Negli Stati Uniti è il Martin Luther King Day, il giorno dedicato al difensore dei diritti civili nativo di Atlanta e assassinato a Memphis nel 1968. L'Nba approfitta del giorno festivo per un fitto programma di partite, aperto dal successo di Orlando a New York e, complice l'assenza di Derrick Rose, dal tracollo di Chicago a Memphis.

Dwight Howard e i Magic hanno espugnato New York. Reuters

New York Knicks-Orlando Magic 93-102
Finché dura Carmelo Anthony (l'uomo nelle peggiori condizioni fisiche in campo), durano i Knicks (6 vinte-7 perse), che si prendono la terza sconfitta consecutiva e i "boo" del Madison Square Garden. Passa Orlando (9-3), nonostante una delle prestazioni peggiori di Dwight Howard in questa stagione (3/6 al tiro e un non inusuale 2/9 ai liberi), condizionato dai problemi di falli. Sotto accusa anche la difesa dei padroni di casa, che ha lasciato troppo spazio a due tiratori come Ryan Anderson e J.J. Redick, pagando a caro prezzo. Redick, ad esempio, è colui che tiene in partita gli ospiti nel primo quarto (11 dei 17 punti di Orlando, sotto di 6), ma Melo è scatenato nella prima metà di gara, toccando quota 20 con il tiro libero che vale il 51-45 per i Knicks al riposo. Orlando tira fuori una grande prestazione nel tiro da fuori (17/35 in totale), e ne dà una dimostrazione nel terzo quarto: cinque triple in quattro minuti, con due a testa per Turkoglu e Anderson per rispondere ai 9 punti di Iman Shumpert nei primi cinque minuti del parziale (65-64 Knicks a 7'16" dall'ultima pausa). Mentre i Knicks forzano troppe conclusioni e Stoudemire (pure lui condizionato dai falli) non viene mai coinvolto (4/7 in 22'), Orlando trova la soluzione per rompere l'equilibrio negli ultimi cinque e mezzo di partita: tripla di Turkoglu di tabella per il +2 (87-85), segue subito quella di Anderson (dall'angolo, trovato benissimo da Nelson), poi arriva ancora un'altra tripla di Turkoglu a lanciare una fuga che viene poi certificata da Redick, bravo a convertire in un comodo layup una orrida rimessa di Anthony (che chiude con 9/27 sbagliando 7 degli ultimi 8 tiri), che consegna ai Magic la palla che vale il 98-91 a 1'23" dalla fine, chiudendo di fatto la partita.
New York: Anthony 33 (8/19 da due, 1/8 da tre, 14/16 tiri liberi), Shumpert 12, Douglas 12. Rimbalzi: Anthony 8, Chandler 8. Assist: Anthony 5.
Orlando: Anderson 30 (4/6, 7/13, 1/1 tl), Redick 21, Turkoglu 15. Rimbalzi: Howard 10. Assist: Nelson 7.

Colpi proibiti tra Marreese Speights e C.J. Watson. Ap

Memphis Grizzlies-Chicago Bulls 102-88
I Grizzlies (6-6) pasteggiano contro quella che a oggi si è rivelata la miglior squadra della Eastern Conference, ovvero i Chicago Bulls (12-3), che però si sono presentati senza Derrick Rose (per l'aggravarsi dell'infortunio all'alluce sinistro). Un successo, per Memphis, costruito soprattutto nella prima metà di gara, quando non solo hanno approfittato del ritmo totalmente diverso degli ospiti dal punto di vista offensivo (e senza i punti e i tiri creati da Rose emergono molti limiti), ma anche di una eccellente serata offensiva dei propri uomini di punta contro quella che viene riconosciuta come la miglior difesa nella lega. Rudy Gay è già a quota 15 punti con 7/9 al tiro all'intervallo, Mike Conley lo segue a ruota con 5/6 dal campo per 12 punti (insieme a 5 assist, 4 rimbalzi ma anche 4 perse) e ci si mette anche Marreese Speights con 12 e 6/8 al tiro. Il risultato è un 58-38 dopo due quarti, amplificato fino al +27 raggiunto da Memphis (69-42) dopo un 7-0 iniziato da Gasol e chiuso da Conley e Gay a 8'40" dalla fine del terzo quarto. Stessi tre interpreti per un altro parziale di 9-0 nell'ultimo quarto (92-74 a 6'41 dalla sirena), quando i Bulls avevano approfittato di un calo di intensità dei padroni di casa per rientrare in partita.
Memphis: Gay 24 (10/16, 1/2, 1/3 tl), Conley 20, Gasol 19. Rimbalzi: Speights 12. Assist: Conley 8.
Chicago: Deng 20 (8/16, 0/2, 4/5 tl), Watson 17, Gibson 16. Rimbalzi: Boozer 7. Assist: Deng 3, Watson 3.

