Chris Paul in palleggio contro Kendrick Perkins. Reuters

Miglior prestazione stagionale di Chris Paul e compagni contro una vera e propria candidata al titolo. E Blake Griffin regala un highlight da ricordare. Bene Dallas a Phoenix, vittorie esterne anche per Chicago e San Antonio, Rubio vicino alla tripla-doppia nel successo dei Timberwolves (con un eccellente Beasley) a Houston. New Orleans parte bene contro Miami, ma alla fine cede 109-95; per Belinelli 5 punti.

Los Angeles Clippers-Oklahoma City Thunder 112-100
Ecco cosa possono fare i Clippers (12-6) in questa stagione: dominare dall'inizio alla fine una partita contro la squadra che possiede il miglior record della Lega, Oklahoma City (16-4). Dopo la tripla di Durant del 7-5 a poco meno di 2' dall'inizio, infatti, gli ospiti non andranno mai più in vantaggio. Caron Butler e Chris Paul firmano 11 punti a testa nel primo quarto, così come 11 sono i punti di scarto al termine della prima frazione (36-25). Durant (9) e Westbrook (7) segnano 16 degli ultimi 18 punti dei Thunder nel secondo quarto (52-46 a 1'34 dall'intervallo), ma arrivano quattro-triple-quattro dei padroni di casa a respingerli: un paio da Mo Williams, una a testa per Butler e Billups. Gara in mano ai Clippers da lì in poi, gli ospiti non riescono più a tornare a meno di 11 punti di distanza (Durant a 3'57 dalla fine) prima di un 8-2 tutto di Chris Paul a rimettere a posto le cose. Non abbiamo ancora citato Blake Griffin, perché il meglio si lascia alla fine: andate a rivedervi la sua schiacciata del 72-51 nel terzo quarto (su Perkins), presto potrebbe dichiarata patrimonio dell'Unesco.
L.A. Clippers: Paul 26 (10/13, 2/3), Griffin e Butler 22, Billups 13, Williams 12, Jordan 11. Rimbalzi: Jordan 11. Assist: Paul 14.
Oklahoma City: Durant 36 (10/18, 4/5, 4/7 tl), Westbrook 31, Cook 12. Rimbalzi: Durant 13. Assist: Harden 5.

Delonte West al tiro contro Phoenix: per lui 25 punti. Reuters

Phoenix Suns-Dallas Mavericks 99-122
Mancano all'appello Jason Kidd e Steve Nash (quest'ultimo a causa della botta rimediata da Marc Gasol sull'ultima giocata del match contro Memphis), ma c'è da registrare l'enorme facilità di Dallas (14-8) nel portarsi a casa la quinta vittoria esterna stagionale. I campioni Nba, molto diversi rispetto all'orrida partenza stagionale (1-4), segnano dieci triple nella sola prima metà di gara, chiusa avanti 66-48. Phoenix (7-13) risulta impotente senza il proprio leader, i texani affondano i colpi (55.2% dal campo, 14/27 da fuori, 31 assist e sole 10 perse) grazie anche a un Delonte West micidiale dalla panchina.
Phoenix: Gortat 17 (7/12, 3/4 tl), Dudley 15, Telfair 13, Hill 12. Rimbalzi: Gortat 10. Assist: Telfair 6.
Dallas: West 25 (4/6, 5/6, 2/2 tl), Carter 21, Marion 20, Terry 11, Nowitzki 10. Rimbalzi: Haywood 8. Assist: Beaubois 7.

Washington Wizards-Chicago Bulls 88-98
Anche a Washington (4-17) cantano "Mvp! Mvp!". Solo che lo cantano per un giocatore avversario, Derrick Rose. Il leader dei Chicago Bulls (18-5) incanta soprattutto nel terzo quarto, quando gli ospiti allungano fino al +22: liu ci mette 15 punti personali in questa frazione, oltre alla tripla del 75-53 con 2'26 da giocare prima dell'ultima pausa. D-Rose chiude con il massimo stagionale a livello realizzativo, e i Bulls non sentono le assenzs di Richard Hamilton (Brewer nei orimi cinque per lui, con 2/10 al tiro e sei rimbalzi) e di Luol Deng, sostituito in quintetto da Kyle Korver (5/12 da fuori, cinque rimbalzi e tre assist per lui, in campo 45'). Dall'altra parte, ovviamente, mancava un uomo da quintetto come Blatche (fuori dalle tre alle cinque settimane), che però sta vivendo una stagione piuttosto complicata.
Washington: Wall 20 (7/15, 0/1, 6/6 tl), Young 17, McGee 16, Booker 14, Crawford 10. Rimbalzi: McGee e Booker 9. Assist: Wall 6.
Chicago: Rose 35 (9/18, 1/2, 14/15 tl), Boozer 18, Korver 17, Noah 14. Rimbalzi: Noah 13. Assist: Rose 8.

