Turno infrasettimanale per la ventiquattresima giornata del campionato di Serie A. Ha riposato Milano, giovedì sera il posticipo tra Venezia e Biella.

Shaun Stonerook a canestro contro Varese. Ciam/Cast

Cimberio Varese-Montepaschi Siena 65-77
Il tasso tecnico e atletico di questa Siena è ancora troppo alto per una Cimberio che regge un tempo (42-43 al 20') prima di subire un parziale di 19-3 nella prima parte del terzo periodo (45-67 al 27'). In una serata in cui Andersen si è confermato il centro più in forma del campionato (7/9 al tiro e 8 falli subiti per 20 di valutazione) e Rakocevic (5/7 da due in 18 minuti) ha giostrato al meglio sul perimetro, la Montepaschi ha subito preso in mano il match costruendo un vantaggio di 9 lunghezze (13-22 al 10') sui problemi di una Cimberio da 8 palle perse e 1/6 nelle triple nel primo periodo. Con Rannikko in evidenza (2/4 da 3 e 21 di valutazione) il quintetto di Recalcati ha però saputo rimettersi in carreggiata, approfittando anche di un Ganeto piuttosto tonico (3/3 nelle triple). Era proprio l’ala dei biancorossi di casa che regalava a Varese lo svantaggio minimo dell’intera partita con una prodezza da centro campo tramutando in canestro una rimessa a -1"7 alla sirena dell’intervallo lungo (42-43 al 20'). McCalebb (4 palle recuperate e 10/10 dalla lunetta) diventava allora implacabile e guidava il gran parziale con cui Siena allontanava ogni pericolo (53-67 al 30'). Nonostante Kangur e tutti i lunghi varesini in difficoltà nel gioco interno e Diawara in affanno fisico dopo la botta subita domenica scorsa, la Cimberio tentava il recupero affidandosi a Stipcevic e al solito Ganeto fino a disturbare i campioni d’Italia (63-70 al 33°). A Siena bastava però qualche attimo d’intensità difensiva per riguadagnare un vantaggio in doppia cifra (63-73 al 35') e ritrovare la via del successo a Masnago, dove lo scorso anno era stata messa sotto da Varese in avvio di stagione. (Antonio Franzi)
Varese: Rannikko 15, Stipcevic 12, Diawara e Ganeto 9
Siena: McCalleb 18, Anderson 17, Rakocevic 13

L'elegante sottomano di Perkins (Cantù). Ciam/Cast

Otto Caserta-Bennet Cantù 58-75
Due su due contro le squadre campane nel giro di tre giorni per la Bennet Cantù, alla terza vittoria consecutiva in campionato. Terza sconfitta casalinga consecutiva invece per la Otto Caserta, ancora in debito d’ossigeno dopo lo sforzo di Pesaro. Primo quarto equilibrato, entrambe le squadre sbagliano parecchio (7-7 al 3’). La Juve è di nuovo senza Fletcher e Cantù cerca spesso Shermadini e Micov. Al 9’ il tentativo di fuga è dei padroni di casa con Smith e Righetti (18-13), ma Perkins allo scadere riavvicina Cantù, che poi nel secondo quarto si porta avanti con Markoishvili, bravo ad aprire il parziale di 1-9 chiuso poi da Perkins (19-22 al 12’). Serve a poco il doppio timeout di Sacripanti: la Otto segna solo cinque punti nel secondo quarto. Cantù invece stringe le maglie in difesa e all’intervallo Micov regala il +8 (24-32). Al rientro Markoisvhili riprende da dove aveva lasciato e lancia il parziale di 5-14 che porta la Bennet fino al +17. Poi la reazione d’orgoglio casertana con un mini break di 6-0 firmato Collins e Smith. Sul -11 (37-48) la Juve spreca due azioni in contropiede, prima con Doornekamp e poi con Smith, regalando quattro punti facili a Cantù (39-52 al 30’), che poi dilaga nell’ultima frazione fino al +20 (46-66) firmato Leunen e Perkins. (Lucio Bernardo)
Caserta: Smith 14, Collins 10, Maresca e Kudlacek 7
Cantù: Perkins 20, Markoishvili 18, Micov 10