I Sixers di Elton Brand viaggiano a 10 vinte e 3 perse. Ap

Philadelphia 76ers-Milwaukee Bucks 94-82
Nona vittoria nelle ultime undici gare per i 76ers (10-3 e 6-0 in casa), contro i Bucks che recuperano Andrew Bogut ma continuano a perdere fuori casa (0-8 nel 4-8 totale). Dopo aver toccato il +13 nel secondo quarto con 5 punti consecutivi di Lou Williams (40-27 a 8'23" dall'intervallo), i padroni di casa allungano ulteriormente con la seconda tripla a segno di Spencer Hawes per il +14 di fine terzo quarto (76-62), poi ci pensa Iguodala a mettere i punti della sicurezza nel finale di partita, festeggiando al meglio l'inserimento tra i 20 giocatori in lizza per partecipare alle Olimpiadi con Team Usa.
Philadelphia: Holiday 24 (9/13, 2/4), Iguodala 21, Williams 17. Rimbalzi: Hawes 10. Assist: Williams 6.
Milwaukee: Bogut 20 (10/17, 0/1, 0/1), Harris 12, Leuer 11. Rimbalzi: Bogut 11. Assist: Jackson 4, Bogut 4.

John Wall, prima scelta al draft '10, non è bastato ai Wizards. Ap

Washington Wizards-Houston Rockets 106-114
Che altro può fare John Wall per provare a vincere delle partite? Se non è bastata la mostruosa prestazione di oggi, il playmaker di Washington (1-12 nonostante il massimo in carriera di Wall e il top a livello di punti segnati in questa stagione), cos'altro possono sperare nella capitale Usa? Houston (6-7) si prende un primo vantaggio importante sul finire del secondo quarto con un parziale di 11-2 (con 6 punti di Scola) per andare a condurre 56-46 a 2'30" dall'intervallo. Washington reagisce e si riporta in parità con 4 punti consecutivi di McGee per aprire il terzo quarto (58 pari dopo la schiacciata del centro), ma poi Sam Dalembert è protagonista con 8 punti nel parziale di 19-4 per andare sul +19 (83-64) firmato Lowry a 3'15" dall'ultima pausa. Wall riporta sotto i suoi, con 6 punti consecutivi (98-103 a 4'47 dalla sirena), ma gli risponde Lowry con altri 5 punti di fila per lanciare il 7-0 che chiude la partita (110-98 con 3'12 da giocare).
Washington: Wall 38 (13/22, 12/16 tl), Crawford 17, Young 13. Rimbalzi: Blatche 12. Assist: Wall 8.
Houston: Martin 25 (6/11, 1/5, 10/10 tl), Dalembert 20, Scola 18. Rimbalzi: Parsons 8. Assist: Martin 8.

Kyrie Irving, prima scelta al draft '11, anima dei Cavs. Ap

Charlotte Bobcats-Cleveland Cavaliers 94-102
Niente da fare per Charlotte (3-11) alla sesta sconfitta in otto gare interne. Nonostante un enorme sforzo di D.J. Augustine prima dell'intervallo (19 punti), i Bobcats non riescono a portare a casa il successo: il playmaker di coach Silas segna 10 punti in un 13-2 che li porta sul 51-40 a 2'19" dalla pausa lunga, poi però i 9 punti di Casspi nel terzo quarto e un 7-0 ospite per chiudere il terzo quarto (con 5 punti di Gee) riequilibra la situazione (79-77 Cavs al 36'). Nel finale, B.J. Mullens e Kemba Walker non brillano per lucidità: dopo la rimonta da -7 a +1 guidata da D.J. White (7 punti in 3' e 92-91 Bobcats a 2'54" dalla fine) una palla persa di Kemba e un tiro da fuori sbagliato (con spazio, è vero) dal centro vengono puniti da Kyrie Irving che ha ancora una volta dimostrato di saper guidare la squadra nei momenti importanti. Suo il layup del sorpasso sul 95-94, suo il contropiede del 99-94 che a 38 secondi dalla fine mette la gara in mano agli ospiti, che con Irving (1/2) e Gibson (2/2) chiudono dalla lunetta.
Charlotte: Augustin 24 (7/10, 2/7, 4/5 tl), Henderson 17, White 15. Rimbalzi: Mullens 12. Assist: Augustin 8.
Cleveland: Irving 25 (8/15, 1/1, 6/8 tl), Jamison 20, Casspi 14, Varejao 14. Rimbalzi: Varejao 12. Assist: Sessions 9.

