Warriors, impresa a Miami
Cuore Pierce: ciao Dallas

Con l'ottavo successo di fila, conquistato sul campo dei Bobcats di nuovo derelitti, sono i Clippers la squadra più in forma del momento in Nba. Gli Heat campioni cadono per la terza volta in cinque gare, battuti sulla sirena dalla favola Golden State (ottavo successo in nove gare), così come sulla sirena arriva sul campo dei Jazz in ascesa la sconfitta per gli Spurs, reduci da dieci vittorie in undici partite. Terza sconfitta in cinque gare pure per Memphis, che prima di questa serie aveva il miglior record e che lascia tornare al successo i Suns reduci da sette k.o. di fila. Boston ha bisogno di un grande Pierce e di due overtime per battere i Mavericks in buona salute.

Orlando Magic-Atlanta Hawks 80-86
A Orlando gli Hawks riprendono la marcia che si era interrotta a Miami dopo una serie di nove vittorie in dieci partite. Pur tenendo gli avversari a 89,6 punti nelle ultime cinque partite, i Magic non proseguono il momento positivo (rientravano a casa dopo un giro di cinque trasferte, con tre vittorie) frenati dalla brutta giornata da 38,3% al tiro. Era stato anche 34% nel primo tempo che, sommato all'11-2 ospite in avvio di ripresa, aveva alimentato la fuga Hawks 38-57 dopo 4' del terzo quarto, costruito sulla difesa di Smith su Davis (2/11 alla fine) e i canestri di Horford e Teague. Anche Atlanta non è in gran giornata offensiva (sarebbe 1/13 da tre senza Teague e il rientrante Korver) e vede Orlando rientrare poi fino al -6 dell'ultimo minuto, quando però Redick sbaglia due triple per rientrare oltre. Ancora senza Harrington e Turkoglu, i Magic sono alla quarta sconfitta interna consecutiva.
Orlando: Afflalo 16 (3/9, 3/7, 1/1 tl), Redick 13, Nelson 12, Moore 11, Davis 10. Rimbalzi: Davis e Nicholson 7. Assist: tre con 4.
Atlanta: Smith 16 (6/12, 0/2, 4/6 tl), Teague 16 (5/8, 2/4), Horford 13, Williams 11, Harris 10. Rimbalzi: Horford 13. Assist: Horford 4.

Indiana Pacers-Cleveland Cavaliers 96-81
La nona partita di fila sotto i 100 punti non preclude a Indiana la via del successo, perché la sua difesa si somma al secondo attacco meno produttivo della lega. Con Irving tenuto a 9 punti alla seconda gara dopo il suo ritorno dopo essersi rotto un dito, Cleveland cade nel minimo stagionale di punti segnati e torna alla sconfitta, dopo che il successo sui Lakers aveva interrotto una striscia di 15 k.o. in 17 gare. Nonostante i 19 punti nel primo quarto di Miles, alla seconda gara dopo la promozione in quintetto che li aveva spinti 38-54 a 3'30'' dal riposo, i Cavs sono ripresi già prima dell'intervallo e sono affossati sulla lunga distanza dal 18/59 finale da due in una giornata da 0/16 della coppia di titolare Gee-Varejao. Tenendo così Cleveland a 23 punti e 8/41 nella ripresa, i Pacers si godono un George da 24,4 punti e 7,6 rimbalzi nelle ultime cinque partite, rompendo l'equilibrio a cavallo degli ultimi due quarti, quando scappa 82-70 approfittando di un frangente da un solo canestro in cinque minuti degli ospiti. Tornati a -7 a 5' dalla fine, i Cavs sbaglieranno poi sette attacchi di fila, crollando a -15.
Indiana: George 27 (7/13, 3/5, 4/5 tl), West 18, Hill 17. Rimbalzi: Hibbert 12. Assist: West 7.
Cleveland: Miles 28 /2/9, 6/8, 6/6 tl), Samuels 10, Irving 9. Rimbalzi: Varejao 12. Assist: Irving 4.

