Super Durant, Oklahoma vola
I Clippers sbancano Memphis

Rientrando nel finale ma senza trovare il sorpasso dopo una partita sempre all'inseguimento, sul campo dei Jazz in buona forma, Miami trova la sesta sconfitta dal 28 dicembre a oggi. Non scivola Oklahoma City, che a Phoenix conferma il miglior record Nba grazie ancora a un super Durant ancora sopra i 40 punti. Alle sue spalle, anche senza Chris Paul infortunato, i Clippers tengono il passo con un successo di prestigio a Memphis. Contro Charlotte, Boston raccoglie la sesta vittoria consecutiva che la rilancia in piena zona playoff a Est. I successi su Orlando e Minnesota ufficializzano la rinascita di Washington e Dallas, entrambe alla terza vittoria consecutiva e con in più Wall e Nowitzki nel motore rispetto agli stenti di inizio stagione. Sacramento batte Cleveland

John Wall e Bradley Beal. Reuters

Washington Wizards-Orlando Magic 120-91
Washington vince la terza partita di fila, dopo averne vinte solo 4 nelle prime 32 partite di stagione. La svolta sono i tanti rientri dagli infortuni, da Ariza a Price ma soprattutto alla prima scelta 2010 John Wall, che alla seconda gara dal ritorno chiude con 12 punti, 3/8 al tiro, 6/6 ai liberi, 6 assist, 2 perse, 1 recupero e 1 rimbalzo in 20'. Ma se i Wizards battono Orlando con il più largo successo dell'anno è grazie alla giornata da 56,1% al tiro (massimo stagionale), con 7/10 di Beal e un buon Price in regia, trovando il turbo dalle seconde linee e in un terzo periodo da 37 punti. A Orlando non basta il ritorno di Glen Davis, che proprio contro Washington si era fatto male alla spalla il 19 dicembre in uno scontro con Okafor (stavolta top scorer): da allora i Magic avevano perso 10 gare di fila e solo nell'ultima uscita erano tornati al successo nientemeno che con i Clippers. L'ex Celtics torna con 13 punti in 18', 6/8 dal campo, 4 rimbalzi e 2 stoppate, ma Orlando paga il brutto 5/18 da tre, con praticamente solo Nelson e Redick a segnare da oltre l'arco, lasciati soli dalla giornata nera di Afflalo: reduce dal massimo stagionale eguagliato, sbaglia 10 tiri su 11, e già nell'ultimo precedente fece 1/11 solo da tre punti. Washington prende il largo con un break di 11-2 in quattro minuti per il 43-28 a metà secondo quarto, toccando poi anche il -19 con Vesely prima che un 13-0 ospite con 8 punti di Nelson riporti Orlando in gara prima del riposo. Al rientro dagli spogliatoi però i Magic, anche privi di Turkoglu, non tengono il passo del terzo quarto da 37 punti dei Wizards, che volano 102-78 a 7' dalla fine, toccando poi anche il +31. Adesso la crescita di Washington sarà messa alla prova da un giro di cinque partite a Ovest.
Washington: Okafor 19 (8/13, 3/4 tl), Price e Seraphin 18, Beal 17, Wall 12, Vesely 10. Rimbalzi: Okafor 11. Assist: Wall e Price 6.
Orlando: Nelson 19 (3/19, 3/7, 4/4 tl), Vucevic e Davis 13, Redick 12. Rimbalzi: Vucevic 13. Assist: Nelson 12.