Matt Bonner, a destra, strappa un ribalzo a Sam Young. Ap Photo

Memphis Grizzlies-San Antonio Spurs 73-83
Una partita tra due squadre stanche. I Grizzlies (10-10) di rientro da un giro di quattro trasferte (e tre sconfitte) consecutive, mentre San Antonio (13-9) aveva perso ieri a Dallas dopo un supplementare. Vincono gli ospiti con grande autorità e sfruttando l'energia di elementi nuovi e affamati come Leonard e Green, oltre alla mira di Matt Bonner da fuori: sono proprio loro tre a segnare gli ultimi dieci punti degli Spurs nel primo quarto, chiuso avanti 24-19, e sono protagonisti anche nel terzo periodo, cioé quando gli ospiti costruiscono un vantaggio di ventidue lunghezze (70-48 con i liberi di Green a sette secondi dall'ultima pausa) decretando anticipatamente la fine delle ostilità.
Memphis: Mayo 17 (6/8, 1/3, 2/3 tl), Conley 15, Speights 10. Rimbalzi: Gasol 12. Assist: Conley 3.
San Antonio: Bonner 15 (0/1, 5/9), Duncan 14, Jefferson 13, Leonard 12, Green 11. Rimbalzi: Leonard 10. Assist: Parker 12.

Philadelphia 76ers-Orlando Magic 74-69
Mentre le voci sulla possibile nuova destinazione di Dwight Howard non fanno che aumentare, gli Orlando Magic (12-9) non risolvono i loro problemi e perdono la quarta partita consecutiva. Partita brutta, con tanti errori anche inusuali (basti guardare le percentuali ai liberi di Iguodala), ma alla fine i 76ers (15-6) riescono a porarla a casa. Philadelphia sembrava poter prendere il largo in un erzo quarto in cui gli ospiti hanno sbagliato quattoridici dei diciassette tiri dal campo, e con Iguodala i 76ers hanno allungato fino al +16 di fine periodo (58-42). Evan Turner firma il +18 dalla lunetta a 2'51 dalla fine (69-51), poi il tentativo di rientro ospite è troppo tardivo per essere credibile: nonostante il 5/10 ai liberi nell'ultimo minuto, Phila non rischia nulla e il -5 ospite arriva solo allo scadere con Redick.
Philadelphia: Iguodala 14 (4/8, 1/3, 3/9 tl), Turner 12, Young 10. Rimbalzi: Iguodala 11. Assist: Iguodala e Holiday 6.
Orlando: Howard 17 (6/17, 5/13 tl), Anderson 14, Redick 10. Rimbalzi: Anderson 20. Assist: Q. Richardson 3.

Utah Jazz-Portland Trail Blazers 93-89
Finisce molto male per gli ospiti una partita che hanno controllato per larghi tratti, trovandosi due volte avanti di undici lunghezze (l'ultima sul 63-52 a 5'31 dalla fine del terzo quarto dopo otto punti in due minuti di Aldridge): sul -2 (89-87) a diciannove secondi dalla fine, Nicolas Batum perde palla attaccando in palleggio e si fa anche male alla gamba sinistra. Prima di arrivare lì, però, bisogna parlare del parziale di 13-0 con cui i Jazz (12-7) hanno provato a prendere in mano la partita (da 74-79 a 87-79 con 4'13 da giocare con quattro punti a testa di Millsap e Watson), mentre nel finale punto a punto è decisivo Gordon Hayward. Proprio lui recupera quella palla contro Batum (poi 1/2 ai liberi e +3), sempre lui va a rimbalzo d'attacco dopo l'errore di Miles dalla lunetta (sul 91-89 a tre secondi dalla fine) e poi fa 2/2 assicurando il successo ai padroni di casa dopo il fallo di Wallace. Hayward chiude con 3/12 al tiro e 4/6 ai liberi dopo aver sbagliato i primi otto tiri della sua partita.
Utah: Millsap 19 (6/15, 7/8 tl), Miles 15, Harris 13, Hayward 12, Howard 11. Rimbalzi: Millsap 15. Assist: Howard, Harris e Watson 4.
Portland: Aldridge 25 (11720, 3/4 tl), Batum 15, Crawford 14. Rimbalzi: Walace 9. Assist: Felton 7.

