Non c’e’ Andrea Bargnani, sempre out a causa del problema al polpaccio, per cui non si può parlare di derby. Per Marco Belinelli però è comunque una partita speciale contro la sua ex squadra. L’azzurro non stecca (20 punti e sette rimbalzi), gli Hornets, però, perdono il bandolo della matassa nell’ultimo quarto e devono così cedere il passo ai Raptors che vanno a vincere 95-84.

Amir Johnson a rimbalzo sovrasta Kaman. Reuters

buon inizio, pessimo finale — Il buon inizio degli Hornets accende la New Orleans Arena. Marco Belinelli fa subito capire di essere in vena e firma due canestri dal perimetro, i padroni di casa così arrivano al +8. Toronto, però, torna in carreggiata grazie ai canestri di Kleiza e Calderon e all’inizio del secondo quarto prova addirittura a piazzare lo sprint. La squadra canadese trova il canestro con facilità e arriva al vantaggio in doppia cifra prima di rallentare nelle battute finali del secondo quarto. Gli Hornets, infatti, riescono a limitare i danni grazie alla penetrazioni di Jack e vanno negli spogliatoi all’intervallo sotto 51-46. La ripresa si apre con un canestro dal perimetro di Belinelli, Ayon e Kaman poi riportano davanti i padroni di casa. I Raptors smarriscono la brillantezza del primo tempo e per ben cinque minuti non riescono a mettere punti a referto. New Orleans tuttavia ne approfitta solo in parte, ma a fine del terzo periodo è comunque avanti di sette lunghezze. Dopo gli 11 miseri punti realizzati nella terza frazione, nell’ultimo quarto l’attacco di Toronto si trasforma. Kleiza e un eccellente Barbosa suonano la carica e la squadra canadese, con un 10-2 nei minuti iniziali del periodo, torna davanti. Due triple di un caldissimo Belinelli, una delle quali da distanza siderale, riportano in vantaggio New Orleans. I Raptors, però, continuano a segnare prendendo così in mano le redini del match. Barbosa e’ immarcabile e Kleiza trova il canestro da qualsiasi posizione. I padroni di casa non riescono più a rispondere e sono così costretti ad alzare bandiera bianca.

New Orleans: BELINELLI 20 (4/8, 2/7), con sette rimbalzi e tre assist in 40’. Kaman 17 (6/14). Rimbalzi: Kaman 10. Assist: Jack, Vasquez 6.
Toronto: Kleiza, DeRozan 21, Barbosa 15. Rimbalzi: A. Johnson 7. Assist: Calderon 6.

le altre partite — I Bulls di un grande Rose vanno a vincere in Texas a casa di coach Popovich (secondo k.o. interno stagionale), i Lakers battono facilmente Minnesota (senza Kevin Love) con una partita stellare di Bryant. Vince soffrendo Oklahoma City a Philadelphia, New York prima rimonta e poi domina contro Cleveland, Boston ok contro Milwaukee. Dallas perde la partita e anche Nowitzki (problemi alla schiena) a Memphis.

Derrick Rose a canestro contro Tim Duncan. Epa

San Antonio Spurs-Chicago Bulls 89-96
I Chicago Bulls (29-8) vincono l'undicesima partita sulle ultime tredici, andando a violare uno dei campi più difficili della Lega. I San Antonio Spurs (24-11), infatti, concedono appena la seconda sconfitta interna della stagione, dovendo arrendersi a un fantastico Derrick Rose e non solo a lui. Nel finale ci sono anche Kyle Korver e Luol Deng a fare la differenza per i ragazzi di coach Thibodeau: sono loro a definire l'allungo ospite con un paio di triple (83-77 a 4'20 dalla fine, dal 75-75). Rose risponde con quattro punti consecutivi alla tripla di Neal (che è valsa il provvisorio -3), ma i punti decisivi sono ancora quelli di Deng e Korver: il primo mette la tripla del 92-86 a 39.6 secondi dalla fine, il secondo (dopo la mancata replica di Neal, sempre da fuori) infila i tiri liberi del +8 (94-86) con 31.1 secondi sul cronometro, dando agli ospiti la certezza della vittoria.
San Antonio: Neal 21 (7/8, 2/7, 1/2 tl), Duncan 18, Parker e Green 11 Rimbalzi: Duncan 10. Assist: Parker 9.
Chicago: Rose 29 (9/18, 1/5, 8/8 tl), Watson 12, Noah e Deng 10. Rimbalzi: Noah 13. Assist: Rose e Watson 4.

