Dopo la vittoria di Teramo su Milano nell'anticipo, si è completato il programma della 15ª giornata di Serie A. Avellino ha riposato.

Cinciarini e Basile celebrano il successo di Cantù. Ciam/Cast

Bennet Cantù-Angelico Biella 66-61
Soffre per metà gara la Bennet prima di avere ragione dell'Angelico, scesa alla NGC Arena reduce da tre sconfitte consecutive. Una striscia che si allunga in casa biellese nonostante la prova di grande spessore di Matteo Soragna (21 punti) ed una presenza completa in ogni settore del campo. L'esempio del capitano, almeno offensivamente, però non ha trovato adepti in casa biellese. Troppo discontinuo Pullen (più della metà dei suoi punti arriveranno a gara virtualmente conclusa), anonimo per lunghi tratti Coleman, falloso e poco reattivo Miralles per provare a cambiare l'inerzia di una gara che, sino a quando la Bennet non ha alzato la propria intensità difensiva ai livelli abituali, era decisamente alla portata dell'Angelico. “Il nostro processo di crescita ha compiuto un passo avanti" è il commento di Cancellieri a fine gara. "Gare come questa si possono perdere ma non si devono perdere - gli fa eco Trinchieri -. Sono contento perchè abbiamo preso due punti fondamentali. Ed è importante”. Nel dettaglio Biella dopo due quarti avanti nel punteggio soffre le palle perse del terzo quarto che lanciano la Bennet dal 32-36 al 51-45 a fine quarto. E' la svolta perchè Cantù saprà gestire sapientemente i ritmi portando a casa una vittoria che la qualifica matematicamente alle Final Eight di Torino. (Pietro Terraneo)
Cantù: Basile 12, Marconato 12, Mazzarino 9, Leunen 9
Biella: Soragna 21, Pullen 14, Miralles 11

Szymon Szewczyk, 29 anni, 11 punti di media in stagione. Ciam/Cast

Benetton Treviso-Umana Venezia 67-68
Il derby veneto torna dopo 18 anni e non delude: è battaglia fino alla fine, davanti ad un pubblico strepitoso. Vince Venezia, e Szewczyk è il suo eroe: il polacco, marcatissimo, mette la tripla decisiva a 26" dalla fine. Sfortunata la Benetton, nonostante la prova incredibile di capitan Bulleri (18 punti). Il Palaverde è uno spettacolo di suoni e colori, le squadre sentono il match: ci vogliono più di due minuti per vedere il primo canestro, tra mille errori. Treviso va avanti grazie ad un grande Ortner: 6 punti e 3 sfondamenti subiti in otto minuti. Ma anche Bulleri è infuocato, mentre al tiro i veneziani non ci prendono proprio: il primo quarto finisce 16-8, con la Reyer che perde 7 palloni e dal campo raccoglie il 29%. Mazzon risveglia i suoi all’istante: difesa e contropiede e la Reyer impatta il match in meno di tre minuti. Ma non finisce qui, perché Treviso scompare dal campo: non segna più, immobile, solo sterili tentativi dei singoli. Il break veneziano è terribile ed esalta la velocità di Clark: il 15-0 capovolge il match (16-23) e costringe Djordjevic ad esaurire i time-out. Ma il derby non è mai scontato: Viggiano e Moldoveanu accorciano, Bulleri mette la tripla del pareggio sulla sirena (29-29). Al rientro è ancora super Venezia: la squadra di Mazzon non sbaglia nulla e vola a +8 (31-39), entusiasmata dai canestri di Szewczyk. Ma ci pensano ancora Bulleri e Moldoveanu a rimettere il punteggio in parità (39-39 al 26’). Dopo tanti parziali, il punto a punto comincia qui. Thomas mette due triple, gli rispondono Slay e Clark. E poi c’è sempre Bulleri, che ha l’energia di un ventenne: è suo il canestro impossibile del 52-48, che chiude il terzo quarto. Ultimo quarto: se prima si segnava poco, adesso ancora meno. Il canestro di Slay (con fallo) vale il 56-55 al 33’. Young cerca e trova il sorpasso, Treviso è ancora Bulleri. Indescrivibile, è dappertutto e fa di tutto: segna, prende rimbalzi, subisce sfondamenti. Ma Venezia è più squadra: Young, ancora lui, piazza il 4-0 che vale mezza vittoria (61-65 al 38’). Ma la Benetton ricuce a –1, e inizia l’ultimo minuto con la palla in mano. Thomas trova il triplone del sorpasso con 39 secondi da giocare (67-65). Szewczyk fa la stessa cosa di là, con 26 sul cronometro. E la vince, perché il tiro della disperazione di Bulleri si spegne sul ferro. (Alberto Mariutto)
Treviso: Bulleri 18, Thomas 16, Moldoveanu 11
Venezia: Slay 13, Szewczyk 10, Clark 9

