Bianchi all'inseguimento del pallone: ha sprecato due clamorose occasioni. LaPresse

Un brutto Toro deve ringraziare i vari Maah, Job e Di Roberto, protagonisti di una raffica di opportunità sprecate all'Olimpico dal Cittadella. A sciupare invece quanto costruito dai granata (e cioè non molto) ha pensato invece soprattutto Bianchi. Bella prova invece del Verona a Castellammare, con vittoria finale per 2-1. In testa alla classifica rimane da sola la coppia Pescara- Sassuolo.

juve stabia-verona 1-2 — Per la Juve Stabia non poteva esserci peggior esordio casalingo in serie cadetta contro un Verona che rovina la festa dei tifosi stabiesi. Nel duello tattico tra il contestatissimo Mandorlini e Pietro Braglia è il primo a prevalere grazie a un 4-3-1-2 piuttosto manovriero, con il trequartista Galli in campo a sorpresa a scompaginare il piano troppo attendista del tecnico di casa, che schiera i suoi con un solo attaccante (assente Danilevicious impegnato con la nazionale lituana nelle qualifiazioni europee) rinfoltendo il centrocampo. Il Verona è subito padrone della partita e al 7' passa in vantaggio con un tiro dal limite di Ferrari che profitta di una respinta corta di Scognamiglio su cross di Hallfredsson. Dalla panchina Pietro Braglia corre ai ripari e getta nella mischia un attaccante Zaza al posto di un deludente, al pari dei suoi compagni di reparto a centrocampo, Scozzarella. E la mossa sortisce un effetto positivo: al 34' il nuovo entrato ruba palla a centrocampo innescando la velocità di Mbakogu che beffa in diagonale Rafel. La Juve Stabia (che ha annunciato il prestito dell'attaccante Sau dal Cagliari) sembra riprendersi ma quattro minuti dopo il Verona colpisce ancora con Hallfredsson che esplode un destro che, deviato da un difensore, batte Colombi. Nel secondo tempo gli stabiesi si lasciano alle spalle ogni timore riverenziale e si gettano all'attacco ma costruiscono ben poco e alla lunga si disuniscono. Anzi è il Verona a legittimare il vantaggio con un gran destro di Esposito (13'), ex di turno, su cui Colombi si oppone miracolosamente, e una conclusione da sottomisura di Hallfredsson (40'). (Gianpaolo Esposito).

torino-cittadella 0-0 — P Niente botto, niente vetta della classifica, niente festa. Il Toro si lascia alle spalle la vittoria di Ascoli e non va oltre un pareggio casalingo in chiaroscuro contro un bel Cittadella. All’Olimpico finisce 1-1, gol di Sgrigna e Di Roberto, e i granata vengono salutati a fine gara anche dai primi veri – e forse anche ingenerosi – fischi della stagione. Primo tempo con il Toro che va a folate, mentre il Cittadella è pronto a ripartire in contropiede e a mettere i brividi a Coppola. Nei primi quarantacinque il saldo dei tiri in porta però è assolutamente desolante: 0-0, proprio come il punteggio. In avvio di ripresa le squadre si allungano e la partita si apre: all’8’ Job libera Maah ma Coppola para, un minuto dopo Antenucci smarca Bianchi ma il suo destro è scentrato. All’11’ Bellazzini crossa da destra, Pellizzer incorna ma la palla scorre in area. Nella ripresa, a ben vedere, è il Cittadella che si rende più pericoloso sottoporta, con Coppola che ha il suo bel daffare per mettere una pezza alle iniziative del solito Maah e del subentrato Di Roberto. Il match-point, al 34’, cade sul destro di Bellazzini che però tira a lato, proprio come fa, un minuto dopo, Odu. Sul fronte opposto, invece, Bianchi continua a vivere un momento di forma tutt’altro che esaltante: il capitano s’impegna ma in area avversaria è molto meno letale del solito. La partita si decide in due minuti, vantaggio granata al 37’ della ripresa con Sgrigna, pareggio al 39’ di Di Roberto. E’ giusto così, il Cittadella pimpante e brillante non avrebbe certo meritato la sconfitta. Il popolo granata, a ben vedere, può consolarsi con l’ultima giornata di mercato che regala a Ventura tanto Bianchi quanto Ogbonna: manco fossero due acquisti in più, il capitano e il suo vice sono rimasti, chiudendo senza sorprese dell’ultima ora la lunga telenovela estiva. Nell’ultima giornata il più a rischio partenza è stato Bianchi, richiesto – ma solo in prestito - a metà pomeriggio dall’Atalanta: “Niet, non se ne parla” è stata la risposta definitiva di Cairo che ha chiuso il discorso una volta per tutte. E non se ne sono andati neppure i richiesti della penultima ora, da Antenucci a Sgrigna; e neppure Gasbarroni e Gorobsov, da tempo fuori squadra visto che non rientrano nei piani dell’allenatore. Adesso si può lavorare senza ostacoli dietro l’angolo; per il mercato se ne riparlerà soltanto a gennaio. (fabrizio turco)