LeBron James ruggisce, Durant si conferma Miami e Oklahoma City brillano con le loro stelle. Vittorie esterne per gli Heat (in casa di New Jersey) e Thunder (a Houston), che si confermano al top delle rispettive Conference. Cade invece Chicago, dominata ad Atlanta. Serie aperte: seconda vittoria consecutiva dei Knicks (a Detroit), terza dei Clippers (su Milwaukee), quarta dei Jazz (in casa dei Warriors). Indiana si conferma imbattuta in casa, dominando Charlotte.

Atlanta Hawks-Chicago Bulls 109-94
Brutti Chicago Bulls (7-2), troppo brutti per essere veri. Tanto meglio per Atlanta (6-3) che si concede il lusso di mortificare la squadra dell'Mvp Derrick Rose (finita anche a -29 nel terzo quarto).
Gli ospiti (sempre senza Hamilton e C.J. Watson) si sono ritrovati a -11 dopo oco più di tre minuti (12-1 dopo il tiro di Horford) e a -17 dopo tre triple in due minuti targate Johnson (1) e Radmanovic (che chiude con 5/5 da oltre l'arco, 2 in questa circostanza). Nel secondo quarto sono le riserve di Chicago a rimetterla in partita: Korver con le triple, Asik e Gibson con l'energia, poi Rose serve Boozer per il -2 (45-43 a 4'09 dall'intervallo). Qui si spegne la luce dei Bulls e si illumina Atlanta: parziale di 18-2 per chiudere il secondo quarto, con dentro le triple di Smith (1), Johnson (1) e Radmanovic (2). Joe Johnson chiude con il tiro allo scadere per il 63-45 di metà gara, e il discorso finisce qui. Chicago non ha energie e affonda (79-50 a 5'52 dalla fine del terzo quarto con la schiacciata di Teague).

Atlanta: Smith 25 (10/16, 1/1, 2/2 tl), Johnson e Radmanovic 17, Horford 14, Teague 12, Green 10. Rimbalzi: Horford 7. Assist: Teague 8.
Chicago: Lucas 16 (4/8, 2/4, 2/2 tl), Korver 13, Boozer e Butler 12, Gibson 11. Rimbalzi: Asik 13. Assist: Rose 6.

LeBron James marcato a fatica da Humphries. Ap

New Jersey Nets-Miami Heat 90-101
Miami (8-1 e 5-0 in trasferta) non può ancora contare su Dwyane Wade, ma rientra LeBron James dopo la gara saltata ad Atlanta per via di una distorsione alla caviglia sinistra. "The Chosen One" ha voglia di giocare e si vede: 22 punti nel solo primo quarto, compreso il tiro allo scadere che vale il vantaggio 31-18 al 12'. New Jersey (2-7) non riesce a giocare contro la difesa degli Heat (il 4/16 di Deron Williams testimonia le difficoltà di tutta la squadra), che toccano il +22 con la tripla di James Jones a 1'31 dalla fine del secondo quarto (55-33) nonostante l'1/6 di Bosh maturato a metà gara. I Nets segnano sette triple nella seconda metà di gara, ma quella del -9 di Shawne Williams arriva troppo tardi (86-95 a 2'04 dalla fine) per impensierire davvero Miami. Non basta nemmeno Humphries, che con i suoi 25 punti pareggia il suo record in carriera pur tirando male dal campo. Intanto Miami fa sapere che, oltre a Wade, anche Mike Miller e Eddy Curry stanno facendo passi avanti dal punto di vista fisico: entrambi sono vicini a potersi allenare insieme al resto della squadra recuperando dai loro problemi fisici (ernia per Miller, anca per Curry).

New Jersey: Humphries 25 (8/21, 9/11 tl), Brooks 12, Morrow 11, D. Williams 10. Rimbalzi: She. Williams 13. Assist: D. Williams 10.
Miami: James 32 (11/16, 0/1, 10/12 tl), Bosh 16, Haslem 12. Rimbalzi: Haslem 12. Assist: James 9.