David Andersen, 23 punti (massimo stagionale). Ciam/Cast

Banco di Sardegna Sassari-Montepaschi Siena 75-91
La Montepaschi Siena supera una pur buona Dinamo Banco di Sardegna Sassari e cancella il k.o. interno subito nell’ultimo turno da Pesaro. La curva del PalaSerradimigni espone lo striscione “Welcome to hell”, Pianigiani rinuncia ad Aradori, Sacchetti ritrova Easley dopo l’influenza degli ultimi giorni. L’inchiodata di Easley per il 4-2 Sassari, McCalebb fa 2/2 e Siena scatta (6-10), Andersen batte Easley e lo costringe al secondo fallo, entra Metreveli, ex di turno in maglia sassarese con Drake Diener. Il Banco regge l’urto grazie al positivo Plisnic, Moss è l’energia nel motore senese, Pinton dà fiato a Diener come Zisis a McCalebb, parziale di 6-0 biancoverde, poi sul 20-26 suona la prima sirena. Sassari pareggia sul 26, poi si fronteggiano dai 6.75: tripla di Andersen (33-35), Moss in fotocopia seguito a ruota da Plisnic. Moss è una furia (42-46 sul suo 18° punto), la conclusione dall’arco di Drake Diener è respinta dal ferro e nello spogliatoio si va sul 42-49. Tripla frontale di Rakocevic, terzo fallo di Easley che poi costringe ai passi Andersen, sigla il -4 (48-52) ed esce per quarta infrazione seguito a ruota da Plisnic: per Sassari si fa dura sotto le plance. “TD12” dall’arco tiene i padroni di casa a -3 (53-56), poi 10-0 Siena chiuso da Stonerook e fuga toscana (53-66). Gli ultimi 10’ partono sul 60-68. Andersen è brutto cliente in area e trascina gli ospiti sul 64-72, la Dinamo è gravata di falli, prova a restare in scia ma Siena aumenta la pressione difensiva. Easley esce per falli, la Montepaschi ne approfitta (68-80) e scivola via sino al 75–91, che chiude il match in un palazzetto che applaude. (Giovanni Dessole)
Sassari: Plisnic 16, D. Diener 13, Hosley 12
Siena: Andersen 23, Moss 22, McCalebb 17

