Pescara nuova Zemanlandia
Deludono Samp e Livorno
MILANO, 30 agosto 2011
La squadra del boemo batte 3-2 l'Empoli ed è prima in classifica col Sassuolo, che espugna Vicenza. Solo 0-0 al Picchi. Il Padova piega la Reggina. Mercoledì sera tocca a Toro e Verona
- Zdenek Zeman, 64 anni, sulla panchina del Pescara. LaPresse
30 agosto 2011 - Zemanlandia rinasce sempre sull'Adriatico, non lontano da Foggia. A Pescara, infatti, la squadra del boemo gioca come da copione: diverte, segna due gol, si fa raggiungere ma poi trova la vittoria, rimanendo a punteggio pieno insieme al solo Sassuolo (in gol ancora il talento Boakye), in attesa dei posticipi di domani (Juve Stabia-Verona e Toro-Cittadella. Solo 0-0 nel big match tra Livorno e Samp.
albinoleffe-grosseto 2-2 — Tra Albinoleffe e Grosseto esce la ics, due a due e quando entrambe le squadre hanno buoni motivi per recriminare significa in sostanza che il pareggio si può considerare equo. Vista la sequenza delle reti il Grosseto può mordersi le mani per non aver portato a casa il successo dopo il perentorio uno-due che tra il 34’ ed il 38’ del primo tempo gli aveva consentito di ribaltare il risultato. I padroni di casa possono invece riflettere sulla loro fragilità difensiva che rischia di diventare un pesante handicap. Un gol subìto contro i dilettanti del Castel Rigone, cinque dal Cagliari, due dal Cittadella e due dal Grosseto (le partite ufficiale di questo inizio di stagione) inducono a pensare che il reparto arretrato possa avviarsi a replicare la performance della scorsa stagione quando risultò la difesa più perforata. Detto questo si può affermare che i bergamaschi abbiano sopperito ai loro liniti con una buona prova sul piano della proposta e della finalizzazione soprattutto nella fase iniziale della gara. Dopo lo splendido gol messo a segno da capitan Previtali dopo 40 secondi di gioco (gran diagonale da 25 metri) i padroni di casa hanno infatti attaccato con continuità creando buone occasioni con Girasole, 8’, Piccinni, 18’, e Pacilli,32’, gran parata di Narciso. Poi le nebbie difensive hanno vanificato tutto o quasi. Prima, al 34’, Sforzini bruciava Piccinni sul tempo e poi , al 34’, un’ingenuità di Daffara a centrocampo dava il via libera al raddoppio di Alfageme. Buon per l’Albinoleffe che al secondo della ripresa Cocco trovava lo spunto vincente dopo un assist di Pacilli sul quale la difesa del Grosseto ha cercato in qualche misura di imitare quella degli avversari. Poi la gara rimaneva ugualmente viva con tanti ribaltamenti di fronte ma senza emozioni. (Fulvio Facci)
- Papa Waigo proviene dalla Fiorentina via Grosseto. Liverani
gubbio-ascoli 2-3 — Vince l'Ascoli, ma il Gubbio esce dal "Barbetti" con l'onore delle armi. Primo tempo da dimenticare, ripresa decisamente migliore. Sta tutta qui la partita dei "lupi" umbri contro i marchigiani che partono fortissimo e mettono a segno due gol al 7' e 13' con Papa Waigo e Sbaffo. Il Gubbio sembra non essere per niente in partita con Pecchia che deve rivoluzionare la difesa orfana all'ultimo momento del centrale Briganti sostituito dal centrocampista Boisfer. il pacchetto arretrato umbro rossoblù sbanda ad ogni occasione, il cenmtrocampo non riesce a filtrare e costruire e l'attacco va a sprazzi. Si va al riposo sul 2-0 per i marchigiani. Nella ripresa la musica cambia. Il Gubbio si riarma di coraggio e comincia a spingere. Trova con due sostituzioni, Mendicino e Bazzoffia al posto di Buchel e Ragatzu, più profondità. Così arrivano le due reti del pareggio al 20' e 25' con Mendicino e Ciofani. Poi Caracciolo, ingenuo, rimedia il secondo giallo e lascia il Gubbio in dieci. L'Ascoli ne approfitta e al 38', sempre con Sbaffo segna il terzo gol. Il forcing finale dei locali è encomiabile ma non riesce a colmare il gap. Finisce sul 3-2 e l'amaro in bocca agli umbri che, per quanto fatto vedere nei secondi 45 minuti, avrebbero sicuramente meritato il pareggio. (Euro Grilli)