Charlotte Bobcats-Los Angeles Clippers 94-100
Non si fermano più i Clippers. E non si ferma più Charlotte. I californiani infilano l'ottavo successo consecutivo, striscia più lunga dal 1991/92: una serie costruita soprattutto in casa, ma alla seconda di quattro trasferte prolunga l'efficacia di una difesa che ha tenuto le avversaria a 91,6 di media durante la striscia. Ed è l'imprecisione che i Bobcats pagano nei frangenti chiave: sul 78-81 sbagliano nove attacchi di fila, sprofondando 78-88 a metà di un quarto periodo in cui rientreranno al massimo sul -5 a 31'' dalla fine. Non bastano le cure particolari di Michael Jordan, che negli ultimi giorni aveva lavorato in palestra con la squadra: per Charlotte è la nona sconfitta di fila, dopo il 7-5 iniziale che aveva pareggiato il totale vittorie della scorsa stagione. Partita speciale per Chris Paul, cresciuto tra Winston Salem e Wake Forest.
Charlotte: Mullens 19 (6/11, 2/4, 1/2 tl), Walker 17, Henderson 12, Kidd-Gilchrist e Sessions 11, Biyombo 10. Rimbalzi: Biyombo 9. Assist: Walker 9.
LA Clippers: Griffin 19 (9/17, 1/5 tl), Paul 19 (3/8, 2/5, 7/9 tl), Barnes 19 (5/7, 3/6). Rimbalzi: Odom 9. Assist: Paul 10.

Miami Heat-Golden State Warriors 95-97
Un canestro di Draymond Green a nove decimi dalla fine prolunga la favola dei Warriors, che trovano sul campo degli Heat campioni in carica il quinto successo di fila in questa serie di sette trasferte di fila a Est, ottavo successo nelle ultime nove partite. Sull'ultimo attacco di Golden State, con Jack in isolamento frontale fuori dalla linea del tiro da tre, Green blocca sulla linea di fondo per l'uscita di Thompson: Allen e Battier non si capiscono, seguono entrambi l'esterno californiano (al massimo stagionale d 27 punti) e lasciano tutto solo Green che taglia verso il ferro per il canestro decisivo. Sull'ultima rimessa, LeBron James marcato da Thompson si gira sul perno lungo la linea di fondo ma manda sul ferro. Entrati negli ultimi tre minuti sul 95-91, i padroni di casa non hanno più segnato: 0/5 al tiro con tre triple, e due perse, per la terza sconfitta in cinque gare. Miami prepara la partita su Curry, tenuto a 9 punti e 1/3 da tre dopo otto gare di fila oltre quota 20 e con 30/58 da oltre l'arco, ma a vanificare tutto sono la prestazione di Lee (cinque rimbalzi d'attacco) e di Thompson, ma soprattutto l'attacco Heat: top nella lega col 51,8%, stavolta si ferma al 47,5% e – complici le 9 perse di Wade e James, 17 di squadra – si ferma ben sotto i 108,6 punti che segnava in casa. Ancora senza il centro titolare Bogut, le 15 vittorie in 22 partite sono il miglior inizio di stagione dei Warriors dal 1991/92.
Miami: James 31 (10/19, 2/4, 5/5 tl), Bosh 21, Wade e Allen 14. Rimbalzi: Bosh 13. Assist: James e Wade 5.
Golden State: Thompson 27 (6/8, 5/13), Lee 22, Jack 20. Rimbalzi: Lee 13. Assist: Curry 7.

Fisher prova a contenere Pierce. Reuters

Boston Celtics-Dallas Mavericks 117-115 d2ts
Nella giornata in cui diventa il 25° giocatore Nba a superare i 23mila punti in carriera, Paul Pierce festeggia guidando al successo i Celtics con il colpo di reni finale: indirizza il secondo overtime aprendolo con una tripla, lo chiude con il 5/6 ai liberi finale che rende inutile la tripla del -1 di Carter a 9 secondi dalla fine. Dallas perde 27 palloni (9 con Mayo, comunque a 26,5 punti di media nelle ultime quattro gare, più 7 di Collison e 4 di Brand) ed è solo questo, in una giornata da 39/69 da due, a renderla la settima avversaria di fila tenuta (a fine regolamentari) sotto i 100 punti dai Celtics, che pian piano stanno ritrovando la loro difesa. Tradita dall'emozionato 3/10 di Terry, che ha giocato nei Mavs gli ultimi otto anni, Boston scappa 68-54 a metà terzo quarto ma già a inizio ultimo quarto si è fatta rimontare 80-77 dalle seconde linee degli ospiti, che addirittura mettono la testa avanti 94-95 a 1'47'' dalla fine con Fisher. E per due volte, sia nei tempi regolamentari (Fisher su Rondo) che nell'overtime (Jones su Pierce), dopo il pari di Mayo viene stoppata sulla sirena. Reduci da quattro vinte nelle precedenti cinque partite, i Mavs confermano il periodo di forma anche offensiva: 116,7 punti nelle ultime tre gare.
Boston: Pierce 34 (8/17, 3/8, 9/11 tl), Garnett e Rondo 16, Green 15, Terry e Wilcox 10. Rimbalzi: Rondo 9. Assist: Rondo 15.
Dallas: Mayo 24 (7/12, 3/7, 1/2 tl), Collison 20, Marion 16, Kaman e Jones 12, Fisher e Carter 10. Rimbalzi: Marion 11. Assist: Marion 7.

