Giorni del coraggio
La storia di Ubbiali onorata dal Coni con il "Collare d'Oro" alla carriera
Meglio tardi che mai. Cos¨¬, superato il giro di boa dei 90 anni, alla leggenda del motociclismo 9 volte campione del Mondo Carlo Ubbiali verr¨¤ premiato del "Collare d¡¯Oro" al merito sportivo domani luned¨¬ 16 dicembre al Coni, la pi¨´ alta onorificenza conferita dal Comitato olimpico nazionale italiano. Lo ha comunicato da poco al campione bergamasco il presidente Giovanni Malag¨° preannunciando la consegna della meritata e prestigiosa gratificazione. La cerimonia si terr¨¤ presso il Foro Italico di Roma il prossimo 16 dicembre e sar¨¤ preceduta da una cena organizzata dalla Federazione Motociclistica Italiana. Con lui a ricevere i collare d¡¯oro 2019 ci saranno anche altri illustri campioni del mondo che finora non avevano ancora ricevuto il premio, tra loro Marco Lucchinelli, Mario Lega, Luca Cadalora Eugenio Lazzarini e altri. In precedenza Ubbiali aveva gi¨¤ ricevuto altri significativi riconoscimenti, fra i quali l¡¯ambitissimo Trofeo "Sportman dell¡¯anno" nel 1961, seguito al "Premio dell¡¯atleta" del 1959 andato ad altri due campioni mondiali di motociclismo, Umberto Masetti e Libero Liberati.
Tanti successi
¡ª ?Fra i pochissimi altri centauri, oltre a lui si ricordano il 15 volte campione del Mondo Giacomo Agostini e al 9 volte iridato Valentino Rossi. Ubbiali, nato il 24 settembre 1929, bergamasco come Agostini nonch¨¦ suo ¡°scopritore¡±, ha conquistato 9 titoli mondiali (6 nella 125 e 3 nella 250) e 8 titoli italiani vincendo 39 corse iridate su 74 disputate. Fra i pi¨´ grandi campioni di tutti i tempi, ¨¨ stato il corridore italiano pi¨´ vincente e amato degli anni '50 dividendo le tifoserie per i duelli memorabili soprattutto con Tarquinio Provini, riproponendo nel motociclismo quel che accadeva nel ciclismo fra Coppi e Bartali. Con gli occhi tagliati a mandorla, per questo denominato il "cinesino", 55 chili tutto nervi, taciturno, mai una parola fuori posto e mai una polemica: lasciava parlare i fatti. Pilota di ghiaccio, scientifico, "calcolatore", impareggiabile "volpe", cui per¨° non mancava il guizzo della belva nelle volate e un insuperato fiuto per la vittoria.
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L'addio alle corse: quel tentativo del Conte Agusta...
¡ª ?Un enfant prodige (vinse la sua prima corsa il 30 marzo 1947 sul circuito delle Mura a Bergamo su una vecchia DKW 125 battendo fior di corridori: non aveva ancora 16 anni e per questo fu poi squalificato¡) che a fine 1960, al culmine della carriera e a soli 31 anni, lasci¨° le corse con gran disappunto del Conte Agusta che fece di tutto (la leggenda narra che il patron di Cascina Costa gli regal¨° persino l¡¯inseparabile Borsalino con dentro un assegno in bianco) per dissuaderlo. Ubbiali disse grazie confermando il suo "No", segnato dalla prematura morte per malattia del fratello e factotum Maurizio.
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Monza 1959
¡ª ?Mille i ricordi di una carriera impareggiabile. Qui facciamo riferimento alla 125 del GP delle Nazioni di Monza 1959. Una gara al cardiopalma, con piloti e moto da leggenda, fra cui, oltre a Ubbiali, Provini e Hocking (MV Agusta), Degner, Minter, Fugner (MZ), Mendogni (Morini), Hailwood, Taveri, Villa e Spaggiari (Ducati) ecc. Chi scrive queste note, c¡¯era, coi calzoni corti, a 10 anni di et¨¤, sopra la terrazza dei box. 52 piloti al via, corsa ricca di colpi di scena e finale rovente: dalla Parabolica escono in cinque appaiati, quattro virano sulla sinistra e uno tira diritto sulla destra. Per un soffio vince, tutto a sinistra, il tedesco Degner con la sibilante MZ 2T a disco rotante.
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Ubbiali, tutto sulla destra, con la MV 4T, ¨¨ secondo per pochi centimetri, distaccato di 4 centesimi. Poi Taveri, a 8 centesimi, Minter a 1 secondo e 5, Provini a un secondo e sei. Il ¡°cinesino¡± della Casa di Cascina Costa corre cos¨¬ radente il muretto dei box che i meccanici si buttano a terra, all¡¯indietro. Il bergamasco re delle volate, perde cos¨¬ la corsa ma si rif¨¤ subito trionfando nella 250 e a 30 anni vince il suo settimo alloro mondiale. L¡¯anno dopo raggiunger¨¤ i 9 titoli. Quindi l¡¯addio alle corse.
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