Derrick Rose e compagni (senza Hamilton) vanno a vincere a Orlando, in un bel test tra due delle maggiori forze della Eastern Conference. Non bastano le cifre mostruose di Dwight Howard. I Pacers fanno cadere il fattore campo a Boston per la prima volta nella stagione, Kobe ne mette 39 nella vittoria dei Lakers su Golden State. Torna a vincere New York, che rischia ma passa a Washington. Ancora un tempo supplementare per Atlanta, che vince a Charlotte.

Dwight Howard a canestro contrastato da Taj Gibson. Ap

Orlando Magic-Chicago Bulls 83-97
Sesta vittoria consecutiva per i Bulls (7-1), che restano sulla scia della squadra della stagione 1996-97 (allora Chicago ne vinse 12 delle prime 13). Nonostante l'assenza di Hamilton (problemi all'inguine), gli ospiti prendono in mano la gara nel secondo quarto (in cui Derrick Rose non segna, dopo i 12 punti della prima frazione). Kyle Korver apre 4 minuti di fuoco con una tripla: da lì un parziale di 15-2 in favore degli ospiti, grazie anche a 6 punti a testa di Boozer e Deng per il 48-36 a 2'26 dall'intervallo. Orlando (5-3) finisce sotto anche di 17 (62-45 firmato Rose a 9'11 dall'ultima pausa) prima di reagire con tre triple consecutive (di Nelson, Turkoglu e Richardson) per ridurre il gap a 8 punti (54-62 con 7'43" da giocare nel terzo periodo). Poi, con un 10-2 a cavallo tra gli ultimi due quarti, tornano fino a -4 (71-75 con 9'07" da giocare) con due tiri liberi di Glen Davis. I Bulls, che controllano la situazione a rimbalzo (46-37 e 14-9 in quelli offensivi) nonostante la presenza ingombrante di Dwight Howard in mezzo all'area, hanno però ancora l'arma Korver da giocare: il tiratore scelto di coach Thibodeau mette tre triple negli ultimi 9 minuti, compresa quella che toglie definitivamente il fiato ai Magic (95-80 a 1'09" dalla fine). Da segnalare tra i padroni di casa l'assenza di Quentin Richardson, che si è provocato una bruciatura sbagliando una medicazione.

Orlando: Howard 28 (11/18, 6/10 tl), J. Richardson 17, Turkoglu 12. Rimbalzi: Howard 15. Assist: Duhon 4.
Chicago: Rose 21 (6/15, 1/3, 6/7 tl), Deng 21 (6/13, 2/3, 3/4 tl), Boozer 20, Korver 18. Rimbalzi: Boozer 13. Assist: Rose 10.

Danny Granger e Darren Collison, rispettivamente 15 e 14 punti contro i Celtics. Afp

Boston Celtics-Indiana Pacers 74-87
"In attacco abbiamo giocato in maniera orribile, ma è giusto riconoscere i meriti dei Pacers per questa vittoria". Così Doc Rivers dopo la prima sconfitta interna dei suoi Celtics (4-4), al cospetto di una formazione che continua a dimostrarsi decisamente in forma nonostante i problemi al tiro della sua stella Danny Granger (che sta tirando con il 30.4% in questa stagione!). I Pacers (5-2) resistono sia a questo che ai soli 2 punti di David West (con 1/5 dal campo), dominando a rimbalzo (47-36 totale, 14-7 in quelli offensivi) e il maggiore contributo dalla panchina (33-14 per i punti segnati), in particolare da Tyler Hansbrough (4/7 al tiro, 4/6 ai liberi e 3 rimbalzi in 23 minuti) e George Hill (4/7 da due, 2/3 da tre, 1/2 ai liberi, 5 rimbalzi, 2 recuperi e 1 assist in 25 minuti). Proprio Hill segna 8 punti in meno di 4 minuti per aprire l'ultimo quarto e dare il +13 ai suoi (73-60 con due triple consecutive per rispondere a quella di Allen, con 8'40" da giocare). I Pacers, avanti dall'inizio del secondo quarto, chiudono definitivamente la partita con un'altra tripla, quella di Darren Collison a 1'31" dalla sirena (82-70). Seguirà quella di Granger per il +15, massimo vantaggio della gara per Indiana.

Boston: Allen 23 (3/6, 4/5, 5/6 tl), Garnett 12, Rondo 11, Pierce 10. Rimbalzi: O'Neal e Pierce 7. Assist: Rondo 9.
Indiana: Granger 15 (1/9, 2/5, 7/7 tl), Collison 14, Hill 13, George e Hansbrough 12, Hibbert 11. Rimbalzi: Hibbert 12. Assist: Collison 4.

