LeBron James: 38 punti contro Portland. Reuters

E’ la notte delle stelle in Nba. Kevin Durant firma 38 punti, 18 nell’ultimo quarto, e regala a Oklahoma la vittoria in rimonta in casa di Orlando, dove KD domenica ha vinto il premio di miglior giocatore dell’All Star Game. Ma LeBron James e Dwyane Wade non vogliono essere da meno, e con 71 punti in due propiziano il successo di Miami a Portland. Grant Hill e Steve Nash stendono Minnesota, i Clippers passano a Sacramento

Orlando Magic-Oklahoma City Thunder 102-105
Super Durant conquista Orlando. Il fenomeno dei Thunder (29 vinte-7 perse) si inventa uno show da 18 punti nell’ultimo parziale, trascinando Oklahoma City alla vittoria in rimonta sui Magic (23-14), la settima di fila per gli uomini di Scott Brooks. Durant cancella la dote di 11 punti che i padroni di casa avevano messo insieme alla fine del terzo quarto mettendo in mostra tutto il suo repertorio, fatto di schiacciate, colpi da tre punti e tiri impossibili come quello sullo scadere del cronometro dei 24” che spara in faccia a Turkoglu per il canestro che mette al sicuro i Thunder nel finale (101-96 a 52” dalla sirena). “Su quel tiro ho avuto fortuna - ammette a fine gara Durant, che a Orlando domenica aveva vinto il premio di Mvp dell’All Star Game -. La rimonta però ce la siamo costruita con grandi giocate, aggressività e impegno su entrambe le estremità del campo”. A supportare KD ci ha pensato Westbrook, mentre Harden ha girato a vuoto. Orlando resta a secco, nonostante la terza gara stagionale sopra quota 30 di Dwight Howard e tutto il quintetto in doppia cifra, perché negli ultimi 12’ crolla, tirando appena 8/25 dal campo e concedendo 35 punti agli avversari. Parte meglio Oklahoma City, poi Orlando infila un 10-2 buono per chiudere il primo quarto avanti 23-20 e tentare la fuga nel secondo, con Westbrook che però tiene Oklahoma in scia con 11 punti e Durant che rispedisce gli ospiti negli spogliatoi sotto 53-50. Nella ripresa però Dwight Howard esce dal grigiore del primo tempo (9 punti e 3 rimbalzi) e lancia con 16 punti l’allungo di Orlando, che domina a rimbalzo, vola sul 74-60 con Nelson a 3’ dalla sirena e chiude il parziale avanti 81-70. Coach Van Gundy prima degli ultimi 12’ avverte i suoi “Con questi 11 punti non bastano, non dobbiamo distrarci”, ma i Magic si dimenticano di Durant e la dote preziosa si scioglie sotto i colpi del miglior realizzatore delle ultime due stagioni.
Orlando: Howard 33 (14/20 da due, 5/8 tiri liberi), Richardson 16, Anderson 15, Nelson 15. Rimbalzi: Howard 9. Assist: Nelson 9.
Oklahoma City: Durant 38 (7/13, 5/8, 9/9 tl), Westbrook 29, Harden 13. Rimbalzi: Perkins 11. Assist: Westbrook 10.

Grant Hill migliore marcatore di Phoenix con 20 centri. Reuters

Phoenix Suns-Minnesota Timberwolves 104-95
Questione di esperienza. Il 39enne Grant Hill, il secondo giocatore più vecchio in Nba (Kurt Thomas di Portland lo batte per un giorno) ci mette il massimo stagionale di punti, il 38enne Steve Nash, il miglior assistman dell’anno, eguaglia il suo record 2011-12 di servizi per i compagni e Phoenix (15-20) stende Minnesota (18-19), k.o. per la seconda sera consecutiva sempre incassando 104 punti. Ai TWolves non è bastato il ritorno di Kevin Love (31ª doppia doppia dell’anno) per evitare la sconfitta, frutto di un crollo nella ripresa in cui gli uomini di Adelman hanno tirato col 29% dal campo dopo il 50% messo insieme nei primi 24’. I Suns, che hanno vinto 3 delle loro ultime 4 esibizioni, chiudono con sei uomini in doppia cifra e per la quarta gara consecutiva sfondano quota 100 punti, traguardo tagliato solo 10 volte in 35 occasioni. Nash regala ai padroni di casa il 23-22 alla prima sirena, Minnesota prova un primo allungo toccando il 31-24 in avvio di secondo parziale ma viene ripresa sul 31 pari, poi strappa di nuovo fino a 44-34 che Gortat riesce a mitigare in un 51-46 ospite alla seconda sirena. Hill tiene Phoenix in partita con 10 punti in avvio di terzo quarto, mentre Minnesota (1/13 da tre) e Love cominciano a sparacchiare. A 3’09” dalla sirena Pekovic firma il 72-67 TWolves, poi i Suns infilano un 10-0 che li proietta sul 77-67. Gli ospiti provano a riavvicinarsi (79-81) in avvio di ultimo quarto, ma Phoenix li ricaccia indietro con un 9-0 chiuso da tre punti di Hill che vale il 90-79 a metà periodo. I TWolves, che ruotano appena 8 giocatori e sono alla terza gara in tre giorni, non hanno più la forza di rientrare.
Phoenix: Hill 20 (8/12, 4/4 tl), Gortat 17, Frye 14. Rimbalzi: Nash 8. Assist: Nash 17.
Minnesota: Love 23 (7/20, 1/5, 6/6 tl), Ridnour 15, Pekovic 14. Rimbalzi: Love 10. Assist: Ridnour 8.