- Gianluca Atzori: secondo pareggio consecutivo per la Samp. LaPresse
livorno-sampdoria 0-0 — La corazzata-Sampdoria rinvia l'appuntamento con la prima vittoria in campionato. Sul terreno di un buon Livorno, i blucerchiati, in formazione rimaneggiata, devono accontentarsi del secondo pareggio in due giornate. Il risultato conclusivo di zero a zero è da considerare equo e giusto. Gli ospiti, presentatisi con il 3-4-3 (in avanti spazio al tridente Bertani-Maccarone-Semioli), raramente hanno impensierito Bardi. Gara equilibrata, con i toscani padroni di casa allenati dall'ex Novellino abili, con un coriaceo 4-2-3-1, a gettare sabbia negli ingranaggi liguri. Nella formazione amaranto, ancora una volta viene utilizzato in avvio come attaccante centrale il giovane Dell'Agnello, in campo in luogo dell'acciaccato Paulinho. Partita intensa sul piano agonistico, con squadre corte e grande traffico a centrocampo. Con il contagocce, nella prima mezz'ora, le opportunità da rete per gli attaccanti. La Samp, preso atto dei problemi nel servire le proprie punte, si affida a soluzioni da fuori area. Al 33' ci prova Palombo: tiro centrale, a mezza altezza, con Bardi che respinge di pugno. Al 36' è Bertani, dai venticinque metri, con un destro in controbalzo, a mirare l'incrocio dei pali: alto di poco. Lo zero a zero all'intervallo non fa una grinza. Il Livorno è abile, in avvio di ripresa, a far salire il ritmo. Gli amaranto (con Belingheri in luogo di Dell'Agnello) crescono e vanno vicino al gol in tre occasioni: Dionisi (8') scalda le mani di Da Costa, ancora Dionisi (11') dal vertice destro dell'area, spedisce incredibilmente fuori su assist di Pieri e poi al 16' Siligardi (subentrato al posto di Bigazzi), dopo un rimpallo dentro l'area, costringe da sotto misura il portiere doriano al grande intervento. Atzori immette forze fresche (Piovaccari e Bentivoglio) e la Samp, dal 20', riprende in mano il pallino del gioco. Pericoloso un colpo di testa di Costa (26'). Liguri vicini alla rete al 34' con un'incornata di Bentivoglio e uscita maldestra di Bardi: Lambrughi spazza nei dintorni della linea di porta. Il Livorno pare stanco, ma al 38' arriva il guizzo di Dionisi, che spedisce di poco a lato. Senza ulteriori sussulti finisce a reti inviolate. I toscani salgono a quota quattro in classifica, i liguri a due. (Fabio Giorgi)
- Il sorriso di Vincenzo Torrente, tencico del Bari. LaPresse
modena-bari 0-1 — Il Bari vince in pieno recupero sul campo di Modena con il neo acquisto De Falco e getta nello sconforto la squadra di Bergodi alla seconda sconfitta dopo il ko di Reggio Calabria. Un tiro dalla lunga distanza del centrocampista preso dal Chievo nei giorni scorsi ha deciso una gara tutto sommato equilbrata, con il Modena che aveva mancato di pochissimo la rete del vantaggio al primo dei cinque minuti di recupero, con Gilioli, entrato al novantesimo al posto di Di Gennaro e sfortunato nel colpire la traversa dopo una splendida azione personale. Un risultato forse inaspettato per il Bari che al debutto aveva impattato in casa con il Varese. Bergodi, rispetto a Reggio Calabra, deve rinunciare a Fabinho, oltre ai nazionali Petre e De Vitis. La scelta dell'uomo da affiancare a Greco in attacco cade su Bernacci che gioca la sua prima partita in campionato da titolare. Spezzani opera in zona centrale, mentre