Los Angeles Lakers-Minnesota Timberwolves 104-85
Kobe sì, Kobe no, alla fine sì. La frattura al naso riportata da Bryant durante l'All Star Game non ha impedito alla superstar dei Lakers (21-14) di giocare, anzi dominare, la sfida contro i T'Wolves (18-18), che si sono invece presentati senza Kevin Love, fuori a causa di un'influenza. Senza la sua macchina da doppie-doppie e con un Rubio che litiga ancora con il canestro (1/8 in questa partita, 4/23 nelle ultime tre), i giocatori di Adelman vengono spazzati via nel terzo quarto (33-15 il parziale, 83-59 il punteggio dopo 36'). Bryant segna quattordici punti in questo frangente, e condisce la sua partita con sette rimbalzi e otto assist. Come dice Pau Gasol: "Con la maschera o senza, Kobe è sempre lo stesso giocatore".
L.A. Lakers: Bryant 31 (11/19, 0/4, 9/10 tl), Gasol 15, Bynum 13. Rimbalzi: Bynum 13. Assist: Bryant 8.
Minnesota: Webster 14 (4/5, 1/2, 3/4 tl), Beasley 14 (6/11, 0/2, 2/4 tl), Randolph 12, Williams e Pekovic 10. Rimbalzi: Randolph 9. Assist: Rubio 9.

Philadelphia 76ers-Oklahoma City Thunder 88-92
"Abbiamo sbagliato molti tiri facili ma alla fine abbiamo vinto lo stesso: questo tipo di gara ci serviva". Parole di Kevin Durant, che riassumono la performance dei suoi Thunder (28-7) sul campo dei 76ers (21-15), battuti nel finale punto a punto dopo averne rimontati otto nell'ultimo quarto. Philadelphia, infatti, era avanti 74-66 a 9'52 dalla fine, in una partita che la coppia Durant-Westbrook chiuderà con 14/38 al tiro e il playmaker aggiungerà sette palle perse (ma altrettanti rimbalzi offensivi). La difesa ospite e la maggior freddezza nei minuti finali fanno la differenza: Jrue Holiday firma il +7 76ers a 5'31 dalla sirena (84-77), ma i padroni di casa non segneranno più dal campo fino alla tripla di Iguodala a cinque secondi dal termine (in mezzo ci sarà solo un tiro libero di Meeks per un tecnico a Kendrick Perkins). Durant accorcia con cinque punti consecutivi, poi i Thunder segnano solo dalla lunetta negli ultimi quattro minuti, approfittando degli errori altrui. Sul +1, dopo la tripla di Iguodala che fa 88-89, Perkins fa 1/2 ai liberi e Westbrook chiude la partita conquistando un rimbalzo offensivo cruciale, quindi siglando il +4 finale dalla lunetta.
Philadelphia: Iguodala 18 (5/10, 2/4, 2/4 tl), Holiday 18 (8/12, 0/3, 2/2 tl), Young 16, Meeks 13, Williams 11, Brand 10. Rimbalzi: Brand 10. Assist: Iguodala e Williams 6.
Oklahoma City: Durant 23 (4/12, 3/6, 6/9 tl), Westbrook 22, Harden 16, Ibaka 10. Rimbalzi: Westbrook 13. Assist: Westbrook e Harden 4.

Kevin Garnett, implacabile dalla lunetta. Reuters

Boston Celtics-Milwaukee Bucks 102-96
I Celtics (17-17) tornano ad avere un record del 50% tra vittorie e sconfitte, grazie alla terza tripla-doppia stagionale di Rajon Rondo e a un terzo quarto (concessi solo tredici punti, negli altri almeno venticinque) in cui riescono a costruirsi un margine di vantaggio per guidare la partita negli ultimi dodici minuti. Dopo essere stati sotto 54-45 (quattro consecutivi di Gooden a quarantotto secondi dall'intervallo), i Celtics ribaltano tutto arrivando a condurre anche 90-73 a 6'41 dalla fine della partita. Milwaukee, però, reagisce con un parziale di 13-0 chiuso da Ilyasova (98-96 a ventiquattro secondi dalla fine, grazie anche a due triple di Jennings), ma Garnett con 4/4 ai liberi (e complice la tripla sbagliata da Jennings per il possibile -1) chiude la partita.
Boston: Garnett 25 (9/16, 0/2, 7/9 tl), Bass 16, Allen e Rondo 15, Pierce 10. Rimbalzi: Wilcox 13. Assist: Rondo 10.
Milwaukee: Ilyasova 25 (11/17, 0/2, 3/4 tl), Gooden 23, Dunleavy 10. Rimbalzi: Ilyasova 10. Assist: Jennings 8.

