargnani: solo 31 partite giocate (su 66) con 33.3 minuti, 19.5 punti e 5.5 rimbalzi di media. L'offseason è servita al Mago per rimettersi in sesto: “Purtroppo non sono riuscito ad andare in nazionale, ma sono contentissimo per la qualificazione. Ho recuperato pienamente dall’infortunio al polpaccio. Per ora è tutto ok. Mi sto allenando spingendo al 100% e non ho avuto problemi. Speriamo che continui così”. Bargnani ha seguito un programma di lavoro fisico del preparatore della nazionale italiana Francesco Cuzzolin, curando anche l’aspetto tecnico con attenzione su tiro e palleggio, ma toccando ogni aspetto del gioco. Il Mago si ripresenta carico e pronto a continuare il lavoro iniziato l’anno scorso con Casey e ad integrarsi con i nuovi compagni, intorno ai quali c’è grandissima curiosità. L’acquisto più importante per l’immediato futuro è il play Kyle Lowry (da Houston), che scalzerà il veterano Calderon dal quintetto (lo spagnolo, in scadenza di contratto, è sul mercato). Se Bargnani è ancora indicato come primo terminale offensivo, Lowry si appresta a diventare il leader della squadra anche per le sue caratteristiche di giocatore tosto e gran difensore, che si sposano perfettamente con la filosofia di gioco di Casey. Sarà fondamentale dunque che si sviluppi da subito l'asse Lowry-Bargnani, che ha potuto avere un assaggio delle qualità del nuovo compagno durante gli allenamenti informali delle ultime due settimane: “Un giocatore fortissimo. Anche vedendolo in allenamento, tira da fuori e arriva fino al canestro pur essendo piccolo. Sarà in grado sia di segnare sia di attirare l’attenzione della difesa per poi scaricare per me o per gli altri”. Attenzione anche sui due rookie Terrence Ross e Jonas Valanciunas. Il lituano rischia però di dare un contributo molto limitato nel training camp di sei giorni ad Halifax, Nuova Scozia, a causa di un risentimento al polpaccio che si è procurato in allenamento nei giorni scorsi. L’obiettivo-playoff per Toronto è sulla carta un traguardo raggiungibile in una Eastern Conference dove 5-6 squadre non avranno problemi a raggiungere la post-season, ma non facile perché dietro al gruppetto di prima fascia ci sono molte squadre che possono emergere. Toronto fa parte di questo gruppo ed è già un buon inizio. L’ottavo posto non è un miraggio.

Marco Belinelli, 26 anni, in Nba dal 2007. LaPresse

belinelli e i bulls — Per Marco Belinelli è un nuovo anno zero, visto che dopo due stagioni positive a New Orleans riparte da Chicago e dai Bulls (che intanto hanno annunciato il rinnovo quadriennale da 18 milioni di dollari per coach Tom Thibodeau), miglior squadra dell'ultima regular season ma orfana per buona parte della stagione, se non tutta, del suo faro Derrick Rose. L'Mvp del 2010-11 intanto ha già incoronato l'italiano: "Tra tutti i nuovi arrivati è quello che mi ha impressionato di più" ha detto il faro dei Bulls, che ha dichiarato anche di essere in vantaggio sulla tabella di marcia fissata per il suo recupero ma di non poter ancora fissare una data per il rientro (tra febbraio e fine marzo, n.d.r.). "Mi sento davvero bene a Chicago e amo questa squadra - ha scritto Beli ieri su Twitter -. Proveremo a vincere. Lavoriamo per riuscirci". Sulla carta, in attesa di Rose, Belinelli è il primo cambio tra le guardie, con Kirk Hinrich e Rip Hamilton davanti a lui. E' arrivato a Chicago con la fama di grande specialista da tre e dovrà guadagnarsi spazio dalla panchina. Ma ha passato l'estate a Los Angeles, allenandosi per migliorare ancora in difesa (dopo gli enormi progressi delle ultime due stagioni), cosa che a coach Thibodeau, specialista della difesa, sarà piaciuta sicuramente.

Danilo Gallinari (a destra) posa con i compagni e la nuova maglia dei Nuggets. Twitter

gallinari e i nuggets — Secondo training camp per Danilo Gallinari con Denver e seconda "partenza" con grandi aspettative. Se nel 2011-12 dall'italiano i Nuggets si aspettavano l'esplosione definitiva, stavolta da lui si aspettano il riscatto dopo un'annata complicata da troppi infortuni e chiusa con la debacle nei playoff, con tanto di crollo in gara-7 del primo turno contro i Lakers. Danilo nel frattempo ha voltato pagina, passando l'estate con la Nazionale portata fino alla qualificazione all'Europeo 2013. Denver nel frattempo si è rifatta il look difensivamente, mettendo le mani su Andre Iguodala, che nelle previsioni della vigilia di coach Karl partirà da guardia con Danilo ala piccola. Gallinari, che si è presentato al media day con un nuovo look (cresta mohawk), comunque dovrà crescere per dimostrare di poter diventare grande davvero, anche perché i Nuggets quest'anno si presentano al via con tante ambizioni. "Siamo la miglior squadra a Ovest - ha annunciato spavaldo il play Ty Lawson -. Siamo profondi, versatili, talentuosi. Contro di noi non puoi pianificare la difesa contro un giocatore solo. Penso che alla fine della regular season entreremo nei playoff come numero 1 a Ovest". Anche Gallinari è d'accordo, ma avverte che tutto è nelle mani del gruppo: "Credo che questa squadra non abbia limiti - annuncia Danilo -. Possiamo essere una squadra molto buona. Ma dipenderà da noi". Per confermare la previsione, a Denver servirà che Danilo esprima con continuità tutto il suo talento.

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