Boston Celtics-Charlotte Bobcats 100-89
La tripla doppia di Rajon Rondo è il simbolo della più lunga striscia vincente messa insieme da Boston, proprio dopo che quattro sconfitte consecutive avevano messo pesantemente in discussione la stagione dei Celtics, oggi settimi a Est con vista sul sesto posto. Stavolta di fronte c'era Charlotte per il sesto successo di fila, ma quattro delle cinque vittorie precedenti erano arrivati contro squadre col record vincente. Con Walker e Gordon fermi a 9/30 al tiro in due, i Bobcats non vanno oltre il 41,8% al tiro - come già nelle ultime due uscite - così a Boston basta controllare la battaglia a rimbalzo per capitalizzare il 31/59 al tiro da due e l'ottima serata dalla lunga distanza di Avery Bradley (4/7), chiave della rinascita e alla miglior partita delle 7 giocate fin qui dopo aver saltato l'inizio della stagione. Boston mette la testa avanti a fine terzo quarto, poi scappa con un 9-0 per l'87-74 a 5'33'' dalla fine approfittando dei quasi cinque minuti senza segnare dei Bobcats, con uno 0/7 al tiro firmato soprattutto dagli errori di Sessions e Walker. Charlotte, alla sconfitta numero 23 nelle ultime 25 partite, rientrerà al massimo a -6 a tre minuti dalla fine, senza ulteriori conseguenze. Brava Boston a mettersi in condizione di non accorgersi neanche della giornata da 2/11 di Garnett.
Boston: Pierce 19 (4/8, 2/8, 5/8 tl), Rondo 17, Bradley 16, Green 11. Rimbalzi: Garnett e Rondo 10. Assist: Rondo 12.
Charlotte: Warrick 16 (6/11, 4/6 tl), Sessions 16 (4/9, 1/2, 5/6 tl), Gordon e Walker 12, Kidd-Gilchrist e Henderson 10. Rimbalzi: Kidd-Gilchrist 8. Assist: Walker 4.

Memphis Grizzlies-Los Angeles Clippers 73-99
Anche senza Chris Paul, Memphis resta il terreno di caccia preferito dei Clippers, che continuano la corsa di vertice a Ovest, con quello che al momento è il secondo record della lega dietro Oklahoma City, vincendo ancora sul campo dei Grizzlies dopo averlo fatto nell'opener stagionale e soprattutto due volte nel primo turno playoff della scorsa stagione. Anche Memphis - al minimo stagionale di punti casalingo e alla più bassa percentuale di tiro in casa nella storia della franchigia (30,3%!) - aveva un'assenza importante, quella di Rudy Gay andato a Baltimora per i funerali della nonna. Silenziando praticamente tutti gli altri pericoli, con 11/40 complessivo del trio Randolph-Gasol-Conley, i californiani tolgono risorse ai padroni di casa. Ma se l'impatto sulla gara è diverso è anche per la diversa profondità delle due squadre: i Grizzlies trovano circa tre quarti dei loro punti dai titolari, i Clippers pescano oltre il 40% della loro produzione dalla panchina, e anche stavolta è con quella che fanno la differenza. Bledsoe sostituisce in quintetto Paul, fermato da una contusione al ginocchio destro riportata in una collisione con Redick sul finire della partita precedente con Orlando. Crawford, Hill e un Barnes da 14 punti e 7 rimbalzi nelle ultime quattro partite danno ai Clippers il cambio di passo da fine primo quarto con un 13-0 per volare 19-34 dopo 14'30'' di gioco, toccando anche il +19 prima del riposo, il 42-68 con Bledsoe a 4' dalla fine del terzo quarto e infine anche il +27 finale grazie anche alle tre triple di Butler. I Clippers avevano perso le ultime due trasferte e adesso continuano a Houston e Minneapolis una serie da tre partite in quattro giorni.
Memphis: Randolph 15 (5/15, 0/1, 5/9 tl), Ellington 11, Arthur 10. Rimbalzi: Randolph 12. Assist: Allen 4.
LA Clippers: Crawford 16 (5/12, 0/2, 6/6 tl), Barnes 16 (4/6, 2/5, 2/2 tl), Bledsoe 14, Griffin 10. Rimbalzi: Barnes 8. Assist: Griffin 5.