La conclusione di Minard, 20 punti contro Avellino. Ciam/Cast

Novipiù Casale Monferrato-Sidigas Avellino 96-65
Casale ritrova la vittoria (dopo 4 k.o. in fila) contro Avellino e torna a sperare nella salvezza. Per la Sidigas (senza Dean e Ferrara) sconfitta pesante nel punteggio ma indolore. Parte meglio Avellino (2-9 e poi 6-13 al 5’), che sfrutta la tensione di Casale (recuperati Stevic e Gentile). La Novipiù si scuote nella seconda parte di prima frazione con un 6-0 (Minard) che la riporta in scia (12-13 al 6’). Da qui in poi la gara si mette in equilibrio. Squadre a braccetto fino al primo mini stop sul 21-21. La tripla di Gentile sembra scuotere i padroni di casa (26-23). Sidigas brava a spegnere subito la fiducia dei locali con Green (28-28). Nella seconda parte della frazione il neoazzurro Chiotti accende i suoi. La Novipiù sale di intensità e la Sidigas non riesce ad opporsi. La tripla di Hukic e quattro punti in fila di Minard lanciano la fuga di Casale: 14-3 di parziale per il +13 (44-31) che fissa il primo tempo. 5-0 Slay, 5-0 Minard. Dopo 3’ della ripresa distanze invariate (49-36). Avellino minacciosa con Green (tripla del -8) che segna il 51-43. Ma Casale respinge il tentativo con Minard. La Sidigas in attacco si appoggia ad un ispirato Golemac. Ma non basta. Casale ha più voglia. Nel finale di frazione le triple italiane di Gentile e Malaventura spingono la Novipiù sul +18 (64-46). E 18 punti dividono le due squadre anche al 30’ (68-50). L’ultimo quarto è senza storia. Casale tocca addirittura il +32 (93-61) con la tripla di Shakur. Avellino si è già arresa. (Maurizio Neri)
Casale: Minard 20, Gentile 15, Stevic 12
Avellino: Golemac 19, Green 13, Slay 11

Hosley attacca da sinistra la difesa di Roma. Ciam/Cast

Acea Roma-Banco di Sardegna Sassari 68-72
L’inerzia della partita gira di colpo nella seconda frazione, quando dal +15 del massimo vantaggio costruito da Roma in un primo quarto perfetto, l’Acea molla la presa. Sassari ricuce, pareggia all’intervallo, allunga nel terzo periodo e chiude i conti nell’ultimo (68-72) piazzando la settima vittoria consecutiva. Una Dinamo spenta, quella del primo quarto, al cospetto di un’Acea che si illumina di gioco e sostanza. Trascinata dai 16 punti (8 a testa) di Datome e Slokar e dalla fisicità di Varnado nel pitturato, Roma può permettersi pure il lusso di un Tucker in “sciopero” canestri (appena 2 punti nei primi 20'), per volare fino al +15 del massimo vantaggio (27-12) prima di chiudere il primo quarto avanti di 13 (27-14). Poi Sassari si riaccende e torna quella delle ultime sei partite, registrando la difesa e, soprattutto, affidandosi all’asse Diener & Diener, 25 punti in due (12 per Travis, 13 per Drake) nel primo tempo. Risultato: 41-41 all’intervallo e tutto da rifare. Gara incanalata sui binari di un equilibrio che Roma prova a muovere con un break di 8-0 nel terzo periodo, ma che la Dinamo annulla prima di tornare ad allungare chiudendo avanti di 5 (53-58) sulla sirena di una frazione caratterizzata da due tecnici (uno per parte), un antisportivo (a Pinton) e dalla serata decisamente no al tiro di Tucker (2/12 dal campo). Quando Sassari tocca il +11 del massimo vantaggio (55-66), Roma prova a rientrare ma i giochi sono fatti. (Antonio Pitoni)
Roma: Varnado 14, Datome e Djedovic 12, Gordic 10.
Sassari: T. Diener 20, Hosley 18, D. Diener 15.

La penetrazione di James White, miglior marcatore a Treviso. Ciam/Cast

Benetton Treviso-Scavolini Pesaro 66-77
Troppa la differenza tra Scavolini e Benetton: al Palaverde i veneti resistono solo due tempi, poi cedono. Finisce 66-77, con un grande White (21 punti). A Treviso non basta la grinta di Ortner (14). Si corre tanto, ma si sbaglia altrettanto: così i primi minuti del match, in cui l’adrenalina prevale sul raziocinio. White (subito 8 punti) riesce sempre ad arrivare al ferro, ma Goree e Viggiano non permettono alla Scavolini di scappare. Hackett però, che gioca da ex, è davvero carico: è suo l’allungo di fine primo quarto (16-19). I cambi sorridono a coach Dalmonte: Pesaro piazza subito un 7-2, che costringe Djordjevic al timeout. Vale a poco, come il rientro dei titolari trevigiani: passano pochi minuti e White ha già 15 punti. Il tabellone dice 32-18. Lydeka fa quel che vuole in area, da fuori entra tutto. Per Treviso sembra il k.o., ma la scossa arriva da Viggiano e Goree. Becirovic dalla lunetta riduce lo svantaggio a metà gara: 35-41. Si riprende e Pesaro accelera di nuovo. E stavolta è la fuga decisiva: Thomas fa una fatica incredibile con Hackett, che trova il gioco da 3 punti per il +10 (37-47). La Scavo gioca fluida: le triple di Jones e Cavaliero sono macigni per Treviso, che va in apnea. Il terzo quarto finisce 47-61, e l’impressione è che la gara sia finita. È così. Troppo il divario perché Treviso possa rientrare, soprattutto con queste medie al tiro (2/26 da tre). Per Pesaro nessun brivido fino alla fine. (Alberto Mariutto)
Treviso: Ortner 14, Goree 13, Viggiano 12, Becirovic 11
Pesaro: White 21, Lydeka 14, Cavaliero 13, Jones 11