Montegranaro torna a vincere dopo due sconfitte. Ciam/Cast

Otto Caserta-Fabi Montegranaro 66-75
Quarta sconfitta consecutiva e quinta nelle ultime sei uscite per la Otto Caserta. La Sutor invece si riscatta dopo le sconfitte contro Cremona e Teramo nelle ultime due giornate. Comincia meglio la Otto con i primi due punti della stagione dell’ultimo arrivato Charlie Bell. Poi Smith tiene avanti i suoi con un gioco da tre punti al 6’ (11-10), ma il primo quarto è avido di emozioni. Nella seconda frazione la partita si scalda: Karl e Brunner portano avanti la Sutor (15-19 al 12’) poi Ivanov e Smith iniziano a beccarsi sotto le plance. Fischi dal pubblico, contatti pesanti in area: il tutto si conclude con un tecnico a Stipanovic per proteste dopo un fallo su proprio su Ivanov al 18’. La Fabi Shoes ne approfitta e vola sul +10 (30-20). La Otto prova a rientrare (26-32 al 19’) ma viene tradita dal tiro da fuori (0/9 al 20’). Proprio grazie al tiro pesante la Juve rientra con Maresca e Bell (39-42 al 23’): poi va via la corrente al Palamaggiò e la partita si interrompe per tre minuti. Altre due triple di Maresca e Bell pareggiano i conti (47-47 al 27’), e Fletcher riporta Caserta avanti al 33’ (54-53) ma prima Kirksay (54-58) poi Ivanov (57-64 al 36’) riconfermano il vantaggio Sutor, rendendo vani i tentativi di rimonta dei padroni di casa. (Giuseppe Bernardo)
Caserta: Smith 19, Fletcher 13, Maresca 11
Montegranaro: Zoroski 14, McNeal 13, Kirksay 12

Jonathan Tabu, 26 anni, 9,5 punti di media quest'anno. Ciam/Cast

Vanoli Cremona-Cimberio Varese 69-61
Il derby lombardo di giornata va alla Vanoli, alla sua terza vittoria nelle ultime quattro gare casalinghe; la peggior Cimberio della stagione dal punto di vista offensivo continua invece la sua magra in trasferta (1 vinta e 6 perse), che potrebbe costargli le Final Eight. E’ in un primo periodo da ritmi e percentuali basse (6-6 all’8’) che la Vanoli prende il controllo grazie al break di 10-0 negli ultimi 2’ di un quarto dove la Cimberio (senza Rannikko) tira col 18% e non riesce a coinvolgere Diawara, anche per merito della buona difesa di Lighty. Il francese è però protagonista nel secondo periodo, dove tiene a galla Varese prima con i rimbalzi offensivi e poi con la tripla del 36-26 all’intervallo, cui la squadra di Recalcati arriva controllando più possessi ma sprecandoli quasi tutti (13 rimbalzi d’attacco, 12 perse), mentre quella di Caja si giova di una transizione occasionale ma efficace, che le frutta 10 punti, tanti quanti quelli di vantaggio. Nel terzo quarto Diawara prova a caricarsi la squadra sulle spalle, assieme a Kangur la riporta a contatto lavorando di fisico (39-35 al 25’), ma a tenere avanti Cremona, concreta e più attenta sotto i tabelloni (5 gli offensivi concessi nel secondo tempo), sono le triple: Cinciarini, Tabu e Tusek firmano il 9-0 che ricaccia indietro la Cimberio (48-35 al 27’), imprecisa dall’arco (4-21) e mai in ritmo. I primi punti di Roderick ad inizio quarto periodo valgono invece il 7-0 (59-43 al 34’, massimo vantaggio di Cremona) che lancia un ultimo quarto sul velluto di Cremona, che non si volta più indietro gestendo il finale con Tabu e Cinciarini. (Michele Talamazzi)
Cremona: Tabu 15, Cinciarini 11, Lighty 11
Varese: Diawara 21, Kangur 16, Fajardo 8

