Il pilota Ducati, re della top class, ¨¨ apparso indeciso sul numero da usare nel 2023 fra il suo storico simbolo e quello dell'iridato in carica: una foto 'sfuggita' dal sito web della Ducati (e subito rimossa) per¨° lascia pochi dubbi in vista della presentazione del team del 23 gennaio
? lui, Francesco Bagnaia, il numero uno della MotoGP, come evidenziano i risultati del 2022. Ma l'1 sar¨¤ anche il simbolo sfoggiato dal campione del mondo sulla propria Ducati nel prossimo Mondiale? Il dubbio, fra il numero appannaggio dell'iridato o il suo storico 63, si sarebbe dovuto risolvere solo alla presentazione del team, domani luned¨¬ 23 gennaio a Madonna di Campiglio, ma la scelta in realt¨¤ ¨¨ stata gi¨¤ fatta.?
quella foto...
¡ª ?Una foto per¨° 'sfuggita' dal sito ufficiale della Ducati e subito rilanciata sul web lascia per¨° pochi dubbi sulla scelta maturata: accanto al profilo del pilota (sopra) appare in bella evidenza il numero 1. Quello del primato, quello del campione. Fine dell'attesa e della suspense attorno a quello che ¨¨ stato uno dei piccoli tormentoni invernali. L'immagine ¨¨ poi stata prontamente rimossa, ma quando ormai era diventata di pubblico dominio. Errore o strategia di marketing sfuggita di mano non importa: conta di pi¨´ un altro aspetto.?
richiamo
¡ª ?Se la foto scappata di mano dovesse essere confermata, come pare scontato, si verificherebbe infatti il grande ritorno del numero 1 in top class, che manca all'elenco degli iscritti dal 2012. In quell'occasione, Casey Stoner decise di separarsi dal suo magico 27. L'australiano aveva gi¨¤ preso una decisione simile nel 2008, quando sfoggi¨° il simbolo del campione sulla Ducati con cui aveva trionfato l'anno precedente. Il numero 1 a Borgo Panigale sarebbe dunque un ulteriore richiamo tra Bagnaia e Stoner, gli unici capaci di regalare il titolo piloti al marchio italiano.
sortilegio
¡ª ?I successori di Casey nell'albo d'oro hanno avuto idee diverse, Jorge Lorenzo, Marc Marquez, Joan Mir e Fabio Quartararo hanno mantenuto il proprio numero, imitando Valentino Rossi e il suo iconico 46. Forse una scelta condizionata da un pizzico di scaramanzia. Infatti, finora, nessun campione del mondo MotoGP che ha puntato sul numero 1 si ¨¨ confermato al vertice a fine anno. Il terzo posto di Stoner nel 2012 ¨¨ solo l'ultimo esempio di questo strano sortilegio che ha colpito altri iridati: da Jorge Lorenzo, secondo nel 2011, a Nicky Hayden, solo ottavo nel 2007, passando per l'abdicazione dello stesso Casey nel 2008. La ¡°maledizione¡± del numero 1 ha mietuto vittime anche nell'ultima fase della 500, come dimostrano Alex Criville, solamente nono nel 2000, e Kenny Roberts Jr, addirittura undicesimo nell'anno seguente.
tradizione
¡ª ?In precedenza, per¨°, il ¡°number one¡± non era solo di moda, ma pure sinonimo di vittorie a raffica. Wayne Rainey e Mick Doohan dominarono negli anni '90 con l'1 ben in vista sul cupolino, imitando i regni di altri cannibali nei decenni precedenti, come Kenny Roberts, campione tra il 1978 e il 1980, e Giacomo Agostini, re incontrastato dal 1966 e il 1972. A proposito di italiani, il numero uno non ¨¨ sempre stato seguito da grandi trionfi. Se, come gi¨¤ detto, Agostini non aveva avuto problemi a riconfermarsi, diversa era stata la sorta di Marco Lucchinelli e Franco Uncini, battuti nel 1982 e nel 1983. Uno stimolo ulteriore per Bagnaia, qualora davvero la sua preferenza dovesse ricadere sul numero 1.
legame
¡ª ?La sfida del numero 1 ¨¨ ambiziosa, ma non si pu¨° trascurare quanto il 63 rappresenti per Bagnaia. Una cifra speciale per la storia che racconta. Infatti Bagnaia aveva scelto inizialmente il 21 al debutto in Moto3. Poi, salito di categoria, era passato al 42 cui aveva vinto il primo titolo. Passato in MotoGP e avendo trovato quella tabella gi¨¤ occupata, aveva sommato le cifre precedenti ottenendo il 63.?
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