Houston Rockets-Oklahoma City Thunder 95-98
Nonostante l'assenza del playmaker Kyle Lowry, gli Houston Rockets (2-6) giocano una partita molto intensa e orgogliosa contro i Thunder (7-2) che li avevano battuti nettamente a campi invertiti ieri. Goran Dragic (alla miglior gara offensiva della stagione) chiude un parziale di 20-6 nel terzo quarto a favore dei Rockets per mandare i suoi a +12 con la tripla del 66-54 a 4'41 dall'ultima pausa. Oklahoma City non ci sta e negli ultimi 2 minuti e mezzo del terzo periodo mette insieme un 12-0 che pareggia i conti a quota 72 con il layup di Mohammed appena prima della sirena del 36'. "Siamo rientrati grazie alla nostra difesa", dirà poi il centro dei Thunder. Gli ospiti provano a prendere il controllo della gara con due triple consecutive di Harden (82-77 a 8'42 dalla fine), ma quella di Kevin Martin riporta avanti Houston (83-82 a 6'26 dalla fine). I Rockets toccano anche il +3 nel finale, grazie a un parziale di 6-0 chiuso da Scola (93-90 a 2'02 dalla sirena)m a dall'altra parte Kevin Durant è scatenato. Suoi gli ultimi 13 punti di Oklahoma City, compreso il tiro del sorpasso a 22 secondi dalla fine (96-95) e i tiri liberi del +3 dopo gli erorri di Parsons e Dragic nel possesso successivo.

Houston: Scola 28 (12/28, 4/5 tl), Dragic 20, Martin 16, Patterson 10. Rimbalzi: Parsons 8. Assist: Dragic 8.
Oklahoma City: Durant 27 (8/17, 2/8, 5/6 tl), Westbrook 25, Mohammed 17, Harden 16. Rimbalzi: Perkins 9. Assist: Westbrook 6.

Detroit Pistons-New York Knicks 80-103
Sebbene Carmelo Anthony lamenti degli acciacchi di vario tipo (schiena, anca, ginocchio destro) lui e i suoi Knicks (4-4) si dimostrano per una volta cattivi e concentrati a sufficienza per battere un avversario largamente alla loro portata, specie con le assenze di Stuckey (inguine), Daye (caviglia destra) e Villanueva (caviglia sinistra). A New York basta un quarto, il secondo, per demolire i Pistons (2-6) e cogliere la seconda vittoria consecutiva. La tripla di Mike Bibby (4/4 da fuori per lui, 14 punti segnati già all'intervallo) dà inizio a un parziale di 26-4 per gli ospiti chiuso ancora da Bibby e ancora da fuori (58-36 a 3'24 dalla fine del secondo quarto). La partita non c'è più: i Knicks toccano anche il +30 con un tiro libero di Stoudemire per iniziare l'ultimo quarto (87-57), Anthony può riposare per tutta l'ultima frazione e il rookie Iman Shumpert chiude con una vittoria la sua prima partita da giocatore del quintetto iniziale di NY (al posto di Douglas).

Detroit: Knight 19 (2/6, 5/13), Monroe 15, Gordon 12, Maxiell 11. Rimbalzi: Knight, Maxiell e Bynum 6. Assist: Knight 4.
New York: Stoudemire 22 (8/13, 0/2, 6/8 tl), Bibby 16, Anthony 13, Shumpert e Harrellson 11, Fields 8. Rimbalzi: Chandler 9. Assist: Anthony 7.

Blake Griffin in schiacciata. Ap

Los Angeles Clippers-Milwaukee Bucks 92-86
Terza vittoria consecutiva per i Clippers (4-2), che insieme alle "solite" schiacciate irreali di Blake Griffin può contare sulla produzione di giocatori importantissimi come Butler (7/15 al tiro, 6 rimbalzi, 2 recuperi e 0 perse) e Billups (solo 5/14 ma 7/7 ai liberi, 3 assist e nessuna palla persa) per aver ragione di una Milwaukee (2-5) ancora priva di elementi importantissimi come Udrih (spalla sinistra) e soprattutto Mbah a Moute (ginocchio destro) e Bogut (in Australia per motivi personali). Con 5 punti di Billups i Clippers iniziano un parziale di 14-2 a proprio favore per provare a prendere il largo (63-50 con 4'48 da giocare nel terzo periodo), ma altri 5 di Brandon Jennings riportano i Bucks a contatto (76-72 a 9'56 dalla fine). Chris Paul vive una serata piuttosto anonima offensivamente (9 con 3/6 al tiro), ma è suo il canestro del +10 che a 2'23 dalla sirena indirizza chiaramente il match (91-81). Nel finale Milwaukee accorcia fino a -5 con la tripla di Gooden (91-86 a 37 secondi dalla sirena), ma dopo l'1/2 ai liberi di Paul non riesce più a segnare, con Stephen Jackson che chiude la sua gara con una palla persa con 22 secondi da giocare dopo il 4/18 al tiro.