Fisher festeggia il tiro da 3 della vittoria Lakers. Ap

Los Angeles Lakers-Dallas Mavericks 73-70
Ettore Messina, in Europa, ha allenato molte partite chiuse con un punteggio basso. Magari non pensava di dover assistere a un quarto (il terzo) da soli 7 punti dei Lakers (10-5), che hanno ritrovato Lamar Odom da avversario allo Staples Center (grandissimi applausi per lui). Le due squadre mettono insieme un 5/36 nel tiro da fuori, ma su questo si ritorna dopo: i Lakers, come detto, segnano appena 7 punti nel terzo periodo, 3 dei quali negli ultimi 10 minuti dopo il 43-39 segnato da Matt Barnes con la schiacciata. La colpa di Dallas (8-6) sta nel non averne approfittato pienamente, visto che arriva solo a +6 con un tiro liberi di Mahinmi (51-45) a un minuto dall'ultimo break. Finale di partita: i padroni di casa entrano negli ultimi 6 minuti con un parziale di 8-0 chiuso da 6 punti consecutivi di Derek Fisher (66-59 a 4'16 dalla fine), i Mavs non mollano e trovano il pareggio con Terry a 9 secondi dallo scadere (70-70). Qui tutti si aspettano Bryant, e invece è ancora Fisher che dopo 9 errori di squadra segna la prima tripla dei Lakers a 3 secondi dalla fine, per vincere. Vince Carter, infatti, non trova il canestro allo scadere, e per i Lakers c'è la nona vittoria consecutiva in casa, mentre Dallas si ferma dopo 7 successi in 8 partite.

L.A. Lakers: Bynum 17 (8/13, 1/2 tl), Bryant 14, Fisher 13. Rimbalzi: Bynum 15. Assist: Bryant 7. Dallas: Nowitzki 21 (8/16, 0/1, 5/6 tl), Odom 10, Mahinmi 9. Rimbalzi: Mahinmi 10. Assist: Terry 7.

Boston Celtics-Oklahoma City Thunder 88-97
Altra dimostrazione di forza mentale per Oklahoma City (12-2), che costringe Boston alla quinta sconfitta consecutiva (4-8) e al momento più difficile nella storia dei Big Three, che non hanno mai mollato ma semplicemente avevano - oggi - meno qualità. I Thunder confezionano la settima vittoria consecutiva segnando quattro triple negli ultimi due minuti, per respingere il tentativo di Boston di chiudere la rimonta dal -10 (già toccato a 9'47 dalla fine del secondo quarto, 17-27 firmato Harden). Pierce, Pietrus (tripla) e Bass mettono in piedi un 7-0 che riporta Boston in partita (71-74 a 7'05 dalla fine), ancora Pierce firma la tripla del -2 (76-78) con 5'22 da giocare, e il sorpasso sembra vicino. Sembra, perché Durant risponde (da fuori anche lui), quindi arrivano le triple (due a testa) di Sefolosha e Westbrook in 96 secondi, per chiudere la partita (95-85 a 24 secondi dalla fine).

Boston: Pierce 24 (6/11, 2/4, 6/6 tl), Pietrus 14, Garnett, O'Neal e Rondo 12. Rimbalzi: Garnett 12. Assist: Rondo 9.
Oklahoma City: Durant 28 (7/13, 2/7, 8/8 tl), Westbrook 26, Sefolosha 19. Rimbalzi: Durant e Westbrook 7. Assist: Durant e Westbrook 4.

Los Angeles Clippers-New Jersey Nets 101-91
Senza Chris Paul e nemmeno Mo Williams (e pure Eric Bledsoe e il lungo Brian Cook), i Clippers (7-3) saranno stati lieti di poter contare su altri due elementi come Chauncey Billups e Randy Foye da guardie, oltre al nuovo arrivato Courtney Fortson, sapendo che dall'altra parte c'era uno dei migliori playmaker della Lega nella persona di Deron Williams. I padroni di casa prendono rapidamente il comando della situazione grazie a un Caron Butler da 15 punti nel solo primo quarto, e grazie a 4 punti consecutivi di Griffin arriva il +18 quando non è ancora finita la prima frazione (31-13 a 56 secondi dalla prima sirena). I Nets (3-11, alla decima gara in trasferta) non mollano con la testa, e quando i Clippers gliene danno l'occasione rientrano: parziale di 15-2 nell'ultimo quarto, con 8 punti di Humphries e la tripla di Deron Williams per la parità a 81 con 6'56 da giocare. Ecco allora Foye e Billups: il primo segna 4 punti in fila per riprendere due possessi di margine (87-83 in contropiede a 4'52 dalla fine), l'altro segna 9 degli ultimi 14 punti dei Clippers, compresa la tripla che spezza la gara di nuovo (97-89 a 1'08 dalla sirena).

