Le due di L.A. piangono in Nba. Che show i tre big dei Thunder! Battuti sia i Lakers (che avevano un cospicuo vantaggio a Washington) sia i Clippers (affondati dalla tripla allo scadere di Farmar, in casa dei Nets). 91 punti in tre per Durant, Westbrook e Harden, e Ibaka continua a crescere: battuti i Suns. Quinta vittoria in fila per Memphis, che continua a crescere.

McGee a canestro contrastato da Andrew Bynum dei Lakers. Afp

Washington Wizards-Los Angeles Lakers 106-101
Quando Derek Fisher segna due tiri liberi a 7'22 dalla fine del terzo quarto, il punteggio dice 76-55 per i Lakers (23-16). John Wall finisce la partita con 1/8 al tiro. Hanno stravinto i Lakers, allora. No, invece Washington (9-29) trova risorse insperate (come il massimo in carriera del centro francese Kevin Seraphin) e rimonta i Lakers, che segnano 35 punti nel secondo quarto (chiuso avanti 64-49) e 37 in totale dopo l'intervallo. Misteri. I padroni di casa sorpassano con due triple di Roger Mason in apertura di ultimo quarto (87-83 a 10'41 dalla fine), poi ne mette un'altra per il +6 a 4'50 dalla sirena (98-92). I Lakers reagiscono con un 7-0 ispirato da una tripla di Bryant e da 4 consecutivi di Bynum, che chiude però con 7 palle perse (98-99 a 2'51 dalla fine). Seraphin, che segna 10 punti nell'ultimo periodo, si fa trovare da Crawford e Wall per i punti del nuovo +3, poi il tiro di Nick Young a 43 secondi dalla fine (104-99) indirizza la partita. Continuano i misteriosi sbalzi di umore e rendimento dei Lakers tra casa e fuori (17-2 contro 6-14 i record).
Washington: Young 19 (6/10, 1/9, 4/4 tl), Booker 18, Crawford e Seraphin 14, McGee 12. Rimbalzi: Booker 17. Assist: Wall 9.
L.A. Lakers: Bryant 30 (6/22, 3/9, 9/9 tl), Bynum e Gasol 19. Rimbalzi: Gasol 15. Assist: Blake 7.

Miami Heat-Atlanta Hawks 89-86
Non sarà una seria candidata al titolo, gioca senza le sue due stelle (Joe Johnson e Al Horford), ma Atlanta (23-16) è sempre una squadra rognosa da battere. Miami (30-9) ha dovuto faticare fino all'ultimo possesso per aver ragione di Josh Smith e compagni. Gli Hawks sono stati anche avanti di 10 nel corso del terzo quarto (14-4 iniziato con 5 consecutivi di Marvin Williams), quando dopo i tiri liberi di Smith a 4 minuti dall'ultima pausa il tabellone diceva 65-55 per gli ospiti. Ancora Smith, nonostante l'enorme lavoro di LeBron James, dava ai suoi 3 punti di vantaggio con la tripla a 3'29 dalla sirena (80-77). Bosh sale di colpi, insieme a Wade (2 punti e 2 assist) per riportare avanti i suoi (85-81 a 33 secondi dalla fine), Pargo e Radmanovic rispondono, anche all'alley-oop di Wade per Haslem (87-86 con 3 secondi da giocare). Wade, mandato in lunetta, fa 2/2 e gli Hawks hanno un'ultima possibilità per pareggiare e andare al supplementare, ma Pargo non ce la fa.
Miami: James 31 (12/17, 0/3, 7/10 tl), Wade 18, Bosh 9. Rimbalzi: James 11. Assist: Wade 6.
Atlanta: Smith 23 (8/18, 1/4, 4/4 tl), Teague 16, Stackhouse 10. Rimbalzi: Pachulia 10. Assist: Pachulia e Pargo 3.