Clay Tucker, 31 anni, prima stagione a Roma. Ciam/Cast

Novipiù Casale Monferrato-Acea Roma 92-93
La zampata di Tucker a 11” dalla sirena, regala a Roma la vittoria sul campo di Casale Monferrato. Una partita che si è accesa nella ripresa, dopo un primo tempo meno brillante. Roma centra il terzo successo in quattro gare, Casale perde in casa dopo tre successi. Propellente della splendida partenza di Casale (da 7-2 al 13-4 in 3’ di gioco) è Matt Janning, autore di tre triple. Novipiù senza Nnamaka (polpaccio), Roma in difficoltà e senza Datome (piede). Lardo riparte dalla zona 3-2. Con questo assetto Roma piazza un 8-0 con Tucker e Dedovic e arriva fino al -2 (18-16), sfruttando il vantaggio di chili e centimetri dentro l’area. Al primo mini intervallo Casale è sul +4 (27-23). Roma torna a uomo. La frazione gira sul 35-32. Primo sorpasso della serata per l’Acea con Gordic. Roma cresce in fiducia, Casale non è intensa come al solito in difesa. Al riposo lungo si arriva con Casale avanti di 2 sole lunghezze sul 44-42. Tutto aperto. Avvio shock della ripresa: 13-0 Roma che colpisce con Kakiouzis Tucker e con le triple comode di Slokar, Maestranzi e Dedovic. Roma (che ha problemi di falli nei lunghi) vola sul +11 (55-44). Shakur si sveglia un po’ dal suo torpore. Novipiù fino al -6 (57-63) a 2’ dalla fine del periodo. Tucker dall’angolo la ricaccia indietro (-11, sul 57-68). Al 30’ punteggio sul 61-68. L’ultimo quarto si apre con uno show di Shakur. La gara è punto a punto. Si arriva in volata. Tripla di Maestranzi a lato. Sul rimbalzo fallo su Shakur che in lunetta a 22” dalla fine fa 1/2 (92-90). Tucker colpisce con precisione. Sull’ultimo possesso la difesa di Maestranzi costringe Shakur a tornare indietro. La tripla di Temple finisce sul ferro. (Maurizio Neri)
Casale Monferrato: Shakur 24, Janning 18
Roma: Dedovic 22, Slokar 20, Tucker 16

L'esultanza di Pesaro, che in classifica ha 16 punti. Ciam/Cast

Scavolini Pesaro-Canadian Solar Bologna 86-77
La Scavolini batte la quarta big, dopo Cantù, Milano e Siena costringe alla resa la Virtus Bologna. Match tirato, con i tre Usa biancorossi a fare la differenza ma con Pesaro che è stata più squadra (quattro uomini in doppia cifra). E’ il regalo più sentito per i 70 anni di Valter Scavolini, costretto da sabato in ospedale per un incidente stradale. Pesaro ha ritrovato anche il suo sesto uomo, con i tifosi della vecchia guardia a coordinare una coreografia d’eccezione. Dalmonte schiera Cusin in quintetto, segno che il pivot si è ristabilito dall’infortunio all’inguine. L’inizio non ha un padrone, è 11-15, con Sanikidze a dettar legge, ben coadiuvato da Gailius. La Scavolini torna in fretta in scia, piazzando un break di 14-0 per il 25-15 del 9’. Pesaro soffre la difesa a zona e la Virtus torna in parità (29-29) al 14’. Hickman (autore anche di due stoppate) riporta avanti i padroni di casa all’intervallo lungo (46-43) e replica a inizio ripresa (51-45) al 22’. Pesaro tira meglio da fuori e si batte egregiamente a rimbalzo (19-14) contro la miglior squadra nella suddetta specialità. Più 8 interno sul 53-45 al 23’, la Virtus ricuce (53-50), Douglas-Roberts gioca una delle sue migliori partite. Altro strappo al 28’ e nuovo +10 Scavolini: 64-54, Cavaliero piazza due triple contro la zona. Vitali firma il 69-67 del 33’, ma è l’ultimo sussulto emiliano. Jones è devastante in post basso, la Scavolini cerca l’allungo decisivo e si porta sul 80-69 al 37’, con un buon Lydeka. Match chiuso almeno un paio di minuti prima del 40’. La Virtus alza bandiera bianca dopo quattro vittorie consecutive. (Camilla Cataldo)
Pesaro: Hickman 23, White 20, Jones 15
Bologna: Sanikidze 22, Douglas-Roberts 13, Koponen 10