I fuochi d'artificio tra LeBron James e Derrick Rose premiano Miami nella sfida tra le due migliori squadre a Est, ma non mortificano Chicago, che era priva di Deng e resta comunque prima. Il rientro di Allen non aiuta Boston a proseguire la striscia vincente, battuta dal canestro decisivo della prima scelta assoluta Irving, mentre quello di Nowitzki coincide col successo dei Mavs campioni nella sfida texana con San Antonio, decisa da Terry al supplementare. Mentre Indiana aggrava la mini-crisi di Orlando, i Lakers rischiano ma coi canestri decisivi di Bryant e una delle migliori prestazioni offensive stagionali vincono a Minneapolis il mal di trasferta.

Rose affronta James: 34 punti il primo, 35 il secondo. Afp

Miami Heat-Chicago Bulls 97-93
L'antipasto della probabile prossima finale a Est è una sfida a colpi di effetti speciali tra LeBron James e Derrick Rose, rispettivamente 35 e 34 punti in una parata di talento e canestri impossibili degna dei playoff, decisa però proprio dai loro errori: entrambi fanno 0/2 dalla lunetta negli ultimi 22 secondi, la point guard dei Bulls (unico giocatore in stagione a segnare a superare i 30 punti contro la difesa di Spoelstra) sbaglia a 3'' dalla fine il jumper che avrebbe mandato le squadre ai supplementari e Bosh chiude dalla lunetta. Alla prima di nove trasferte di fila e privi del secondo scorer Deng, i Bulls (che restano primi a Est) in realtà non sono mai stati in vantaggio ma nell'elastico del punteggio hanno recuperato almeno quattro volte i tentativi di allungo di Miami, che ha sempre fatto la partita e per l'occasione recuperava Dwyane Wade dopo sei gare di assenza: polveri bagnate, ha sbagliato nove dei primi dieci tiri cominciando a segnare nel finale, come dall'altra parte un negativo Boozer. Heat in netta ascesa: quarta vinta di fila e settima nelle ultime otto gare.
Miami: James 35 (11/22, 1/1, 10/15 tl), Bosh 24, Wade 15. Rimbalzi: Bosh 12. Assist: Wade 7.
Chicago: Rose 34 (11/24, 0/4, 12/14 tl), Hamilton 11, Noah 11. Rimbalzi: Noah 11. Assist: Rose 6.

Kyrie Irving protagonista a Boston. Reuters

Boston Celtics-Cleveland Cavaliers 87-88
Un canestro della prima scelta assoluta dell'ultimo draft Kyrie Irving a 2''6 dalla fine, attaccando Bass che era rimasto con lui sul gioco a due, regala a Cleveland il colpo a sorpresa a Boston. Fronteggiato da Varejao, a fallire sulla sirena il tiro della vittoria è Pierce, che era stato il trascinatore nelle ultime quattro partite di fila vinte nonostante le defezioni, ma i padroni di casa devono fare mea culpa per aver chiuso la gara senza più segnare negli ultimi 4'24'' di gioco. Ancora senza Rondo (polso) e O'Neal (ginocchio), Boston per l'occasione poteva contare sul rientro dopo tre gare di assenza (caviglia) di Ray Allen, che è stato il migliore dei suoi ma nell'ultimo minuto ha sbagliato un jumper cruciale. Vistasi sporcare le percentuali dalla proverbiale difesa di Garnett e compagni, Cleveland, che aveva perso cinque delle ultime sei partite e che nel secondo tempo ha dovuto fare a meno di Parker (schiena), era rimasta in partita aumentando il numero dei propri possessi coi recuperi di Gee e i rimbalzi d'attacco di Thompson e Varejao, chiudendo infine la partita con il 12-0 della rimonta decisiva.
Boston: Allen 22 (5/8, 4/6), Pierce 18, Garnett 14. Rimbalzi: Garnett 7. Assist: Pierce 5.
Cleveland: Irving 23 (9/12, 1/2, 2/3 tl), Varejao 18, Gee 14. Rimbalzi: Varejao 8. Assist: Irving 6.

Orlando Magic-Indiana Pacers 85-106
Nessuno ha vinto in trasferta più delle otto gare dei Pacers, la squadra perfetta per andare a mettere il dito nella piaga del momento negativo di Orlando. Per i Magic è la terza sconfitta di fila e quarta in cinque partite, serie durante cui ha avuto una serata da 67 punti col fanalino di coda Hornets e due pessime partite con Boston (una da 56 punti da record negativo e l'altra facendosi rimangiare un +27), facendo tuonare Dwight Howard verso i compagni. Ancora il migliore dei suoi, stavolta però il pivot ha chiuso con 4/15 dalla lunetta e 5 perse in una serata in cui i Pacers hanno dominato il numero dei possessi grazie ai recuperi di Granger e ai rimbalzi d'attacco di Hibbert e Hansbrough. A firmare il successo per Indiana è poi la ripresa di West e Hill. Già avanti 26-41 nel primo tempo e rimontati dal 18-2 prima del riposo dei Magic, privi del regista titolare Nelson dopo la botta alla testa di venerdì scorso, i Pacers (quinti a Est davanti proprio a Orlando) sono stati protagonisti di un monologo nella ripresa, toccando anche l'81-104 poco prima della sirena finale.
Orlando: Howard 24 (10/12, 0/1, 4/15 tl), Duhon 14, J.Richardson 13. Rimbalzi: Howard 13. Assist: Turkoglu 7.
Indiana: Granger 24 (7/13, 3/7, 1/3 tl), Hill 16, West 16. Rimbalzi: George e West 7. Assist: Collison 10.

