La Ferrari 125 F1 (inizialmente denominata 125 GPC (Gran Premio Compressore) ¨¨ stata la prima monoposto costruita dalla scuderia di Maranello. Progettata secondo le specifiche della Formula Grand Prix, serv¨¬ da base allo sviluppo delle future Formula 1 prendendo anche parte a tre GP iridati nel campionato mondiale di Formula 1 1950.
I primi schizzi per una Ferrari di Formula 1 (allora Formula Grand Prix) risalgono al primo Dopoguerra e furono opera di Giuseppe Busso. Ma quando Gioachino Colombo pass¨° dall'Alfa Romeo alla Ferrari, demol¨¬ il progetto di Busso e ripart¨¬ da zero. In particolare, forse perch¨¦ legato a schemi ormai superati, bocci¨° l'idea di adottare il ponte De Dion al posteriore in favore di uno schema pendolare che gi¨¤ all'epoca cominciava ad essere obsoleto. Ferrari accett¨° questa scelta nonostante Nuvolari, che spesso capitava a Maranello, parlasse dei grandi pregi del ponte de Dion che lui aveva provato sulle Auto Union Type C d'anteguerra. Questa divergenza d'opinioni spinse Busso ad abbandonare la Ferrari per tornare all'Alfa.
Il motore, sempre opera di Colombo, era un 12 cilindri di 1500 cc, sovralimentato con compressore Roots monostadio (la formula massima allora in vigore prevedeva 1 500 cc per motori sovralimentati e 4 500 cc per motori aspirati). Il telaio a longheroni e traverse, realizzato dalla Gilco, aveva un passo molto corto che le conferiva un'ottima agilit¨¤. Il motore era strettamente imparentato con quello che equipaggiava la 125 S. La messa a punto del 12 cilindri, frazionamento voluto dallo stesso Ferrari, fu estremamente complicata fin dall'inizio. Infatti, specialmente nella versione sovralimentata, si rivel¨° ingombrante, pesante, penalizzato da un eccessivo consumo di carburante e da una cronica perdita di potenza agli alti regimi dovuta al trascinamento del compressore. In teoria il V12 sarebbe stato in grado di arrivare ad un massimo di 10 000 giri/min, ma in pratica non super¨° mai i 7 500 anche per via della mancanza di un'adeguata accensione. Circa un anno dopo la sua prima apparizione, fece la sua comparsa una versione aggiornata della 125 F1 equipaggiata con due compressori Roots e due alberi a camme per bancata comandati da ingranaggi per cercare di contrastare Alfa Romeo e Maserati che disponevano di motori nettamente pi¨´ potenti. Fu modificato anche il passo e il serbatoio del carburante ora pi¨´ capiente. Per il 1950 furono introdotte ulteriori modifiche per opera dell'ing. Aurelio Lampredi che finalmente abbandon¨° lo schema pendolare in favore di un ponte posteriore De Dion e sistem¨° il cambio, ora a 4 rapporti, in blocco col differenziale. Il motore fu portato a una potenza di 280 CV e fu nuovamente modificato il passo. Anche dal punto di vista estetico ci furono molte modifiche che la portarono ad assomigliare alla futura 375 F1.
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