Washington Wizards-Orlando Magic 95-102
Più bravi a rimbalzo (48-36 in totale, 16-12 offensivi) e con la consueta raffica di triple (15/36), gli Orlando Magic (23-13) passano sul campo di Washington (7-28) grazie soprattutto all'eccellente prestazione di Ryan Anderson, che con dieci rimbalzi difensivi ha stabilito il suo primato stagionale in questa statistica. I Magic hanno iniziato in maniera maestosa, andando sul 25-8 (2+1 di Howard) a 3'49 dalla fine del primo quarto, ma dietro a un sontuoso John Wall i padroni di casa sono rientrati in partita. Con lui e Booker, infatti, Washington rimane in scia fino a 1'54 dalla fine (91-97), ma nel possesso successivo Hedo Turkoglu sbaglia e poi (dopo il rimbalzo offensivo di Nelson) piazza la tripla del +9, che permette agli ospiti di controllare il finale.
Washington: Wall 33 (13/23, 0/2, 7/10 tl), Crawford 18, McGee 9. Rimbalzi: Booker 13. Assist: Crawford 5.
Orlando: Anderson 23 (2/4, 4/10, 7/7 tl), Davis 15, Howard 14, J. Richardson, Nelson e Davis 12, Turkoglu 11. Rimbalzi: Anderson 15. Assist: Turkoglu 6.

New York Knicks-Cleveland Cavaliers 120-103
Due partite completamente diverse tra i primi due quarti e gli altri: i Cleveland Cavaliers (13-20) hanno dominato la prima parte, arrivando a condurre anche 59-42 con una tripla di Antawn Jamison a 2'15 dall'intervallo, ma le cose sarebbero cambiate molto presto. Tra terzo e quarto periodo, infatti, i Knicks (18-18) riscoprono la voglia (e la capacità) di correre e mettere in ritmo il proprio attacco: Carmelo Anthony si presta segnando nove punti nei primi sette minuti e mezzo di gioco del terzo periodo (69-74, vantaggio Cavs), poi due triple consecutive di Novak (ne metterà cinque) danno il primo vantaggio della gara a New York. Da qui in poi comandano i Knicks: ancora Novak con tre triple tra la fine del terzo quarto e l'inizio dell'ultimo (90-82 a 9'51 dalla fine), poi si mette al lavoro anche Baron Davis (tre assist consecutivi, due per Smith e uno per Jeffries) per lanciare l'allungo dei padroni di casa, chiuso dal 101-86 siglato Iman Shumpert a 5'50 dalla fine. Per i Knicks si tratta della decima vittoria nelle ultime tredici partite.
New York: Anthony 22 (8/13, 1/3, 3/5 tl), Lin 19, Novak 17, Stoudemire 14, Chandler 13, Shumpert 12. Rimbalzi: Chandler 15. Assist: Lin 13.
Cleveland: Jamison 23 (7/16, 2/4, 3/7 tl), Irving 22, Gibson 13, Thompson 11. Rimbalzi: Jamison 10. Assist: Irving 7.

Nowitzki si schianta contro Speights. Epa

Memphis Grizzlies-Dallas Mavericks 96-85
Sempre fuori Lamar Odom e Delonte West, i Mavericks (21-15) devono rinunciare anche a Dirk Nowitzki dopo soli dieci minuti di partita per problemi alla schiena (il tedesco esce con appena un punto e quattro rimbalzi). I texani si esprimono al meglio solamente nel secondo quarto (parziale 32-22), chiuso avanti 49-47 grazie alle triple di Jason Kidd e Jason Terry poco prima dell'intervallo. Per il resto, vita più comoda per Memphis (20-15), che si lega al suo asse play-pivot formato da Conley e Gasol e allunga fino al +15 con Marreese Speights a otto minuti dalla fine della partita (82-67), per poi gestirla fino alla fine.
Memphis: Gasol 22 (8/14, 6/6 tl), Conley 20, Gay 18, Cunningham 10. Rimbalzi: Gasol 11. Assist: Conley 10.
Dallas: Terry 18 (5/7, 2/8, 2/3 tl), Beaubois 16, Haywood 10. Rimbalzi: Marion 8. Assist: Terry 5.

Denver Nuggets-Portland Trail Blazers 104-95
"Spero che con la fiducia acquisita stasera potremo andare a vincere anche in trasferta". Coach George Karl è soddisfatto della prestazione dei suoi Nuggets (19-17), aspettando il rientro di Danilo Gallinari e Nene (non dovrebbe attendere oltre la prossima settimana). Intanto, i padroni di casa si sono espressi giocando bene di squadra, come testimoniano i sette uomini in doppia cifra, dominando a rimbalzo (54-36 e 21-11 nei rimbalzi offensivi) e senza concedere un solo vantaggio agli ospiti. Nuggets avanti di dodici già a 4'30 dalla fine del primo quarto (20-8 firmato Koufos), mentre nel finale pesa molto il rientro di Ty Lawson, autore di undici punti nell'ultimo quarto per domare il tentativo di rimonta di Portland (18-17).
Denver: Lawson 18 (6/11, 2/4), Mozgov 14, Faried e Harrington 13, Afflalo 12, Brewer e Hamilton 11. Rimbalzi: Koufos 11. Assist: Lawson 9.
Portland: Crawford 21 (3/6, 5/9), Aldridge 20, Matthews 11, Camby e Williams 10. Rimbalzi: Aldridge 9. Assist: Felton 7.