DeMar DeRozan va a canestro. Ap

New Jersey Nets-Toronto Raptors 73-94
Alla seconda gara senza Andrea Bargnani, fuori a tempo intedeterminato dopo la ricaduta del suo infortunio al polpaccio, per la prima volta in stagione Toronto riesce a vincere nonostante l'assenza del Mago. Se i Raptors dominano sul campo dei Nets è grazie alla miglior prestazione stagionale di DeMar DeRozan, che segna nella ripresa 19 dei suoi 27 punti. Grazie anche al contributo di Bayless, il solco si scava con un parziale di 10-0 che permette ai canadesi di allungare sul 41-56: tenendo la sterile New Jersey a un modesto 36,5% complessivo al tiro, Toronto tocca anche i 23 punti di vantaggio e comunque non vedrà mai i padroni di casa rientrare oltre il -11.
New Jersey: D.Williams 24 (5/10, 3/10, 5/6 tl), Morrow 14, Farmar 8. Rimbalzi: S.Williams 9, Assist: D.Williams 6.
Toronto: DeRozan 27 (8/10, 0/2, 11/16 tl), Bayless 17, Kleiza 15. Rimbalzi: Davis 9. Assist: Calderon 9.

Dallas Mavericks-San Antonio Spurs 101-100 dts
Nel giorno del rientro di Nowitzki dopo quattro partite ai box per ritrovare la condizione del ginocchio destro, l'incrocio texano tra Mavs e Spurs è deciso all'overtime dai canestri di Terry, che segna dopo il riposo 26 dei suoi 34 punti, e dai 'non canestri' dall'altra parte di Danny Green: il suo cesto che a fine regolamentari avrebbe dato il successo agli Spurs arriva dopo il suono della sirena, la sua tripla della vittoria a fine supplementari finisce invece fuori misura. Ancora senza Kidd (polpaccio) e tirando fuori dalla serata di Nowitzki un 5/14 al tiro con 13 rimbalzi in 38', i Mavs toccano anche il 67-49 a terzo quarto inoltrato, poi però spengono il motore, complice la brutta mira da tre punti: sbagliati 16 tiri su 20 da oltre l'arco. Con Duncan fermo a 12 punti e un Parker da 2/11 al tiro in una serata che si chiuderà col 39,1% di squadra da due punti, senza i lungodegenti Ford e Ginobili, Popovich rimonta nel momento in cui decide di rinunciare ai titolari, ottenendo dalle riserve tutti gli ultimi 51 punti della sua squadra: pesca così dal cilindro sette triple nel quarto periodo, cinque subito nel 19-2 con cui ribalta la gara sul 71-75 a 8' dal termine. San Antonio toccherà anche il +9 con Neal, poi Terry – spalleggiato dal ritrovato Beaubois – rimonta, segnando a mezzo secondo dalla fine dei regolamentari il canestro della parità, chiudendo infine i supplementari con gli ultimi quattro punti che valgono il successo e la provvisoria corona texana.
Dallas: Terry 34 (13/20, 1/3, 5/5 tl), Carter 21, Beaubois 14. Rimbalzi: Nowizki 13. Assist: Beaubois 7.
San Antonio: Neal 19 (4/11, 3/5, 2/3 tl), Green 12, Jefferson 12, Duncan 12. Rimbalzi: Blair 9. Assist: Neal 7.

Kobe Bryant, tallonato da Rubio, trascina i Lakers. Ansa

Minnesota Timberwolves-Los Angeles Lakers 101-106
Superando i 100 punti, come erano riusciti a fare solo una volta nelle prime 20 partite stagionali, i Lakers tornano al successo fuori casa, dove avevano perso sette delle prime otto partite giocate fin qui (tenendo una media di 89,6 punti segnati). Reduci da quattro sconfitte nelle ultime cinque gare, i gialloviola espugnano Minneapolis grazie al paio di tiri in sospensione con cui Kobe Bryant si infila tra le pieghe della zona che aveva bloccato l'attacco californiano, permettendo ai Wolves di rientrare dal 55-73 di metà terzo quarto fino alla tripla del vantaggio 94-93 con Webster a 3'18'' dal termine. Con Bryant e Gasol (11/15) in campo per tutta la ripresa alla seconda gara in 24 ore, Minnesota è tornata con un parziale di 19-6 e, dopo aver vinto 5 delle 7 partite precedenti, pregustando la possibilità di poter riagguantare dopo cinque anni il .500 di record e interrompere la serie negativa coi gialloviola che tocca invece le 16 gare consecutive. Nella serata da 2/13 al tiro di Rubio, con il 38,5% di squadra e il 23,8% da tre, Minnesota è rimasta in partita tirando 25 volte in più dei Lakers grazie ai recuperi e soprattutto ai rimbalzi d'attacco (7 a testa di Love e Pekovic, 6 in coppia tra Beasley e Randolph, 24 totali), dovendosi arrendere alla fine solo alla classe di Bryant.
Minnesota: Love 33 (12/18, 1/4, 6/8 tl), Beasley 18, Pekovic 13. Rimbalzi: Love 13, Assist: Rubio 8.
L.A. Lakers: Bryant 35 (9/20, 5/9, 2/2 tl), Gasol 28, Bynum 21. Rimbalzi: Bryant 14. Assist: Fisher 7.