Houston Rockets-Minnesota Timberwolves 108-120
Kevin McHale aveva vinto nel suo ritorno da avversario sul campo dei Timberwolves (10-11), Rick Adelman restituisce il favore ai Rockets (12-9). Tutto questo perché uno dei nuovi spettacoli itineranti portati in giro dalla Nba è proprio quello messo in scena dai T'Wolves: con Rubio (vicino alla tripla-doppia!), Love e Beasley a questo livello di rendimento, in singola serata se la giocano più o meno con tutti. La fase decisiva del match è indubbiamente un terzo quarto da quarantadue (!) punti per gli ospiti (con 15/24 al tiro), e con Beasley autore di undici degli ultimi diciannove punti ospiti nel quarto per passare al +2 (77-75 dopo la tripla di Kevin Martin) al +15 del 36' (96-81). I Rockets iniziano l'ultimo quarto con le triple di Parsons e Lee, ma non riescono più a scendere sotto gli undici punti di scarto.
Houston: Martin 29 (5/9, 4/6, 7/11 tl), Budinger 13, Lowry 11. Rimbalzi Dalembert 8. Assist: Dragic 9.
Minnesota: Beasley 34 (8/11, 2/3, 12/12 tl), Love 29, Rubio 18, Ridnour 11. Rimbalzi: Rubio 8. Assist: Rubio 11.

Milwaukee Bucks-Detroit Pistons 103-82
Senza Gordon, Villanueva e Bynum, i Pistons (4-18) avevano ben poco da offrire a una formazione come i Bucks (9-11), anche lei priva di giocatori importanti (Bogut per infortunio, Jackson per scelta di rientro dalla sospensione) ma che attraversa ben altro momento e rimane difficile da affrontare in casa propria (6-2 il record interno dei Bucks). Miglior performance stagionale per Mike Dunleavy (8/10 al tiro), e sono proprio due sue triple a chiudere un parziale di 22-7 realizzato dai padroni di casa tra terzo e quarto periodo per volare a +23 (85-62 con 10'10 da giocare) e salutare Detroit, alla quinta sconfitta consecutiva (e quindicesima nelle ultime diciassette partite).
Milwaukee: Jennings 21 (4/7, 4/8, 1/2 tl), Dunleavy 20, Gooden 16, Delfino 10. Rimbalzi: Ilyasova 9. Assist: Udrih 6.
Detroit: Stuckey 19 (6/12, 0/2, 7/7 tl), Monroe 16, Prince 14, Daye e Jerebko 10. Rimbalzi: Monroe 10. Assist: Stuckey 6.

Marco Belinelli cerca di fermare Dwyane Wade. Reuters

Miami Heat-New Orleans Hornets 109-95
(Simone Sandri) Non basta un buon primo tempo agli Hornets. New Orleans, infatti, approfitta delle disattenzioni di Miami per metterla in grande difficoltà nella prima parte del match, poi crolla con l’andare dei minuti e alla fine si fa superare 109-95. Marco Belinelli chiude la sua personale sfida con gli Heat con 5 punti e 5 rimbalzi in 19’. Miami sonnecchia in apertura e New Orleans la punisce giocando con grande disciplina in attacco. Parte bene anche Marco Belinelli il quale nei primi minuti limita Wade e trova un bel canestro in contropiede. Gli Hornets segnano con grandissima facilità e grazie alla tripla di Beli arrivano al +8. Gli ospiti trovano la retina con 10 delle loro primi 11 conclusioni, piano piano però Miami torna in partita. Il bolognese si vede fischiare il suo secondo fallo su Wade ed è costretto a sedersi, LeBron James riavvicina gli Heat che però nel secondo quarto tornano a giocare con un atteggiamento di seccante superiorità. Nella Nba non si può prendere sottogamba nessuno e la panchina di New Orleans lo conferma distanziando gli svogliati Heat. A metà del secondo quarto gli Hornets arrivano addirittura al +12 ma quando rientra Wade la musica cambia. Il fenomeno di Miami dà la scossa alla squadra che si mette finalmente a giocare con intensità. I padroni di casa così cambiano marcia e, trascinati da un super Wade (15 punti nel secondo quarto per lui) piazzano un parziale di 18-4 e vanno al riposo in vantaggio di due lunghezze. Occasione sprecata per New Orleans che quando rientra dagli spogliatoi non si trova di fronte la squadra sbadata di inizio gara ma quella determinate di fine primo tempo. Gli Heat segnano i primi nove punti della ripresa, arrivano al vantaggio in doppia cifra e con la produzione di James e le triple di Chalmers allontanano gli ospiti. La squadra della Louisiana non riesce più a rispondere e il canestro di Bosh all’inizio dell’ultimo quarto che porta Miami al +21 in pratica chiude tutti i discorsi. Con le riserve sul parquet nel finale sorride anche Eddy Curry, il quale firma due canestri. Miami quindi dopo aver speso molto contro Chicago domenica, si risparmia contro New Orleans ma riesce a vincere i scioltezza grazie a un paio di accelerazioni.
Miami: Wade, James 22. Rimbalzi: James 11. Assist: James 8.
New Orleans: BELINELLI 5 (1/4, 1/2), con 5 rimbalzi, 1 assist e 1 recupero in 19’. Landry, Jack 14. Rimbalzi: Belinelli 5. Assist: Ariza 8.