Kobe Bryant imprendibile: 39 punti in Lakers-Golden State. Afp

Los Angeles Lakers-Golden State Warriors 97-90
Il polso destro continua a far male a Kobe Bryant, e lui continua a far male agli avversari. La superstar gialloviola mette 26 punti dopo l'intervallo contro Golden State, permettendo ai suoi Lakers (5-4) di prendersi la quinta vittoria in sei gare interne. Non è stato semplice, però: reduci dalla sconfitta di Portland, i gialloviola non hanno giocato bene soprattutto nella prima metà di gara, tirando con appena il 36.6% dal campo (15/41) ma almeno interrompendo la striscia di errori da tre punti (grazie a Troy Murphy, dopo 17 triple sbagliate consecutive contando la gara precedente). Sotto 35-39 alla fine del secondo quarto (con il neo-Warrior Nate Robinson autore di 9 punti in 18 minuti, non segnerà più), i Lakers prendono in mano la gara con un terzo periodo da 32 punti (a 19), 17 dei quali firmati da Kobe: sua anche la tripla allo scadere per il +9 (67-58), che gli consente di toccare già quota 30 personali con 11/21 dal campo. I Warriors (2-5) non mollano seppur privi di Stephen Curry (distorsione alla caviglia destra): hanno un ottimo contributo da Klay Thompson dalla panchina (6/8 al tiro in 22 minuti), e Monta Ellis (con 2 assist per Brown, 1 per la tripla di Wright e 2 punti personali) orchestra il rientro fino a -3 degli ospiti (85-82 a 3'34" dalla fine). Gasol e Barnes, però, rispondono con un 6-0, poi i tiri liberi negli ultimi 30 secondi di Bryant (2/2), Gasol (1/2) e Goudelock (2/2) permettono ai Lakers di chiudere con una vittoria.

L.A. Lakers: Bryant 39 (12/25, 1/3, 12/14 tl), Gasol 17, Barnes 16. Rimbalzi: Bynum 16. Assist: Bryant e Fisher 7.
Golden State: Ellis 18 (8/18, 0/2, 2/5 tl), Lee 15, Thompson 14, Brown 13, Wright 10. Rimbalzi: Lee 11. Assist: Ellis 10.

26 punti per Kevin Durant nella facile vittoria dei Thunder su Houston. Ap

Oklahoma City Thunder-Houston Rockets 109-94
Kevin Durant e compagni reagiscono alle due sconfitte consecutive rimediate contro Dallas e Portland, iniziando bene un ciclo di partite che si annuncia difficilissimo da sostenere sul piano fisico. Dopo quella di questa notte contro i Rockets (2-5), le due squadre si ritroveranno a campi invertiti nella prossima, quindi i Thunder (6-2) riceveranno San Antonio l'8 gennaio e dopo un giorno di meritato riposo affronteranno due trasferte in due giorni (10 gennaio a Memphis e 11 a New Orleans). "Non so come faremo a giocare con questa frequenza", avverte Thabo Sefolosha. Intanto, però, è arrivata una comoda vittoria sui texani, sotto di 17 già a metà gara (con la tripla finale di Serge Ibaka, su scarico di Westbrook). Houston (cinque sconfitte in altrettante gare esterne) di fatto non è mai in partita, finisce sotto anche di 27 e permette quindi a coach Brooks di risparmiare i giocatori del quintetto per tutto l'ultimo quarto. Non una cosa da poco, visti gli impegni in arrivo.

Oklahoma City: Durant 26 (10/15, 0/1, 6/8 tl), Harden 23, Westbrook 15, Ibaka 11. Rimbalzi: Ibaka 9. Assist: Westbrook 5.
Houston: Martin 13 (4/7, 0/2, 5/5 tl), Williams 13 (4/7, 1/1, 2/4 tl), Scola, Dragic e Patterson 10. Rimbalzi: Dalembert 6. Assist: Dragic 11.