Oklahoma City Thunder-Phoenix Suns 115-104
Eccoli, 24 anni dopo. Dopo Tom Chambers, Dale Ellis e Xavier McDaniel (allora a Seattle, proprio la casa madre dei Thunder), i compagni di squadra Durant, Westbrook e Harden completano una partita segnando almeno 30 punti. Del 20+20 sfiorato da Ibaka non se ne parla neppure, passa in secondo piano. Il talento di questi Thunder (31-8) spaventa sempre di più il resto della Lega. I Suns (17-21) non sono certo stati a guardare. Dudley, con 4 punti consecutivi, ha dato loro il massimo vantaggio a 4'13 dalla fine del terzo quarto (84-68), dopo essere stati avanti praticamente dall'inizio. Ma a quelli là non si resiste: Wesbrook e Harden ci mettono 5 punti a testa nel 16-4 che riequilibra la partita, chiudendo il terzo quarto sotto 84-88. Durant ne segna 7 consecutivi per il sorpasso (91-90 a 9'10 dalla sirena), le triple di Westbrook e Harden consentono ai padroni di casa di allungare (109-98 a 3'54 dalla fine). E tanti saluti a Steve Nash e compagni.
Oklahoma City: Westbrook 31 (8/15, 3/6, 6/8 tl), Durant e Harden 30, Ibaka 18. Rimbalzi: Ibaka 20. Assist: Westbrook 10.
Phoenix: Gortat 28 (9/19, 10/13 tl), Dudley 17, Frye 13, Nash e Brown 12, Hill 10. Rimbalzi: Gortat e Dudley 11. Assist: Nash 13.

Brandon Jennings a punti: Carlos Boozer non può nulla. Epa

Milwaukee Bucks-Chicago Bulls 104-106
Fermatelo. Se continua ad aggiungere armi al suo arsenale, Derrick Rose diventerà ben presto inarrestabile. Lo è già quando punta il canestro, che sia in campo aperto o a difesa schierata. Ma se il suo tiro diventa affidabile, è finita. In ogni caso lo è stato per vincere la partita a Milwaukee, con un meraviglioso jumper allo scadere, quasi sulla riga del tiro da tre punti, creando perfettamente la separazione tra sé e il difensore (Brandon Jennings, che ha fatto il possibile). Tutto ciò vanifica l'impressionante partita di Ersan Ilyasova, che aveva dato gli ultimi vantaggi ai suoi prima con la tripla del 93-91 e poi con i liberi del 95-93 a 3'46 dalla fine, in una partita equilibratissima. Ancora Ilyasova ha catturato il rimbalzo offensivo per pareggiare da sotto a 24 secondi dalla fine, dopo la forzatura di Jennings a centro area (104-104). Poi palla a Rose, e com'è finita lo sapete già.
Milwaukee: Ilyasova 32 (12/15, 2/3, 2/3 tl), Gooden 27, Jennings e Udrih 11. Rimbalzi: Ilyasova 10. Assist: Udrih 7.
Chicago: Rose 30 (8/17, 0/5, 14/14 tl), Noah 20, Boozer 15, Deng 12, Asik 10. Rimbalzi: Noah 10. Assist: Rose 11.

Sfida fra super play: Chris Paul prova a liberarsi della morsa di Deron Williams. Epa

New Jersey Nets-Los Angeles Clippers 101-100
I Nets (13-27) erano avanti di 18 punti a 6'05 dalla fine del terzo quarto, dopo la tripla di MarShon Brooks (71-53). Poteva durare? Certo che no. Bisognava ancora vedere un grande Chris Paul, nella serata in cui si trovava di fronte Deron Williams in una nuova puntata di: "Chi è il miglior playmaker della Nba?". Ci sono anche gli altri però, nella rimonta dei Clippers (22-15). C'è Randy Foye, ad esempio, autore di 9 punti nell'ultimo quarto, compresi quelli della parità a quota 98 (2+1 a 38 secondi dalla fine), sul terzo assist di Paul nell'ultimo quarto. CP3 segna anche 7 punti nei 12' finali (chiuderà anche con 6 rimbalzi e 5 recuperi, insieme a 5 perse), gli ultimi dei quali dalla lunetta per il +2 ospite a 8.9 secondi dalla fine. Ultimo possesso Nets: palla a Deron Williams, che si adegua alla difesa e trova Farmar con un perfetto passaggio schiacciato. L'ex Lakers carica da distanza notevole, e centra il canestro della vittoria.
New Jersey: D. Williams 21 (5/9, 2/8, 5/7 tl), Brooks 19, Farmar 16, She. Williams 15, Morrow 14, Humphries 12. Rimbalzi: Humphries 11. Assist: D. Williams 10.
L.A. Clippers: Griffin 28 (9/15, 10/17 tl), Foye 24, Paul 22. Rimbalzi: Griffi 17. Assist: Paul 10.