in difesa conferme per il giovane Carini. Torrente si affida subito ai nuovi arrivati De Falco e De Paula con quest’ultimo inserito al posto di Caputo. Al 19’ Di Gennaro ci prova da fuori, sicuro Lamanna. Al 22’ gran parata di Caglioni sulla conclusione a colpo sicuro di Marotta. Occasione Modena al 24’: Di Gennaro serve nel cuore dell’area barese Bernacci, la sua posizione è regolare e ottima ma lui preferisce scaricare su Greco e l’azione finisce lì. Cresce il Bari, Rivaldo impegna Caglioni al 29’ e successivamente su calcio di punizione. Ancora i pugliesi al 37’ con Marotta che fa tutto da solo, ma l’estremo difensore del Modena è sempre attento. La ripresa inizia con un nuovo intervento di Caglioni su Forestieri. Il Bari sfiora ancora il vantaggio al 6’ quando Marotta colpisce male di testa a pochi metri dalla linea di porta. Reagisce il Modena: in rapida sequenza Greco, Bernacci e Dalla Bona si fanno respingere le proprie conclusoioni in prossimità dell’area piccola avversaria. Ancora Modena: al 15’ Di Gennaro va via da solo, cerca la conclusione personale che viene respinta dalla difesa, senza servire Greco tutto solo alla sua sinistra. Nel finale i ritmi si abbassano e mentre la partita sembrava avviata al nulla di fatto, prima il tentativo sfortunato del Modena, poi la sciabolata di De Falco sulla quale nulla può fare Caglioni. (Paolo Reggianini)
- Juan Antonio, trequartista del Brescia, in azione. LaPresse
nocerina-brescia 1-1 — Tra Nocerina e Brescia finisce con un pari che accontenta maggiormente i campani che, se pur passati in vantaggio, hanno subito il ritorno degli ospiti i quali oltre al pari hanno collezionato pure due pali. L’avvio è del Brescia che al 14’ va vicino al vantaggio, su cross di Zambelli di testa Feczesin, salva sulla linea Pomante. Al 19’ risponde la Nocerina con Castaldo che in tuffo spedisce fuori da buona posizione di testa su centro di Negro. Al 34’ in diagonale Feczesin si vede deviare da Gori la sua conclusione. Cinque minuti dopo la Nocerina passa, Catania in mezza girata impegna severamente Leali che respinge su Castaldo che di testa in tuffo realizza. Al 45’ Il Brescia perviene al pareggio: Pomante perde malamente un pallone a centrocampo ne approfitta Juan Antonio che spedisce nell’angolo. La ripresa è più compassata: si deve attendere, per un'emoziobne, il 29’ quando il Brescia fallisce l’opportunità di passare perché Juan Antonio solo in area colpisce il palo a portiere battuto. Al 42’ ancora il Brescia fallisce nuovamente il colpo del ko con Feczesin che riceve un cross di Scaglia e centra la traversa. L’arrembaggio finale del Brescia non produce alcun effetto.(Roberto Errante)
padova-REGGINA 1-0 — La sfida che poteva essere la finale playoff dello scorso torneo si svela in tutta la sua intensità alla seconda giornata di questo nuovo campionato. Espressione d’un calcio d’attacco, rimescolata negli interpreti ma non nel credo tattico, Padova e Reggina hanno dimostrato che anche in questa stagione sapranno divertirsi e faranno divertire. All’Euganeo l’ha spuntata il Padova, dopo 90 minuti di continui ribaltamenti di fronte. Già all’8’ la prima emozione, quando Kovacsik regala al Padova una punizione a due dentro l’area calabrese: batte Milanetto, Cosenza respinge di braccio. Baracani fischia un rigore contestato, che Cutolo manda alle stelle. Tempo tre giri di orologio, però, e il Padova passa. Cutolo avvia l’azione, Marcolini la rifinisce per Dramè che di sinistro trafigge Kovacsik con la complicità di Emerson, che devia: 1-0 e primo gol in B per il talento franco maliano. La risposta calabra è intensa anche se arriva