Beli, primo assaggio di Bulls
"Possiamo vincere senza Rose"

Marco Belinelli, 26 anni, ha giocato 287 partite in 5 stagioni Nba. Reuters

Nuova stagione, nuova avventura. Marco Belinelli riparte da Chicago e dai Bulls dopo due stagioni più che positive a New Orleans, e il primo impatto con la nuova realtà Nba, la quarta squadra della sua carriera oltre Atlantico dopo Golden State, Toronto e New Orleans, è più che positivo. Perché il 26enne azzurro sa di essere arrivato in una squadra che può portarlo in alto. Perché Derrick Rose, il faro de Bulls fermo ai box per infortunio, ha speso belle parole per lui. E perché Marco, sotto contratto solo per il 2012-13 (stipendio di 1,9 milioni di dollari), vuole dimostrare di poter essere molto più che uno specialista da tre.

Marco, primi giorni di traning camp con i Bulls: com'è andata?
"L'impatto è stato sicuramente positivo. Ci stiamo allenando duramente, siamo una squadra abbastanza nuova ma stiamo lavorando bene e tanto. Ci stiamo concentrando sia sulla difesa che sui giochi di attacco: rispetto agli anni passati direi che il lavoro è sicuramente più tosto e intenso. C'è molta voglia di far bene, siamo un bel gruppo".

Coach Thibodeau ha annunciato il quintetto base in attesa del ritorno di Derrick Rose. Tu partirai dalla panchina: come vivi questo ruolo?
"Tranquillamente. Io cerco sempre di dare il massimo, sia che parta dal quintetto che dalla panchina, di fare il mio lavoro. Cercherò sempre di migliorarmi e fare il mio lavoro, perché questa è una squadra buona, che vuole fare risultati. L'obiettivo è avere la mentalità giusta e vincere. Sono a disposizione".

Farai parte della rinnovata Bench Mob, la panchina che è stata uno dei punti di forza dei Bulls targati Thibodeau
"Mi sono già trovato bene con tutti. Sono bravissimi ragazzi. Noi che usciamo dalla panchina dovremo essere pronti a fare il nostro lavoro. Essere aggressivi, stare attenti in difesa e cercare soluzioni facili in attacco"

Rose durante il media-day ha speso belle parole per te
"Sono stato contento quando ho saputo quello che ha detto. Lui è un buonissimo ragazzo, lavora tantissimo, gli si legge negli occhi che ha voglia di tornare presto. Personalmente non vedo l'ora di giocarci assieme e spero avvenga il prima possibile. Ma il suo è stato un infortunio serio quindi deve prendersi il suo tempo. Il nostro obiettivo di squadra però, con o senza di lui, rimane lo stesso: vincere".

Quale obiettivo ti sei dato quest'anno?
"Voglio vincere. Venire a Chicago è stata una scelta importante. L'obiettivo è sempre quello di migliorarmi cercando però di fare più strada possibile per vincere. Quest'estate ho lavorato molto, sia sul piano fisico che sul tiro che sulle altre componenti del mio gioco. Voglio farmi trovare pronto fin da questo inizio, dimostrare di essere già al 100%. Mi sono presentato al training camp in condizioni fisiche eccellenti, anche perché so che l'allenatore ci tiene".

Hai detto di voler dimostrare di poter essere più di un tiratore.
"Voglio ripetere quanto già fatto a New Orleans. E' chiaro che quella di tiratore è la mia prima caratteristica, ma voglio essere un giocatore sempre più completo e sto lavorando per quello. Il miglioramento sarà progressivo".

Cosa ne pensi di Chicago come città?
" E' stupenda, una delle più belle degli Stati Uniti. Ci sono i grattacieli, c'è di tutto. Si sta davvero bene. Direi che dopo San Francisco, Toronto e New Orleans non potevo capitare meglio".