Milwaukee Bucks-Sacramento Kings 98-85
Al miglior inizio degli ultimi sette anni, i Bucks firmano con la difesa il quarto successo nelle ultime sei partite: nelle ultime tre gare casalinghe ha subito 83,7 punti di media. A Sacramento, che aveva appena interrotto a Dallas una serie di tre vittorie di fila, non bastano né il ritorno dopo tre partite di Evans (9 perse, sulle 17 di squadra, insieme a un Brooks da 3/11 con 1/7 da tre) né i rimbalzi di Thompson per elevarsi oltre il 37,2% al tiro, sbagliando 16 dei 19 tiri tentati da tre. Oltretutto senza Thornton e soprattutto lo squalificato Cousins, i Kings hanno così sempre inseguito, finché un 12-2 subìto a cavallo degli ultimi due quarti li ha fatti perdere contatto sul 79-64. Grazie anche ai 24 rimbalzi d'attacco presi con nove diversi giocatori, Milwaukee non è solo Jennings-Ellis: anche senza Sanders influenzato, si gode il massimo stagionale di Mbah a Moute e l'impatto dalla panchina di Ilyasova e Gooden.
Milwaukee: Jennings 19 (6/13, 2/8, 1/1), Mbah a Moute e Ellis 17, Ilyasova 16, Daniels 10. Rimbalzi: Ilyasova 14. Assist: Ellis 11.
Sacramento: Evans 17 (5/14, 1/1, 4/5 tl), Salmons 16, Brooks 10. Rimbalzi: Thompson 15. Assist: Brooks 6.

Houston Rockets-Washington Wizards 99-93
Dopo aver subito 117 punti di media (e mai meno di 105) nelle ultime cinque partite, Houston tiene al 39,3% Washington che, nonostante il record pessimo, veniva da tre vittorie nelle ultime sei gare. I Rockets così ripartono dopo tre sconfitte di fila e trovano il primo successo dal rientro in panchina di McHale, dopo la morte della figlia, aggrappandosi a Parsons, che segna 8 punti con due triple negli ultimi tre minuti quando i Wizards erano tornati a -4. Avevano inseguito dall'inizio, vedendo Harden (al rientro dopo i problemi alla caviglia) a 19 punti già nel primo quarto e Lin a lasciargli il palcoscenico, dopo i 38 punti fatti due giorni prima. Gli ospiti hanno fatto la partita appoggiandosi al 9/12 di Okafor, motivato dal ritorno nella sua Houston. Ma senza Wall, Booker, Ariza e Price, il 6/18 a cui è stato tenuto Crawford ha tolto le risorse per continuare il momento positivo.
Houston: Harden 31 (8/14, 2/6, 9/9 tl), Parsons 18, Patterson 13, Douglas 12, Lin 10. Rimbalzi: Asik 16. Assist: Lin 6.
Washington: Beal 20 (3/8, 3/7, 5/6 tl), Okafor 19, Crawford 17, Webster 16, Nenè 13. Rimbalzi: Nenè 9. Assist: Beal 6.

