L'Eurolega di Milano e di Cantù finisce col sapore agrodolce di due successi che fanno congedare dalla massima competizione continentale col rammarico di aver buttato via l'occasione, ghiotta e realistica, di entrare tra le prime otto squadre d'Europa. Svanita, in entrambi i casi, per chance perse durante la Top 16: per pochi dettagli la Bennet, cominciando a ingranare troppo tardi l'EA7.

EA7 Emporio Armani Milano-Fenerbahce Ulker Istanbul 85-72
Finisce in crescendo, e forse proprio per questo a maggior ragione tra i rimpianti, l'Eurolega dell'Emporio Armani, che era scesa in campo nel deserto del Forum già consapevole dell'eliminazione. Un'eliminazione arrivata per differenza canestri (-10) negli scontri diretti con Kazan, che dopo aver vinto le prime tre partite ha perso le ultime tre, facendosi così raggiungere dall'Olimpia. Che ha fatto il percorso inverso, chiudendo con tre vittorie, imbattuta in Europa da quando ha aggiunto Bremer. L'acuto sull'ultima recita sono i 27 punti di Hairston, coltello nel burro della molle difesa del Fenerbahce, per cui invece questa partita contava molto: con l'Unics k.o., un successo a Milano avrebbe dato ai turchi il passaggio del turno. Invece vanno a casa prima del previsto anche stavolta, e brucia ancora di più con la Final Four in casa propria. I canestri di Bogdanovic e le triple di Ukic erano parsi sull'11-16 dopo cinque minuti la dichiarazione di belligeranza del Fenerbahce. Poi la freschezza di Radosevic anima il 7-0 con cui Milano ribalta la frittata sul 30-27 al 13': Cook sale in cattedra in proprio o innescando i compagni (4 assist già al riposo), facendo girare alla perfezione l'attacco Olimpia che andrà al riposo col 61% da due e il 44% da tre con la complicità della morbidezza della difesa ospite. Andata negli spogliatoi avanti 46-40, Milano prova a chiudere i giochi al ritorno dal riposo tenendo a un solo canestro dal campo in sette minuti il Fenerbahce allo sbaraglio, affossato dagli errori di Ukic al tiro e con le palle perse: già autore di 12 punti a metà partita, Hairston è ancora carico e allunga sul 54-44 al 25'. I turchi muovono il punteggio solo coi viaggi in lunetta conquistati da Bogdanovic, affossati dalle 7 perse di squadra nel terzo periodo: Gentile allunga sul 70-56 di Bremer al 32'. Riportato da Gist al massimo sul 76-69 al 36', il Fenerbahce però da qui alla fine non segnerà più su azione: il 9-0 casalingo chiude i giochi sull'85-69 al 38' che fa calare il sipario sull'Eurolega dei turchi. Ma anche su quella dell'Olimpia, coi rimpianti per quello che poteva essere e non è stato.
Milano: Hairston 27, Gentile 12, Bremer e Cook 10
Istanbul: Preldzic 15, Bogdanovic 14, Gist e Ukic 12

Zalgiris Kaunas-Bennet Cantù 71-77
Cantù chiude a testa alta la stagione del ritorno nell'Europa che conta: il successo in casa dello Zalgiris mai vittorioso alle Top 16 sigilla una seconda fase in cui la Bennet rimpiange la differenza canestri negativa col Maccabi e gli errori nei finali in volata con l'imbattibile Barcellona, altrimenti un posto tra le prime otto d'Europa poteva essere suo. Senza Basile e Micov, la squadra di Trinchieri chiude la stagione continentale con l'exploit da 32 punti di Markoishvili, ben spalleggiato soprattutto nel finale da Shermadini, con progressi nell'inserimento di Perkins. Cantù si era fatta sorprendere in avvio dal 16-4 casalingo che lancia i padroni di casa 18-12 all'8' sulle spalle dell'impatto di Rakovic e Jankunas contro Marconato, ben innescati da Popovic e Weems e fonte dei tanti secondi possessi lituani. Le cose migliorano con Shermadini, però è con la trazione dei tre esterni Cinciarini, Perkins e soprattutto Markoishvili che la Bennet ribalta il match: tiene per quattro minuti senza segnare uno Zalgiris offensivamente modesto vista l'abulia di Weems (9-0 per andare 23-29 al 14'), all'inizio di un secondo quarto in cui l'esterno georgiano segnerà 16 punti sui 21 di squadra e in cui i brianzoli toccano il 32-39 al 18'. Le ritrovate difficoltà di Marconato contro i lunghi lituani al ritorno in campo offrono allo l'occasione di rientrare allo Zalgiris: la Bennet segna un canestro in un frangente da 0/4 al tiro e due perse in cinque minuti, durante i quali i padroni di casa mettono la freccia sul 46-44 al 26'. Toccheranno anche il 60-56 al 34' con Popovic, ma da qui in poi si spegneranno, tenuti senza canestri dal campo nei successivi cinque minuti. Così Cantù la porta a casa quando a Markoishvili, che supera i 30 punti già al 36', si aggiunge anche la legna di uno Shermadini da sei falli subiti e 10 punti (soprattutto dalla lunetta) in 7': sono loro le firme nell'11-2 brianzolo per il 62-67 al 37'30''. La parola fine la scrive la schiacciata in contropiede di Brunner del 64-71 entrando nell'ultimo minuto, toccando anche il +9. La Bennet ha dimostrato di poterci stare, da protagonista.
Kaunas: Popovic 15, Rakovic 14, Kalnietis 12
Cantù: Markoishvili 32, Shermadini 16, Mazzarino 9