Dallas Mavericks-Minnesota Timberwolves 113-98
Dallas manda sei uomini in doppia cifra per la terza vittoria di fila, che in un anno come questo significa eguagliare la più lunga striscia stagionale. Ha inciso il rientro di Nowitzki, a cui però questa volta basta chiedere l'ordinaria amministrazione dopo averlo visto viaggiare a 18 punti di media nelle precedenti sei partite. Senza i soliti lungodegenti tra cui soprattutto Love, ancora senza coach Adelman (che manca dall'8 gennaio per stare accanto alla moglie ricoverata), Minnesota alla decima sconfitta in 14 gare, ottava in nove trasferte (le ultime 4 fi fila con 16,8 punti di scarto medio), è veramente poca roba: solo Pekovic (8/11 e 4 rimbalzi d'attacco) e l'ex Barea oppongono un minimo di resistenza al treno in corsa dei Mavs, e non bastano i 20 rimbalzi d'attacco per tamponare una brutta giornata, a partire dall'1/7 di Shved. E dalla panchina resta relativo il contributo di Derrick Williams, 9 punti in 26', e di Ricky Rubio, 6 punti in 26' anche se con 5 rimbalzi e 6 assist. Alla seconda di quattro gare interne di fila, Dallas sta costruendo la rinascita su basi solide scoprendosi finalmente profonda, con 10/13 dalla panchina di Brand e un Mayo tornato ai fasti di inizio anno (5/7 da due, 3/4 da tre) a esaltare una giornata da 59,7% al tiro. I Wolves appaiono in partita per l'ultima volta sul 45-41 a 4' dal riposo, cui Dallas va sul +10 prima di un 13-1 che sul finire del terzo quarto la fa volare 91-68. Velleitario il ritorno degli ospiti sul -9 a 2'43'' dal termine.
Dallas: Collison 23 (6/10, 1/1, 8/8 tl), Mayo e Brand 20, Nowitzki Carter e Kaman 10. Rimbalzi: Marion 8. Assist: Collison e Mayo 9.
Minnesota: Barea 21 (2/6, 4/7, 5/5 tl), Pekovic 20, Cunningham 12, Kirilenko 10. Rimbalzi: Pekovic 12. Assist: Rubio 6.

Kevin Durant, a sinistra, e Russell Westbrook celebrano la vittoria. Ap

Phoenix Suns-Oklahoma City Thunder 90-102
Chiudendo con un quarto periodo da 19 punti, Durant chiude con 41 e infila la quarta escursione stagionale oltre i 40, la seconda in tre partite dopo i 42 in casa Lakers. Sulle spalle dei loro Big Three i Thunder si confermano squadra col miglior record Nba (30-8) vincendo a Phoenix con 77 punti della coppia KD-Westbrook, che diventano 89 (sui 102 di squadra) compreso anche Martin. Troppo per i Suns, alla quinta sconfitta nelle ultime sei gare in casa, che a Chicago avevano appena interrotto una serie di cinque sconfitte consecutive, oltretutto privi di Dudley (polso) e O'Neal (schiena): aggiungendo la giornata da 3/11 di Scola, il 35/67 con cui Oklahoma City chiude la partita non può fare la differenza. O meglio la fanno gli errori di Phoenix, che aveva avuto la forza per presentarsi ancora sul -5 (77-82) a 6'41'' dal termine: qui subisce però un 15-4, aperto da 5 punti di Westbrook e chiuso da un'incredibile fiammata da 10 punti in 100 secondi di Durant, costruito dai Thunder sfruttando gli errori dall'altra parte di Beasley, Brown e Gortat per toccare l'81-97 della sicurezza a 2'23'' dal termine. Tornato Sefolosha, per Oklahoma City era ancora assente l'infortunato Ibaka.
Phoenix: Brown 21 (7/9, 2/6, 1/1 tl), Gortat 19, Beasley e Telfair 14, Dragic 11. Rimbalzi: Gortat 15. Assist: Scola 5.
Oklahoma City: Durant 41 (13/25, 2/5, 9/9 tl), Westbrook 36, Martin 12. Rimbalzi: Perkins 13. Assist: Westbrook 5.