esclusivamente da fuori area. Tra il 13’ e il 35’ dalla distanza ci provano un po’ tutti: De Rose, Castiglia e Bonazzoli prima, Campagnacci, Castiglia e Missiroli poi. Pelizzoli però è sempre concentrato. Turbinio d’emozioni anche nella ripresa. Si parte con Dramè (1’) moscio davanti a Kovacsik, quindi si prosegue con Campagnacci (7’) impreciso di testa e Castiglia sprecone a porta vuota (9’) dopo miracolo di Pelizzoli su Colombo. A smuover l’1-0 ci provano ancora Cutolo (13’) quindi Castiglia (21’) e Ceravolo (31’) ma a tutti manca fortuna e mira. La stanchezza si fa sentire ma il Padova regge, e nonostante i crampi tiene l’arrembaggio degli amaranto. Che aggrediscono Baracani (espulso Bonazzoli) per un possibile rigore su Castiglia in un recupero interminabile per i biancoscudati, usciti indenni e tra gli applausi dei 9000 dell’Euganeo. (Carlo Della Mea)
- La calma di Zdenek Zeman. LaPresse
pescara-empoli 3-2 — Bello, pazzo e coraggioso. Il Pescara, che batte anche l’Empoli 3 a 2 e vola in testa, è una realtà della nuova serie B tutta da seguire. Mancavano cinque protagonisti della vigilia (Verratti, Insigne e Kone tra gli abruzzesi, Mchelidze e Dumitru tra i toscani), impegnati con le rispettive nazionali, ma Zeman e Aglietti non rinunciano alla loro vocazione offensiva. Per questo viene fuori una gara che toglie il fiato. Dopo mezzo minuto di gioco Immobile ha già la palla per fare il bis dopo Verona: la sua girata esce di un nulla. E’ l’antipasto del vantaggio, che arriva all’8’. Il bomberino scuola Juventus viene placcato da Tonelli in area e trasforma il rigore con freddezza da veterano. Il secondo gol scalda il piedino promettente di Immobile, che al 18’ concede anche ai tredicimila tifosi dell’Adriatico la perla che gli vale la prima doppietta da professionista: controlla il pallone al limite, punta il palo lontano per Pelagotti e lo gela col destro. Un Pescara davvero zemaniano, tanto da commettere prima dell’intervallo l’errore che riapre la gara. Al 36’ la difesa di casa è alta, Buscé inventa per Tavano che s’infila tra i centrali e batte con un rasoterra Anania. Nella ripresa, dopo 11’, l’Empoli trova anche il pareggio con Buscé, lanciato dalle retrovie da Stovini. A venti minuti dalla fine, Aglietti concede l’ultima apparizione in maglia toscana a Musacci (ceduto al Parma), mentre Zeman immette carburante al suo tridente inserendo Soddimo al posto di Sansovini. Mossa giusta: lo sprint dell’esterno regala a Immobile lo spazio per andare sul fondo e servire l’accorrente Cascione. Piatto sporcato che beffa il portiere. Nella nuova Zemanlandia ci si diverte, si soffre, ma poi si gode. (Orlando D’Angelo)
- Il tecnico del Crotone Leonardo Menichini: ha imbrigliato il Varese. LaPresse
VARESE-CROTONe 0-0 — Una costante pressione, esercitata per l'intero arco della gara, non basta al Varese per scalfire la difesa dell'attentissimo Crotone che si mette in tasca il primo punto del campionato, fortemente voluto. Gli ospiti puntano al pari e imbrigliano immediatamente gli avversari, in attacco fin dalle prime battute. La prima iniziativa è di Zecchin: l’estroso mancino, dopo essere stato smarcato da Nadarevic, tenta il destro che viene respinto da Vinetot (6’). Poco più tardi è Carrozza a provarci ma, questa volta, è l’ex Bindi, in biancorosso nella stagione 2006-2007, a bloccare l’iniziativa dell’esterno impiegato però al centro della trequarti per l’assenza di Neto Pereira, fuori per un acciacco al ginocchio. Le vere emozioni arrivano però dopo la mezzora quando il Varese si procura due limpidissime palle gol: un gran sinistro di Carrozza da fuori area viene deviato da