Oklahoma City Thunder-New Orleans Hornets 92-88
Il nono successo di fila dei Thunder arriva col fiatone, e in maniera ben lontana dai 111,6 punti di media che aveva segnato nei precedenti 8 successi, interrompendo una sedie di 12 partite di fila oltre i 100 punti segnati. In una giornata solo da 43,7% al tiro, Oklahoma City si appoggia a un super Durant da 24 punti nella ripresa. Alla seconda gara dopo le 11 gare di assenza per i problemi alla caviglia, la prima scelta assoluta Anthony Davis chiude con 11 punti, 3/8 al tiro e 4 rimbalzi, ma 7 dei suoi punti arrivano negli ultimi 3'11'', proprio nel momento in cui Oklahoma City pare aver chiuso i giochi sul +5 e con la palla in mano: New Orleans rientra con la tripla di Roberts dell'89-88 e, dopo l'1/2 dalla lunetta di Durant, ha anche con Vasquez la tripla del successo a due secondi dal termine, ma la sbaglia, prima che i liberi di Sefolosha archivino la pratica. Vinte solo due partite nelle ultime sedici (con Clippers e Bucks, le ultime due in cui hanno segnato più di 100 punti) gli Hornets erano scappati perfino sul 51-62 a due minuti dalla fine del terzo quarto prima della rimonta firmata anche da Martin, che in questo frangente infila 12 dei suoi 17 punti. Rimessi in carreggiata, i Thunder soffriranno comunque fino alla fine.
Oklahoma City: Durant 35 (10/16, 1/4, 12/14 tl), Martin 17, Westbrook 14. Rimbalzi: Durant 9. Assist: Westbrook 9.
New Orleans: Roberts 16 (2/8, 4/6), Anderson 14, Rivers 12, Davis 11. Rimbalzi: Lopez 8. Assist: Vasquez e Anderson 5.

Phoenix Suns-Memphis Grizzlies 82-80
Goran Dragic sull'ultima azione attacca il ferro, arriva sulla linea di fondo, ferma il palleggio e girando sul perno aggira Gasol per infilare da sotto misura il canestro che chiude a sette la striscia di sconfitte di Phoenix. E che apre il dibattito a Memphis, al terzo k.o. in cinque gare (dopo 12 vittorie nelle prime 14 gare) e per la prima volta in stagione al secondo ko di fila. Ricavando solo un 17/47 al tiro da chiunque non fosse Gasol o Randolph, e in una giornata da 2/10 da tre, l'attacco dei Grizzlies aiuta a tornare in carreggiata i Suns, che subivano 103,1 punti di media e 106,3 nelle ultime sette sconfitte. Phoenix si rialza dal momento no con l'energia dei 19 rimbalzi d'attacco, 6 di Dudley, più forti del 38,2% al tiro, del 3/17 della coppia Beasley-Scola e del fatto che il solo Morris chiuda col 50% al tiro. Rimessa già prima del riposo in equilibrio la gara dopo essere finiti a -11 nel secondo quarto, nel finale i Suns vedono sbagliare prima Dudley e poi Gay, fino al canestro del successo firmato dal proprio miglior realizzatore e assistman, Dragic, reduce da un'influenza che gli aveva fatto saltare l'ultima partita.
Phoenix: Dudley 15 (6/9, 1/5), Brown 15 (4/14, 1/5, 4/4 tl), Dragic 12, Morris 11, Gortat 10. Rimbalzi: Dudley 9. Assist: Dragic 8.
Memphis: Gay 21 (7/14, 0/3, 7/7 tl), Randolph 18, Gasol 15. Rimbalzi: Gay 11. Assist: Conley 6.

Utah Jazz-San Antonio Spurs 99-96
La legge di Salt Lake City, dove i Jazz hanno vinto nove delle ultime dieci partite, è più forte anche della legge degli Spurs, che nelle precedenti 11 gare avevano perso (e al fotofinish) solo la famosa partita di Miami senza quattro titolari. Decide Mo Williams, 2/8 al tiro e 0/3 da tre fin lì, che negli ultimi 6''7 si isola frontalmente contro Danny Green, lo punta, poi si alza per la tripla del successo. I rimbalzi di Duncan e Splitter rimediano solo in parte alla forza d'urto di Utah in area, sebbene ancora senza Favors, con 20/33 in coppia per Millsap e Jefferson e un brutto 29/68 da due concesso ai texani, che venivano da due gare da 132 e 134 punti, e comunque 114,4 di media nelle ultime dieci vittorie. Trovando poco da Ginobili (8 punti) e ancora meno da Neal (5, dopo il massimo carriera di 29 e comunque 17,1 nelle precedenti sette gare), per gli Spurs è comunque solo la terza sconfitta in 14 gare fuori casa, in attesa di chiudere a Portland questo giro di quattro traserte.
Utah: Millsap 24 (10/15, 4/6 tl), Jefferson 21, Hayward 19, Foye 13. Rimbalzi: Millsap 12. Assist: Hayward 6.
San Antonio: Duncan 22 (8/16, 0/1, 6/9 tl), Parker 22 (8/18, 6/7 tl), Green 12, Splitter 10. Rimbalzi: Duncan 21. Assist: Parker 7.