Carmelo Anthony protagonista nel successo dei Knicks a Washington. Afp

Washington Wizards-New York Knicks 96-99
La prima metà della sfida tra Wizards (0-7) e Knicks (3-4) sembrava più il gioco delle coppie: prima Nick Young e John Wall infiammano i padroni di casa con 12 e 10 punti nel primo quarto (32-18), poi Amar'e Stoudemire e Carmelo Anthony rispondono rispettivamente con 11 e 13 nel secondo quarto per riportare gli ospiti a contatto 47-46. Anthony si conferma l'uomo più importante di New York nei momenti decisivi delle partite: è lui, con 3'37" da giocare, a segnare per il +8 ospite (95-87) che però viene annullato da un parziale di 9-0 aperto e chiuso da John Wall, che con il layup in contropiede firma il sorpasso a 47 secondi dalla sirena (96-95). Sul possesso successivo c'è ancora molto Anthony: prima il rimbalzo offensivo dopo il suo errore, poi la tripla dopo aver ricevuto da Stoudemire e il controsorpasso (98-96 a 15 secondi dalla fine). Washington tira per il nuovo +1 con Wall, che sbaglia, Singleton non riesce a pareggiare dopo il rimbalzo offensivo. L'1/2 ai liberi di Iman Shumpert (in campo 37 minuti con 4/11 al tiro, 7 assist, 5 recuperi, 3 rimbalzi, 1 stoppata e 2 perse) a 3 secondi dalla fine regala l'ultima chance per il pari, ma allo scadere la tripla di Nick Young non va.

Washington: Young 24 (5/13, 4/7, 2/4 tl), Wall 22, Blatche 15, McGee 13, Singleton 12. Rimbalzi: McGee 10. Assist: Wall 9.
New York: Anthony 37 (14/29, 2/4, 3/5 tl), Stoudemire 23, Chandler 12, Bibby 11, Shumpert 10. Rimbalzi: Chandler 15. Assist: Shumpert 7.

Charlotte Bobcats-Atlanta Hawks 96-102 dts
Piccolo estratto di cosa può essere una stagione Nba accorciata come questa: gli Hawks hanno giocato ieri in casa contro Miami, perdendo dopo tre supplementari, stavolta erano di scena a Charlotte, ed ecco un altro supplementare. E domani arrivano i Bulls. Intanto, però, Josh Smith mette a segno un'altra doppia-doppia (la terza consecutiva) e il top stagionale a livello realizzativo. Segna solo un punto, però, nel tempo supplementare, inziato sul 91-91 dopo che Boris Diaw ha tirato per vincere per dei Bobcats (2-5) che hanno avuto la massima produzione in carriera da Mullens. ma hanno dovuto fare a meno di Corey Maggette Nei 5 minuti aggiuntivi gli Hawks (5-3) hanno preso il largo con le triple di Jeff Teague e Joe Johnson per andare sul +7 (98-91) a 3'01" dalla fine, e non voltarsi più indietro.

Charlotte: Augustin 21 (6/11, 2/5, 3/4 tl), Walker 19, Mullens 17, White 14, Diaw 10. Rimbalzi: Diaw e White 9. Assist: Augustin 12.
Atlanta: Smith 23 (11/18, 1/3 tl), Horford e Williams 15, Johnson 14, Radmanovic 11. Rimbalzi: Smith 13. Assist: Teague 9.

Wesley Matthews contrastato da Gortato e Dudley. Ap

Phoenix Suns-Portland Trail Blazers 102-77
Se non fosse per le 3 palle perse, Steve Nash potrebbe dirsi totalmente soddisfatto della serata sua e della squadra: 7/7 al tiro e 9 assist in 28 minuti per lui, vittoria facile facile contro una delle squadre più in forma del momento, i Blazers (5-2). Reduci dalla vittoria interna contro i Lakers della sera precedente, gli ospiti sono arrivati probabilmente senza energie (0/6 per Gerald Wallace in 23 minuti, 7/27 per la coppia Crawford-Batum), semplificando non poco la vita dei Suns (3-4). In queste condizioni, il 49-34 per i padroni di casa maturato a metà partita era già una sentenza (con i Blazers tenuti a 28% dal campo). Phoenix tocca anche il +27 (93-66 a 5'20" dalla fine con due tiri liberi di Shannon Brown), Portland incassa la seconda sconfitta su tre trasferte.

Phoenix: Dudley 18 (7/8, 0/3, 4/5 tl), Nash 17, Brown 14, Morris 13, Gortat e Warrick 12. Rimbalzi: Lopez 12. Assist: Nash 9.
Portland: Aldridge 14 (6/14, 2/4 tl), Batum 12, Crawford 10. Rimbalzi: Camby 11. Assist: Crawford e Smith 3.