Sacramento Kings-Los Angeles Clippers 100-108
I guastafeste. I Clippers (21-12), con una gran ripresa e la precisione di Mo Williams da dietro l’arco nell’ultimo quarto, passano con facilità a Sacramento (12-23), in festa dopo che la città e la squadra avevano annunciato un piano di finanziamento da 391 milioni di dollari per una nuova arena che terrà la franchigia Nba nella capitale californiana almeno per i prossimi 30 anni. Ma la Los Angeles di Chris Paul e Blake Griffin è affamata di successi e in casa dei Kings ne conquista uno prezioso con cui inaugurare la serie di 6 trasferte consecutive. I Clippers, che pure concedono 100 punti per la quarta volta nelle ultime 5 gare, chiudono con 6 uomini in doppia cifra e tirano 12/23 da tre, con Williams che nel parziale conclusivo fa centro quattro volte da fuori contribuendo ad allargare il divario fino a 19 punti (108-89 a 2’46” dalla fine). I Kings provano a consolarsi con la 22ª doppia doppia stagionale di DeMarcus Cousins, qualche lampo di Jimmer Fredette (11 punti e 3/4 da tre) e 36 punti dalla coppia Evans-Thornton, con il primo però che chiude 7/21 al tiro. Sacramento parte 6-0 con Cousins, L.A. risponde con 10 punti di Griffin e alla sirena è avanti 28-25. Gli ospiti provano l’allungo con le riserve (40-30), ma i Kings trovano da Fredette i punti per restare in partita e tornare negli spogliatoi sul 57 pari. L’equilibrio si spezza nella metà conclusiva del terzo parziale, quando Foye apre e chiude l’11-0 che vale ai Clippers l’83-72 a 2’46” dalla sirena. Sacramento prova a reagire con Thornton e Evans, ma Williams e Simmons colpiscono 4 volte in 5 minuti dalla distanza e Paul con 8 punti completa l’opera. Dopo la quarta tripla a bersaglio di Williams, quella del 108-89, Del Negro toglie i titolari e i Kings rendono meno pesante la sconfitta.
Sacramento: Cousins 23 (8/16, 1/1, 4/6 tl), Evans 18, Thornton 18. Rimbalzi: Cousins 10. Assist: Thomas 4.
L.A. Clippers: Paul 22 (8/16, 1/2, 3/3 tl), Williams 18, Foye 16. Rimbalzi: Griffin 9. Assist: Paul 9.

Dwyane Wade (sin) contro Gerald Wallace. Reuters

Portland Trail Blazers-Miami Heat 93-107
La coppia più bella del mondo. LeBron James e Dwyane Wade danno spettacolo a Portland (18-18), regalando a Miami (28-7) la nona vittoria consecutiva, tutte con un vantaggio in doppia cifra sugli avversari. Se il miglior attacco dell’Nba sfonda quota 100 per la nona volta nelle ultime 11 gare pur senza Chris Bosh (in permesso per la morte della nonna), il merito è tutto di Wade e LeBron, che insieme producono 71 punti e in campo si trovano ormai a occhi chiusi, facendo spettacolo con alley-oop, schiacciate in velocità e grandi assist l'uno per l’altro. Ai compagni resta poco da fare e la produzione non è nemmeno granché, visto che dai “terrestri” (James e Wade sono di un altro pianeta) arrivano 36 punti (23 da Chalmers e Haslem) e 14/37 al tiro (James e Wade chiudono con 25/45). I Blazers cadono per la seconda gara consecutiva ma fanno poco per evitarlo, concedendo a Miami 16 palle perse che innescano i micidiali contropiedi di Wade e James. E dire che erano stati proprio i padroni di casa a partire meglio, con Aldridge che propizia il 14-6 a 7’41” dalla sirena su cui coach Spoelstra chiama il timeout. Miami ne esce rigenerata e cambia marcia, presa per mano da LeBron e Wade che firmano tutti i primi 18 punti degli ospiti, capaci di chiudere il primo quarto avanti 32-24 grazie a un 11-3 negli ultimi 2’32”. Portland riesce ad accorciare con Matthews (37-34), ma il ritorno in campo di Wade fa ripartire Miami a tutta velocità e un’altra spallata nel finale di periodo spedisce gli ospiti negli spogliatoi avanti 60-42: 41 punti sono della coppia Wade-James. Miami naviga in acque tranquille per tutto il terzo quarto, tocca il 73-48 a 6’32” dalla sirena e chiude il periodo avanti 87-69, poi nell’ultimo parziale tiene a bada il tentativo di rimonta di Portland, che torna fino a -10 (95-85 a 4’40” dalla fine) ma non riesce ad andare oltre.
Portland: Aldridge 20 (10/17, 0/1), Crawford 18, Batum 17. Rimbalzi: Camby 7, Matthews 7. Assist: Crawford 4, Aldridge 4, Matthews 4.
Miami: James 38 (11/20, 2/2, 10/12 tl), Wade 33, Chalmers 12. Rimbalzi: Haslem 14. Assist: Wade 10.