L.A. Clippers: Griffin 23 (9/15, 5/13 tl), Butler e Billups 20, Foye 13, Jordan 12. Rimbalzi: Griffin 14. Assist: Foye 10.
New Jersey: Brooks 19 (5/9, 2/5, 3/4 tl). Okur 15, Humphries e D. Williams 14, Petro 10. Rimbalzi: Brooks e She. Williams 8. Assist: Farmar 7.

Atlanta Hawks-Toronto Raptors 93-84
Infortuni pesanti da una parte e dall'altra ma Atlanta (10-4) ha più armi per sopperire all'assenza di Al Horford (3-0 da quando il centro si è infortunato) rispetto a quante non ne abbia Toronto (4-10) per compensare la mancanza di Bargnani. I padroni di casa sono andati avanti anche di 13 nel corso del secondo quarto (43-30 con Jeff Teague a 3'55 dalla fine), ma i Raptors di questa stagione stanno sempre in partita, anche se finora il conto delle vittorie non è esaltante. Leandro Barbosa ci mette il suo grande impatto dalla panchina, e con 4 punti consecutivi porta a -1 i Raptors nel terzo quarto (63-62 a 4'18 dalla fine). Poi è ancora lui a riavvicinare Toronto dopo un 8-0 (con 6 consecutivi di Smith) per Atlanta in avvio di ultimo quarto (tripla del -5, 81-76, dopo aver toccato ancora il -10). Il colpo finale, però, è di Joe Johnson: la guardia di Atlanta mette la tripla che fa 90-80 a 49 secondi dalla fine, rimandando i sogni di gloria dei canadesi mentre pesa molto il 5/17 di DeRozan).

Atlanta: Smith 28 (13/19, 2/4 tl), J. Johnson 27, Teague 13. Rimbalzi: Smith 15. Assist: J. Johnson e Teague 6.
Toronto: Barbosa 22 (6/12, 2/3, 4/5 tl), Johnson e Calderon 13, Butler e DeRowan 10. Rimbalzi: Davis 11. Assist: Calderon 11.

Minnesota Timberwolves-Sacramento Kings 99-86
Sembravano troppo piccoli fisicamente i T'Wolves (5-8) per avere a che fare con Evans e Thornton partendo con Rubio e Ridnour. Invece (insieme a un monumentale Love) sono proprio questi ultimi due a vincere il loro duello, aiutati anche dall'impatto di Wayne Ellington dalla panchina. I Kings (4-10) sembrano poter controllare la gara e vanno a +7 in avvio di terzo quarto (50-43 a 10'06 dall'ultima pausa, con Cousins), ma Love segna 9 dei primi 11 punti di Minnesota dopo l'intervallo e la riporta a contatto (53-54 con 7'05 da giocare nel terzo periodo). L'allungo dei padroni di casa arriva nel quarto conclusivo: Rubio (che con 9 punti, 8 rimbalzi e 8 assist va vicino alla tripla doppia!) trova due volte Ellington per altrettante triple, poi si prende lui quella del +9 a 5'11 dalla sirena (85-76). Per non essere da meno, mentre Love continua a macinare punti, anche Ridnour segna due volte da fuori. La seconda tripla fa 95-83 a 1'47 dal termine, e chiude la partita.

Minnesota: Love 33 (9/14, 2/7, 9/11 tl), Ridnour 25, Ellington 15. Rimbalzi: Love 11. Assist: Ridnour 9. Sacramento: Thornton 12 (2/7, 2/5, 2/2 tl), Garcia 14 (2/2, 2/4, 2/3 tl), Thompson 12 (6/9, 0/3 tl), Salmons 11, Cousins 10. Rimbalzi: Evans 8. Assist: Evans 10.

ALL STAR GAME: VOTA MAGO E GALLOA Orlando, dal 24 al 26 febbraio, potrebbe esserci una storica prima volta. Un italiano con i più grandi della Nba. Non è un sogno, e tutti possono contribuire a spingere Andrea Bargnani e Danilo Gallinari votando direttamente sul sito della Nba. Si può fare una volta al giorno fino al 31 gennaio.