I Raptors affondano i Lakers
A segno DalIas e Detroit

Steve Nash nella morsa di Jose Calderon (a destra). Reuters

La difesa dei Lakers (17 vinte -23 perse in stagione) va in difficoltà anche a Toronto e i Raptors (15-26) ne approfittano per fare lo sgambetto alla squadra californiana. Dallas vince a Orlando confermando il proprio momento positivo con cinque successi nelle ultime sei partite, guidata soprattutto da un attacco con sette uomini in doppia cifra, per risalire posizioni: i playoff a Ovest sono ora distanti tre partite per i Mavs, rinati dopo il rientro di un Nowitzki comunque ancora in rodaggio. Periodo di magra invece per l'attacco di Boston, tradita soprattutto dai titolari, che a Detroit paga la maggiore freschezza dei giovani Pistons, molto alterni ma con l'energia giusta contro gli spenti Celtics.

Toronto Raptors-Los Angeles Lakers 108-103

I primi minuti del match sono un vero calvario per i tifosi dei Lakers. L.A. difende in maniera approssimativa e in attacco non trova il canestro, una ricetta perfetta per dare fiducia ai Raptors che ringraziano e con i canestri di Davis e Calderon, senza nemmeno fare troppa fatica, arrivano al 19-4. Anche per i canoni attuali questi Lakers sono troppo brutti per essere veri, così Steve Nash prova a riportare sotto la sua truppa. Kobe Bryant, nel primo quarto è un fantasma (1/8 dal campo), la squadra di Los Angeles comunque riesce a trovare un minimo di ritmo in attacco negli ultimi minuti e si avvicina a Toronto che però scappa di nuovo (+14) all’inizio del secondo periodo. Ci vuole una scintilla per la squadra di Mike D’Antoni e ci pensa World Peace a riportare sotto gli ospiti. Il bad boy di L.A. guida gli ospiti al parziale di 14-2 che la rimette in carreggiata. Il problema però arriva da una decisione controversa degli arbitri che a 1’17’’ dalla fine decidono di rifilare un doppio tecnico a Dwight Howard e Alan Anderson per un normalissimo contatto tra i due sotto canestro. Nulla di trascendentale, ma arriva un inaspettato e severo fischio che manda sotto la doccia in anticipo il centro di L.A. Howard, infatti, ha già un tecnico a carico, quindi la sua partita si chiude qui. I Lakers tornano a difendere in maniera a tratti imbarazzante nel terzo quarto e Toronto riprende a correre. Jose Calderon stravince il duello con Nash, Landry Fields si mette a produrre e la compagine canadese scappa a +13 al termine della terza frazione. I Raptors sfruttano le pessime letture difensive di LA anche all’inizio dell’ultimo quarto. Due triple consecutive di Lowry spingono Toronto al +15, la faccia disgustata di Mike D’Antoni e’ la fotografia migliore del momento di LA che arriva addirittura al -19 prima di tirare fuori l’orgoglio e piazzare un parziale di 10-0. I Raptors, memori della rimonta subita a Philadelphia venerdì, faticano a mantenere la disciplina offensiva dei primi tre quarti. Gli ospiti con i canestri di un redivivo Bryant arrivano al -7 ma Calderon li ricaccia indietro e Toronto così, pur con il fiatone, porta a casa il successo.
Toronto: Calderon 22 (8/11, 1/4), Davis, Fields 18. Rimbalzi: Fields 10. Assist: Calderon 9.
L.A. Lakers: Bryant 26 (7/20, 3/12), Gasol 25, Nash 16. Rimbalzi: Clark 14. Assist: Nash 9