Utah Jazz-Miami Heat 104-97
Quarta sconfitta nelle ultime sei partite per Miami. In un momento di flessione soprattutto difensiva (per la quinta volta di fila non vince, per lo meno a fine regolamentari, quando subisce almeno 100 punti), si arrende alla forza d'urto in area di Jefferson e Millsap (anche 9 rimbalzi d'attacco) e alla freschezza sul perimetro di Hayward: trovato l'equilibrio senza il play titolare Mo Williams, è la quarta vittoria in cinque gare per i Jazz ancora noni e dunque fuori dai playoff a Ovest. Pur senza Battier, Miami manda sei uomini in doppia cifra, rispolverando anche Rashard Lewis, per provare a tenere il passo della coppia di lunghi di Utah: pensa di fermarla mandandola in lunetta, in realtà l'effetto è contrario col 16/18 dalla lunetta di Millsap e Jefferson, nella serata da 24/28 di squadra, dando tanti punti ai padroni di casa a cronometro fermo. Il resto lo fanno i 47 punti dalla panchina dei padroni di casa, di cui 22 di Hayward che chiuderà con 3/4 da tre punti. Proprio Hayward con 10 punti negli ultimi 5 minuti brilnda nel finale un successo che pareva certo sull'84-63 sul finire del terzo quarto ma rimesso in discussione da un 23-5 in 6'30'' che ha permesso agli Heat la rimonta fino al 93-91 a 3'30''. Qui però LeBron James, fin lì trascinante, infila un'interferenza difensiva, un fallo in attacco e una tripla sbagliata per permettere a Utah di respirare sul 98-91 a 2' dal termine. Hayward, i liberi di Jefferson e i rimbalzi d'attacco di Millsap sulle triple sbagliate da Tinsley chiudono i conti. Alla quarta di sei gare lontane dalla Florida, in questo giro di trasferte (da completare in casa di Warriors e Lakers tra mercoledì e giovedì) gli Heat hanno vinto solo a Sacramento grazie a una giornata da dieci triple di Chalmers.
Utah: Jefferson 23 (8/14, 7/8 tl), Hayward 22, Millsap 17, Carroll 12. Rimbalzi: Jefferson 11. Assist: Tinsley 7.
Miami: James 32 (11/15, 2/4, 4/4 tl), Bosh 16, Lewis 13, Chalmers 12, Wade 11, Allen 10. Rimbalzi: Wade e Haslem 5. Assist: Chalmers 7.

Sacramento Kings-Cleveland Cavaliers 124-118
Sacramento si rialza dopo quattro sconfitte consecutive facendo sua una partita ad altissimi ritmi, con tante seconde opportunità di tiro e ad alti punteggi (sei giocatori in doppia cifra su entrambi i fronti) contro Cleveland, squadra col secondo peggior record Nba, cui non basta il massimo in carriera di Waiters dalla panchina. Cousins è in giornata di grazia, Evans alla quarta gara dopo averne saltate 11 di fila per infortunio torna titolare e incisivo (6/6 al tiro in 25'): lui, Fredette e Thornton chiuderanno la giornata con 8/12 complessivo da tre punti. Ma serve la difesa allegra di Sacramento, 118 punti subiti di media nelle ultime quattro partite, stavolta indolori solo grazie all'attacco, per far segnare tanto ai Cavs pur in una giornata in cui Irving si ferma a 6/19 al tiro con 6 perse. Già vittoriosi con una tripla di Salmons nell'ultimo minuto nel precedente del 2 gennaio, stavolta i Kings dal +10 vedono rientrare Cleveland sul 97-94 a 7'47'' dalla fine con Waiters. Il miglior momento della gara di Irving serve a tenere il passo di Fredette, poi però la prima scelta assoluta 2011 infila un errore e due perse su cui Cousins costruisce il 116-107 a 1'29'' dal termine che pare chiudere la serata. Le triple di Waiters e Gee faranno tornare Cleveland 121-118 a 15'' dalla fine per un po' di suspense, uccisa dal 3/4 dalla lunetta di Salmons e ancora Cousins. Fuori dal campo intanto il sindaco di Sacramento Kevin Johnson ha annunciato che sta lavorando alla ricerca di un'altra cordata per tenere in città i Kings, la cui proprietà attuale sta trattando la cessione a un gruppo di Seattle che trasferirebbe là la franchigia.
Sacramento: Cousins 26 (7/14, 12/12 tl), Thornton 20, Evans 18, Fredette 16, Salmons 14, Robinson 12. Rimbalzi: Cousins 14. Assist: Cousins e Thomas 6.
Cleveland: Waiters 33 (9/15, 3/3, 6/8), Thompson e Miles 17, Irving 15, Zeller 13, Casspi 10. Rimbalzi: Thompson 15. Assist: Waiters 5.