San Antonio Spurs-New York Knicks 118-105
Finita la Lin-sanity? Chissà. Intanto i Knicks (18-21) incassano la terza sconfitta consecutiva, e questa volta Carmelo Anthony non ha nemmeno modo di lamentarsi per uno scarso coinvolgimento offensivo. Gli Spurs (26-12) sono troppo forti per la squadra di D'Antoni, vanno avanti anche di 24 (101-77 dopo la tripla di Daniel Green a 10'03 dalla fine) e non risentono né dell'infortunio capitato a T.J. Ford (che esce a 6'52 dalla fine del secondo quarto dopo che Splitter gli è franato sul collo), né dell'espulsione di coach Popovich. Semplicemente troppo per New York, che conferma di avere (eccome) un problema con Carmelo Anthony: dal suo rientro in campo hanno vinto solo 2 gare su 7.
San Antonio: Parker 32 (12/19, 8/9 tl), Duncan e Ginobili 17, Neal 12, Blair, Solitter e Leonard 10. Rimbalzi: Duncan 8. Assist: Parker e Ginobili 6.
New York: Anthony 27 (9/17, 3/7, 0/1 tl), Lin 20, Stoudemire e Smith 18. Rimbalzi: Stoudemire 11. Assist: Davis 8.

Philadelphia 76ers-Boston Celtics 103-71
Sfida importante per la leadership della Atlantic Division, e i 76ers (23-17) non fanno nessuno sconto a dei Celtics (20-18) reduci da cinque vittorie consecutive. I giocatori di Rivers, infatti, segnano in due quarti ciò che i padroni di casa realizzano solo nel primo (33 punti, contro i 55 di Phila all'intervallo), e di fatto la partita non esiste. Di sicuro questa serata se la ricorderà Evan Turner, seconda scelta assoluta al Draft 2010 e finora mai in grado di dare un contributo determinante per la sua squadra. Contro i Celtics ha prodotto la sua miglior prestazione in carriera, che gli sarà certamente utile per confermare il posto in quintetto ottenuto a scapito di Jodie Meeks.
Philadelphia: Turner 26 (10/16, 1/3, 3/4 tl), Brand 18, Williams 15, Vucevic 14, Iguodala e Holiday 10. Rimbalzi: Vucevic 12. Assist: Iguodala 8.
Boston: Pierce 16 (5/10, 0/3, 6/8 tl), Bass 12, Johnson 10. Rimbalzi: Garnett e Johnson 5. Assist: Rondo 8.

Minnesota Timberwolves-Portland Trail Blazers 106-94
Quinta vittoria interna consecutiva per Minnesota (21-19), ottava nelle ultime 11 uscite. Il che significa ottavo posto, cioé zona playoff. Un miracolo? Non proprio, se si considera la bravura dell'allenatore e la qualità dei tanti talenti presenti in questa squadra. Uno su tutti, ovviamente, Kevin Love: l'ex giocatore di Ucla domina il duello diretto con LaMarcus Aldridge (ormai una delle migliori power forward della Nba), e ai Blazers (19-20) non basta la tripla-doppia sfiorata da Gerald Wallace. Proprio lui ha tenuto in vita Portland (4 punti consecutivi per il -6 a 4'13 dalla fine, 92-86), ma Minnesota (priva di Pekovic) ha risposto con un parziale di 10-2 aperto da 5 punti consecutivi di Ridnour, che poi ha consegnato gli assist per Derrick Williams e la tripla di Martell Webster (102-88 a 1'39 dalla sirena). Nulla da fare per gli ospiti.
Minnesota: Love 29 (6/12, 3/5, 8/11 tl), Ridnour 22, Johnson 19, Webster 10. Rimbalzi: Love 16. Assist: Barea 7.
Portland: Felton 23 (10/14, 1/4), Aldridge 22, Wallace e Matthews 13. Rimbalzi: Wallace 9. Assist: Wallace e Felton 9.