Shawn Marion, di Dallas, al tiro contro Glen Davis. Afp

Orlando Magic–Dallas Mavericks 105-111
Dallas ha trovato la svolta sbloccandosi in attacco. Nelle ultime sei partite – in cui ha perso solo con Oklahoma City – segna 110,7 punti e stavolta va a nozze contro i limiti difensivi di Orlando (10 volte nelle ultime 12 partite con almeno 100 punti subìti): il rientro di Nowitzki, più che per le prestazioni del tedesco, pesa perché ha dato sicurezza a tutti gli altri e maggiore efficacia al sistema. Nelle ultime quattro partite i Mavs avevano mandato sei giocatori in doppia cifra, stavolta sono sette, al termine di una partita vinta con pochissime sbavature da parte di chi gestisce la palla come soprattutto Collison e Mayo, ma anche Carter e Mike James (8 perse), e poi non lasciando che Vucevic dominasse sotto i tabelloni. E' qui la differenza in una giornata in cui Orlando non si discosta molto dal 50% al tiro e l'8/15 da tre con cui Dallas chiude la serata. E infatti i Magic, 13 sconfitte nelle ultime 15 gare, inseguono ma restano in partita fino in fondo, ancora a -2 per due volte nell'ultimo minuto. Sempre avanti di uno-due possessi, Dallas aveva allungato sul +10 a fine terzo quarto approfittando degli errori delle seconde linee casalinghe, soprattutto Harkless accanto a Vucevic, punendoli con Kaman fino all'85-98 a 7' dal termine. Orlando rientra con un 10-2 in 4' firmato da Redick, Vucevic e Afflalo per approfittare delle secche Mavs soprattutto con quattro errori di fila dell'ex Vince Carter, fin lì brillante: i Magic tornano fino al 102-104 a 51'' dal termine. Collison lasciato solo nell'angolo destro piazza la tripla del +5, cui risponde subito Redick per il nuovo -2 a 25'' dalla fine. Chiudono i giochi due liberi di Nowitzki: Redick sul ribaltamento stavolta sbaglia la tripla del -1 e Mayo sigilla il successo texano. Alla quarta partita dopo il rientro, Glen Davis chiude con 24 punti, il 62,5% al tiro, 6 rimbalzi, 6 assist e 2 recuperi in 35'. Nowitkzi dall'altra parte ancora in rodaggio ha 3/9 da due, 1/2 da tre, 3/4 ai liberi ma con i due decisivi, più 7 rimbalzi, 4 assist e 3 stoppate in 32'. All'ottava sconfitta nelle ultime nove gare casalinghe, Orlando nell'ultimo mese ha vinto solo contro due leader divisionali come Clippers e Pacers ma è al settimo k.o. di fila contro squadre con un record perdente.
Orlando: Davis 24 (10/16, 4/6 tl), Nelson 20, Redick 18, Afflalo 16, Vucevic 14. Rimbalzi: Vucevic 11. Assist: Davis 6.
Dallas: Marion 20 (10/16), Mayo e Carter 15, Brand 14, Kaman 13, Nowitzki 12, Collison 11. Rimbalzi: Marion 10. Assist: Collison 9.

Detroit Pistons–Boston Celtics 103-88
La sconfitta all'overtime per mano di Belinelli che ha interrotto la serie di sei sconfitte di fila non è stata un caso per i Celtics, k.o. anche a Detroit contro una squadra con molta più energia pur essendo reduce da un doppo viaggio intercontinentale nel giro di pochi giorni. Detroit manda sei uomini in doppia cifra e tiene Boston a 40 punti nella ripresa: nelle ultime quattro partite i Celtics segnano solo 88,5 punti di media. Funziona quando, come nelle ultime tre partite, si limitano gli avversari al 26,1% da tre, ma stavolta i Pistons chiudono con 9/19. Ma soprattutto, pur con tutti i loro difetti, hanno la gioventù e la freschezza per surclassare Boston, stavolta non con la “solita” panchina ma surclassando 63-40 i titolari di Doc Rivers: le misere 4 triple ospiti (su 15 tiri) arrivano tutte dalle seconde linee. Singler da una mano a rimbalzo a Monroe e soprattutto a Drummond, per i quali in area i Celtics non hanno risposta, condannati dall'altra parte dai tanti errori di Rondo (4/16 al tiro e 9 perse, ma anche Knight ha 7 perse) e da un'altra prestazione anonima di Paul Pierce, 10 punti con 10 tiri (35,6% al tiro e 15,8% da tre nelle ultime quattro partite). Fermi al 39,8% al tiro e con poco o niente anche da Bradley, che era in dubbio per dolori al costato, i Celtics rientrano dal -18 del primo tempo e restano in partita fino a inizio ripresa, poi le triple di Knight e Prince (in una serata da 9/19 di squadra da oltre l'arco) aprono un parziale che i canestri di Monroe alimentano il 15-4 per la fuga 70-58 a 5' dalla fine del terzo quarto. Detroit la estende poi con un nuovo 17-5 a cavallo degli ultimi due quarti, punendo gli errori di Rondo, Terry e Green con il contributo dalla panchina di Bynum e Drummond fino all'89-73 al 7', toccando infine il +19 nell'ultimo minuto.
Detroit: Drummond 16 (5/6, 6/8 tl), Monroe 15, Knight 15, Bynum 15, Prince 14, Singler 13. Rimbalzi: Monroe 11. Assist: quattro con 5.
Boston: Lee 16 (4/7, 2/5, 2/2 tl), Garnett 16 (5/11, 6/8 tl), Green 15, Pierce 10. Rimbalzi: Rondo 9. Assist: Rondo 15.