Il finlandese Petteri Koponen al tiro. Ciam/Cast

Canadian Solar Bologna-Fabi Montegranaro 77-72
Una Virtus orfana di Sanikidze e con molti altri problemi fisici sfodera una bella prova di carattere per battere Montegranaro e confermarsi al secondo posto. Dopo il minuto di silenzio in memoria di Lucio Dalla, a cui da oggi è intitolata la tribuna ovest del Palasport di Casalecchio, i marchigiani entrano in campo più concentrati e si portano sul +9 (4-13); il parziale viene neutralizzato da Poeta e Lang e la Virtus impatta sul 18-18, ma gli ospiti chiudono il primo quarto sul 22-18 per poi accelerare di nuovo nel secondo periodo (23-35 dopo 16’). A questo punto scende in campo Douglas-Roberts, che infila 8 punti in un amen e tiene i suoi in partita (37-39 a metà gara). All’inizio del terzo quarto altri 4 punti dell’americano valgono il primo sorpasso sul 41-39 e due triple di Koponen e Werner allargano il vantaggio. Ma il quintetto dell’ex di turno Giorgio Valli non si demoralizza e i punti di Zoroski e Mc Neal lo tengono attaccato al match, che procede all’insegna dell’equilibrio fino al 60-57 dell’ultimo intervallo breve. Nel quarto periodo i padroni di casa ripartiscono meglio i tiri e riescono a guadagnarsi un vantaggio di 9 punti (68-59). Gli ospiti non hanno la forza per rimontare e le ultime speranze si infrangono a un minuto dalla fine sul ferro insieme alla bomba di Mc Neal per il possibile -1. Koponen invece infila la tripla del +7 e si va tutti sotto la doccia. Per i bianconeri è l’undicesimo successo interno in 12 gare, i marchigiani non bissano il successo di tre giorni fa a Biella e pensano già al recupero del 13 marzo con Venezia. (Nicola Zanarini)
Bologna: Douglas-Roberts 22, Koponen 14, Lang e Poeta 13
Montegranaro: Zoroski 18 Mc Neal 17 Ivanov 15.

Marko Milic (21 punti) festeggia coi tifosi di Cremona. Ciam/Cast

Vanoli Braga Cremona-Tercas Teramo 84-79
Con la terza prova da oltre 80 punti nelle ultime tre gare casalinghe (tirando il 43% da tre punti), la Vanoli Braga vince la sfida salvezza con la Tercas, portandosi in classifica a quota 16 con Montegranaro, con cui vanta il doppio confronto favorevole. Gara sempre condotta da Cremona, che però in una serata da 12/26 da tre è riuscita a chiuderla solo negli ultimi 10”. Dopo l’inizio firmato Cerella (4-8 al 4’), la Vanoli Braga ha infatti ripreso da dove aveva interrotto con Roma: le triple di Tabu hanno aperto il fuoco (10-8 al 7’) per la squadra di Caja, che tirerà 8/14 dall’arco nei due quarti centrali, trovando nel 2° periodo l’impatto devastante di Lorenzo D’Ercole, 11 punti e 3 triple nello strappo di Cremona (45-35 al 20’), cui Teramo ha replicato con la propria anima italiana guidata da Fultz e Amoroso, senza trovare supporto dai due Brown. Ancora Tabu e D’Ercole (9/11 da tre nelle ultime due gare per il toscano) hanno spinto la Vanoli Braga sino al +16 (64-48 al 28’) in un terzo quarto in cui la Tercas si è giovata delle buone letture di Fultz e dell’aggressività a rimbalzo d’attacco di Polonara. Proprio il fresco azzurro e la coppia Fultz-Cerella (8 punti a testa nel 4° periodo) hanno guidato la resistenza di Teramo, che non si è scomposta alla tripla di un ottimo Milic sulla sirena del 3° quarto (lo sloveno non segnava dall’arco in serie A dal 2004) arrivando fino al -4 (81-77) a 12” dalla fine, prima del gioco da tre punti risolutivo di Cinciarini. Che vale la terza vittoria consecutiva in casa di Cremona e una fetta di salvezza. (Michele Talamazzi)
Cremona: Milic 21, D’Ercole 14, Cinciarini 13
Teramo: Fultz 20, Cerella 18, Amoroso 14