L.A. Clippers: Griffin 22 (8/15, 6/11 tl), Butler 20, Billups 19, Williams 10. Rimbalzi: Griffin 14. Assist: Paul 7.
Bucks: Jennings 21 (7/14, 2/7, 1/1 tl), Jackson e Gooden 18. Rimbalzi: Gooden 13. Assist: Jennings 7.

Indiana Pacers-Charlotte Bobcats 99-77
Si sa, chi trova un buon centro trova un tesoro: Roy Hibbert (12.9 punti e 10.3 rimbalzi di media e già 5 doppie-doppie stagionali) si sta dimostrando preziosissimo per gli Indiana Pacers (6-2), ed è il migliore dei suoi in una gara dai due volti contro i Bobcats (2-6). Nella seconda metà della partita, infatti, i Pacers fanno registrare un 56-28 equamente distribuito tra terzo e quarto periodo (entrambi terminati sui parziali di 28-14), e la ragione sta anche nella profondità del roster: "Penso che abbiamo nove giocatori che partirebbero in quintetto in molte squadre della Lega. Secondo me abbiamo una squadra molto lunga, più che la maggior parte delle altre franchigie". A dirlo è Danny Granger, che ha avuto ancora problemi al tiro (4/12), ma la coppia Hill-Hansbrbrough, dalla panchina, ha fatto il proprio dovere per compensare queste cifre (12/20 al tiro, 10 rimbalzi, 2 assist, 2 recuperi e 1 sola palla persa in coppia). Charlotte (dopo aver condotto di 9 sul finire del primo quarto, chiuso avanti 30-22) viene travolta in 5 minuti a cavallo tra terzo e quarto periodo: parziale di 13-1 chiuso da 4 tiri liberi di Dahntay Jones (77-63) e partita in ghiaccio per i Pacers. A nulla serve il rientro di Tyrus Thomas (mancava sempre Maggette): i Bobcats finiscono con il 32.6% dal campo.

Indiana: Hibbert 20 (10/16), Hansbrough 15, Collison 14, Granger e Hill 13, West 10. Rimbalzi: Hibbert e Collison 8. Assist: Collison 4.
Charlotte: Augustin 20 (4/14, 3/5, 3/4 tl), Henderson 14, Thomas e Mullens 10. Rimbalzi: Mullens 11. Assist: Augustin 4.

Golden State Warriors-Utah Jazz 87-88
Non belli ma concreti, come si usa dire dalle nostre parti. Così i Jazz (5-3) portano a casa la quarta vittoria consecutiva (la prima in trasferta dopo 3 k.o. lontani da casa) mentre i Warriors (2-6) devono segnare la sconfitta consecutiva numero 5. Partita equilibrata e combattuta, con tanti errori (39.5% al tiro per Utah, 41.4% per Golden State), ma con gli ospiti più bravi in quei dettagli che sommati l'uno con l'altro fanno la differenza tra vincere o perdere. Più assist (25-19), meno palle perse (9-17), più punti sui "secondi possessi" (20-6) e in contropiede (15-11). Dopo un eccellente inizio (18-6 con la tripla di Hayward dopo 6 minuti) i Jazz si sono ritrovati anche sotto di 6 all'inizio dell'ultimo quarto, quando ai 6 punti di Derrick Favors i Warriors replicavano con le triple di Robinson (1) e Rush (2
consecutive) per il 75-69 a 8'55 dalla fine. Ma Utah non cede: pareggia con Jefferson (87-87 a 33 secondi dalla sirena), sorpassa con Hayward (1/2 ai liberi a 11 secondi dalla fine) e poi Raja Bell ci mette tutto quello che ha per difendere sul rapidissimo Monta Ellis, che senza Stephen Curry deve prendersi tutte le responsabilità L'ultimo tiro, però, lo sbaglia.

Golden State: Ellis 32 (8/17, 0/5, 16/17 tl), Rush 14, Lee 13, Robinson 11. Rimbalzi: Lee 15. Assist: Ellis 6.
Utah: Hayward 18 (4/8, 2/3, 4/6 tl), Jefferson 15, Favors 12. Rimbalzi: Favors 10. Assist: Harris 8.