Kevin Love cerca spazi sulla marcatura di Antawn Jamison. Ap

Minnesota Timberwolves-Cleveland Cavaliers 87-98
Per crescere e dare un senso alle loro potenzialità, i Timberwolves (2-5) dovranno acquisire la consistenza necessaria per vincere partite come questa con regolarità. I Cavs (4-3), dal canto loro, dopo aver iniziato decentemente anche la passata stagione (prima del crollo inesorabile dopo la visita da ex di LeBron James) dimostrano di avere le qualità per un percorso diverso, dietro alla prima scelta assoluta Kyrie Irving (anche 5 rimbalzi e 5 assist, ma troppe le 7 palle perse) e all'esperienza di elementi come Jamison, Parker e Varejao. Sempre senza Barea, i padroni di casa sono andati sotto sul finire del primo quarto (7-0 chiuso dalla tripla di Gibson per il 28-22 a 37 secondi dalla prima sirena) e non sono mai più stati in vantaggio. Cleveland trova in Jamison la guida offensiva di cui ha bisogno, poi le triple di Gibson nell'ultimo quarto (due in meno di 1'30") le permettono di dilagare (90-72 a 7'11" dalla fine). Le brutte notizie per i T'Wolves, non finiscono qui: Michael Beasley si è infortunato al piede destro nel finale di partita, e non si sa ancora quanto potrebbe stare fuori. Tutto questo alla vigilia di un back-to-back-to-back (8 gennaio a Washington, 9 a Toronto, 10 in casa contro Chicago).

Minnesota: Love 29 (5/12, 3/7, 10/12 tl), Williams 12, Milicic 11, Rubio 10. Rimbalzi: Love 14. Assist: Ridnour 6.
Cleveland: Jamison 22 (8/16, 2/6, 0/2 tl), Irving 14, Varejao 13, Gibson, Sessions e Gee 11. Rimbalzi: Varejao 12. Assist: Sessions 6.

Utah Jazz-Memphis Grizzlies 94-85
Per una squadra come Memphis, senza le sue due ali forti (Randolph e Arthur), è ovvio che la profondità del roster possa essere un problema. Se l'esordio di Marreese Speights si risolve con un'apparizione da 6 minuti e 0/2 dal campo, le riserve dei Jazz (4-3) producono un differenziale di +30 (41-11) e consentono alla squadra di casa di portarsi sopra al 50% e vincere di rincorsa. I Grizzlies (3-4) toccano il +10 a 2'18" dalla fine del primo quarto con 4 punti consecutivi di Tony Allen (24-14) e sono ancora a +7 con 4'56 da giocare nel terzo (ancora Allen, dalla lunetta, fa 63-56). Grande impatto della panchina dei Jazz, si diceva: Burks, Howard, Favors e Kanter segnano nel 10-0 che chiude a favore dei padroni di casa il penultimo periodo (67-64), poi Millsap è protagonista con 4 punti nel 9-0 che permette a Utah di toccare la doppia cifra di vantaggio (78-68 a 6'16" dalla sirena). Il 7/10 ai liberi realizzato da Harris & Co. negli ultimi 37 secondi permette quindi di gestire la situazione fino alla fine.

Utah: Jefferson 20 (9/18, 2/4 tl), Millsap 14, Howard 13, Harris e Watson 11. Rimbalzi: Jefferson 9. Assist: Watson 5.
Memphis: Gasol 21 (9/14, 0/1, 3/4 tl), Allen 21 (5/7, 1/2, 8/10 tl), Gay 17, Conley 11. Rimbalzi: Gasol 11. Assist: Conley 6.

Jodie Meeks: 21 punti nella vittoria dei 76ers sui Pistons. Ap

Philadelphia 76ers-Detroit Pistons 96-73
Eccellente esordio davanti al pubblico di casa per la nuova proprietà dei 76ers (4-2), con la leggenda "Dr. J" Julius Erving a presenziare al Wells Fargo Center insieme al detentore del pacchetto di maggioranza Joshua Harris e al presidente Adam Aron. I Pistons (2-5) si sono dimostrati un avversario più che abbordabile, specie per via delle assenze di Rodney Stuckey (prolemi all'inguine) e Ben Gordon (via per ragioni familiari). I padroni di casa hanno fatto la differenza nell'ultimo quarto, (iniziato sul 64-56) quando Jodie Meeks ha segnato tutte le sue triple e messo a segno gli stessi punti (17 su 32 i Phila) di tutti gli avversari messi insieme. Una piccola curiosità sui Pistons: per la terza volta in tre gare esterne (tutte perse) hanno "inaugurato" la stagione casalinga dei loro avversari (dopo Pacers e Celtics).

Philadelphia: Meeks 21 (3/5, 4/8, 3/3 tl), Hawes e Williams 16, Young 15. Rimbalzi: Hawes 14. Assist: Holiday 9.
Detroit: Monroe 22 (8/16, 6/7 tl), Knight, Maxiell e Bynum 10. Rimbalzi: Jerebko 9. Assist: Knight 4.