Bindi sul palo e l’accorrente De Luca, che recupera il pallone, non riesce a battere l’estremo difensore avversario che neutralizza facilmente il debole colpo di testa dell’attaccante (33’). Il primo tempo si spegne senza altri sussulti nonostante gli attacchi costanti dei padroni di casa che non si stufano di tirare in porta, soprattutto con lo scatenato Kurtic, mentre il Crotone sta a guardare e non va oltre a una rovesciata fuori misura di De Giorgio. Nella ripresa il tema conduttore della partita non cambia con i padroni di casa che continuano il loro forcing mentre la squadra di Menichini bada a restare ben coperta senza sbilanciarsi troppo. I lombardi si affidano soprattutto ai guizzi di Carrozza, ispirato regista che tenta in tutti i modi di trovare il varco giusto nell’attenta retroguardia ospite. Il Crotone non vacilla neppure al 28’, quando Bindi risulta nuovamente determinante deviando in angolo un ravvicinato colpo di testa di De Luca, imbeccato da Cazzola. Sull’altro fronte, Moreau viene impegnato soltanto al 37’ quando Djuric scocca il primo tiro in porta dei calabresi che resistono senza problemi fino alla fine di una partita destinata allo 0-0. Risultato che se accontenta il Crotone lascia l'amaro in bocca al Varese e fa capire al d.s. Milanese quanto sia necessario l'arrivo di una nuova punta di spessore. Tiribocchi sembra, comunque, dietro l'angolo e il club biancorosso potrebbe ingaggiare forse anche Gasbarroni (al Franco Ossola c'erano il patron del Torino Cairo e il ds dei granata Petracchi) o Martinetti, la cui candidatura sembra essere però aver perso consistenza. (Filippo Brusa)
- Boakye non ci crede ma ha appena segnato un gol di gran classe. LaPresse
vicenza-sassuolo 0-1 — Seconda vittoria consecutiva per il Sassuolo e seconda sconfitta di fila per il Vicenza. Dopo il successo sulla Nocerina i neroverdi mandano ko gli uomini di Baldini, reduci dalla batosta presa in casa del Brescia. Il risultato (0-1) racconta una gara che ha visto gli ospiti scendere in campo convinti dei propri mezzi, contro una compagine, quella casalinga, che non è riuscita a rendersi pericolosa a dovere e che alla fine è uscita dal campo tra i fischi del pubblico. La prima emozione porta la firma del Vicenza. È il 4’ quando Rigoni, su sponda di Abbruscato, prova la girata di testa; il numero uno del Sassuolo, Pomini, devia sopra la traversa con una torsione. La partita stenta a decollare e le due squadre si studiano per una buona mezz’ora. Il Vicenza cerca di riscattare la brutta prova di pochi giorni fa, proponendosi in avanti ma è il Sassuolo, inaspettatamente, a portarsi in vantaggio. Autore del gol è Boakye che al 43’ si sistema il pallone sul destro e lascia partire un pallonetto che scavalca Frison: la traiettoria è precisa e s’insacca in rete. Gli uomini di Baldini non vogliono farsi mettere i piedi in testa e provano subito a reagire con Paro. Il regista scuola Juve s’incarica di battere una punizione da posizione defilata: la palla aggira la barriera ma il numero uno neroverde è abile a respingere in angolo. Nella ripresa la musica non cambia e non si registrano azioni degne di nota per venti minuti circa. Al 23’ torna a farsi vivo il Vicenza con Alemao, appena entrato, che fugge in contropiede, approda in area e serve Abbruscato, tutto solo. Il bomber clamorosamente calcia male e spara fuori. Al 46’ ancora Alemao prova il tutto per tutto con una conclusione di destro da dentro l’area, ma il suo tiro colpisce la parte superiore della traversa. (Nicola Negrin)
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
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