Brandon Rush se la gioca anche da terra. Epa

Atlanta Hawks-Golden State Warriors 82-85
Una leggenda degli Atlanta Hawks (20-15) come Dominique Wilkins premia Joe Johnson prima della partita (per aver raggiunto i diecimila punti in carriera con questa franchigia), ma il rientro della guardia di coach Larry Drew non basta ai padroni di casa per battere Golden State (14-18). Con Stephen Curry fuori causa (apparirà negli ultimi tre secondi), coach Mark Jackson promuove Dominic McGuire in quintetto ("Ha fatto tutto ciò che gli abbiamo chiesto fin dal primo giorno") per prendersi cura di Johnson, e lui ha ripagato con una eccellente prova difensiva e diventando una macchina a rimbalzo. Gli Hawks hanno iniziato bene (10-2 dopo due liberi di Johnson a 7'11 dalla fine del primo quarto), ma la panchina ospite fa la differenza nel secondo quarto: inizia Klay Thompson segnando sei dei primi dieci punti dei Warriors nella seconda frazione, continua Udoh, e poi il quintettato Dorell Wright firma il 46-33 a 2'45 dall'intervallo. Atlanta, comunque, non molla e rientra nel finale: Teague, però, sbaglia il tiro dell'80 pari a quindici secondi dalla fine, Robinson e Ellis tengono avanti gli ospiti con un 5/6 ai liberi e Josh Smith, sulla sirena, non riesce a pareggiare da fuori.
Atlanta: J. Johnson 18 (4/10, 2/7, 4/4 tl), Teague 15, Smith 14, Pachulia 13, Williams 11. Rimbalzi: Pachulia 16. Assist: Teague 4.
Golden State: Ellis 24 (10/24, 0/3, 4/5 tl), Lee 22, Udoh 12, Robinson 10. Rimbalzi: McGuire 15. Assist: Ellis 8.

Utah Jazz-Houston Rockets 104-83
Durano poco più di un quarto i Rockets (21-15), che vengono dominati dopo la tripla del +8 firmata da Dragic a 7'31 dalla fine del secondo quarto (36-28). I padroni di casa arrivano a metà partita sul +5 grazie a otto punti consecutivi di Devin Harris (49-44), nonostante i problemi allo stomaco del playmaker, poi ci hanno pensato Josh Howard e C.J. Miles (già a quota ventuno punti dopo tre quarti) a mettere al sicuro la situazione (76-60 dopo la tripla di Miles a 2'28 dalla fine). Houston non ha abbastanza energie per rientrare, affonderà fino a -23 nell'ultimo quarto.
Utah: Miles 27 (7/9, 3/7, 4/4 tl), Harris 19, Jefferson e Howard 14, Hayward 10. Rimbalzi: Jefferson 10. Assist: Watson 8.
Houston: Scola 18 (9/18, 0/2 tl), Dragic 14, Lowry 13, Budinger 11. Rimbalzi: Scola 10. Assist: Lowry 6.

Detroit Pistons-Charlotte Bobcats 109-94
Tutto facile per i Pistons (12-25) contro la peggior squadra della Lega, Charlotte (4-29). Nemmeno fortunati, gli ospiti (alla diciannovesima sconfitta nelle ultime venti gare), che perdono per infortunio alla spalla sinistra Bismack Biyombo nel primo quarto. "Lui giocava duro, prendeva i rimbalzi e stoppava: tutte cose molto preziose per noi. Senza di lui è stata dura", ha commentato coach Paul Silas, che potrebbe portare a casa a fine stagione il triste primato della peggior percentuale di vittorie di tutti i tempi. Ai Pistons basta scappare via nel secondo quarto (da 41-35 a 53-37 con il tiro di Jerebko a due minuti dall'intervallo) per non soffrire più.
Detroit: Stuckey 29 (10/17, 0/1, 9/11 tl), Knight 20, Monroe 19, Prince 14, Gordon 10. Rimbalzi: Monroe 20. Assist: Knight 5.
Charlotte: Maggette 17 (4/8, 1/3, 6/10 tl), White 15, Williams 14, Henderson 13. Rimbalzi: Diaw 6. Assist: Augustin 10.