Golden State Warriors-Memphis Grizzlies 92-110
I Grizzlies (23-15) sono una squadra vera, e conquistano il terzo miglior record della Western Conference (ma il 4° posto in classifica, perché i Clippers sono in testa nella Pacific Division). Rudy Gay e compagni dominano dal terzo quarto in poi: le triple di Mayo e Pondexter gli danno 13 punti di vantaggio (79-66 a 3'28 dall'ultima pausa), quelle di Gay in apertura di ultimo quarto portano gli ospiti a +18 (95-77 a 8'57 dalla sirena). I Warriors (15-21) sono disarmati nonostante i cinque uomini in doppia cifra (compreso Curry), e finiscono a più riprese a -21. Per i Grizzlies è la quinta vittoria consecutiva.
Golden State: Ellis 16 (5/16, 2/3, 0/2 tl), Thompson 16 (3/6, 3/5, 1/1 tl), Curry 15, Lee e Rush 11. Rimbalzi: Udoh, Thompson e Rush 6. Assist: Udoh e Robinson 4.
Memphis: Gay 26 (8/14, 2/6, 4/4 tl), Speights 18, Gasol 17, Selby 16, Allen 12, Pondexter 11. Rimbalzi: Gasol e Gay 12. Assist: Conley 12.

Palla contesa fra Davis and Dragic. Reuters

Toronto Raptors-Houston Rockets 116-98
Toronto (13-26) si mette in pericolo nel quarto periodo contro i Rockets (21-19), ma riesce a controllare il finale di partita e portare a casa la vittoria. Avanti di 17 dopo 4 punti consecutivi di Amir Johnson (71-54 a 7'20 dalla fine), i padroni di casa hanno visto gli ospiti rientrare fino a -4 con la tripla di Courtney Lee (91-87 a 7'43 dalla fine). Uno dei motivi lo spiega coach Casey: "Gli abbiamo concesso troppi tiri liberi (37/44), difendendo più con le mani che con le gambe". I Raptors, comunque, chiudono la partita con un parziale di 15-2 che li ha portati sul 106-89 dopo una tripla di Kleiza (a 3'51 dalla fine), grazie anche a 5 punti di Barbosa. A chi suggerisce il sovraccarico di partite come scusa delle recenti sconfitte di Houston (questa è la quinta consecutiva), coach Kevin McHale risponde con una frase a effetto: "Noi giochiamo a basket, non lavoriamo mica 8 o 12 ore di seguito in miniera!".
Toronto: DeRozan 23 (8/15, 0/1, 7/8 tl), Kleiza 19, Calderon 17, Barbosa 15, A. Johnson 14, J. Johnson 10. Rimbalzi: A. Johnson 8. Assist: Calderon 12.
Houston: Parsons 19 (5/8, 1/1, 6/8 tl), Lowry 16, Dragic e Dalembert 14, Patterson 13. Rimbalzi: Scola, Dalembert e Patterson 6. Assist: Lowry 4.

Charlotte Bobcats-Utah Jazz 93-99
Seconda vittoria esterna consecutiva per i Jazz (19-19), che provano a riprendere la buona strada che li aveva portati a essere una delle sorprese dell'inizio di campionato. Per farlo si affida ai propri lunghi: 61 punti in tre con 25/44 dal campo (insieme a 21 rimbalzi) per il trio Jefferson-Millsap-Favors, decisivo nel produrre gran parte dei 54 punti (a 36) dei Jazz dentro l'area. Gran lavoro anche a rimbalzo offensivo (16 conquistati su 41 disponibili). Gli ospiti controllano la seconda metà di gara dopo aver chiuso a +4 con la tripla di Harris allo scadere del secondo quarto (51-47), quando Jefferson segna gli ultimi 4 punti dei suoi il punteggio dice 99-85 Jazz con 1'01 su cronometro. Ininfluente l'8-0 finale prodotto da Maggette, Henderson e Walker.
Charlotte: Maggette 25 (6/11, 0/1, 13/14 tl), Walker 19, Mullens 16. Rimbalzi: Biyombo 9. Assist: Augustin 8.
Utah: Jefferson 31 (11/19, 9/10 tl), Millsap 16, Favors 14, Howard 12. Rimbalzi: Jefferson 9. Assist: Jefferson e Watson 5.