Una schiacciata di Bonus. Ciam/Cast

Il G8 del basket italiano era già noto da una settimana: l'ultima giornata serviva solo a stabilire la griglia degli accoppiamenti playoff e il risultato è stato quello temuto (o sperato, a seconda dei gusti). Milano-Siena, finale dell'anno scorso, sarà un quarto di nobilità, che metterà contro la favorita di inizio anno e i campioni d'Italia. Entrambe a loro modo deludenti nella regular season. Varese-Venezia, Roma-Reggio Emilia e Sassari-Cantù gli altri accoppiamenti. Ecco i resoconti delle gare dell'ultima giornata.

Montepaschi Siena-Banco di Sardegna Sassari 86-92
Trascinato da un Diener in formato play off (33 punti) e dall'ex Thornton, Sassari vince il “rodaggio” prima dei play off contro Siena. E se per i sardi era poco più di un allenamento, la Montepaschi fa segnalare ancora qualche problema e non sembra arrivare al cento per cento alla super sfida dei quarti con Milano. Sono Brown e Diener che accendono la gara nei primissimi minuti, garantendo l'equilibrio con 5 punti a testa. Sassari prova a fuggire con due tiri da tre di Thornton e Diener (a dieci punti dopo 5') e costringe Banchi al primo time out. La Mens Sana prova a ricucire con qualche difficoltà ma Thornton e tiene a distanza Siena: la prima frazione finisce 21-26, con la squadra di casa che spara a salve da due (3/9). Il leit motiv non cambia a inizio secondo quarto poi Siena risponde con Hackett in regia. La mossa di Banchi sembra funzionare, ma quattro errori consecutivi dalla lunetta (Hackett e Sanikidze) fanno fallire la rimonta. A metà quarto Sassari allunga di nuovo (28-39), sostenuta dai punti e dagli assist di Diener e solo l'orgoglio senese, in una giornata che rimane storta al tiro, impedisce il tracollo. Due tiri da tre di Brown e Moss a inizio terzo quarto accorciano le distanze (47-48), anche se poi entrambe falliscono il sorpasso. Diener risponde causando il terzo fallo di Christmas, poi a Banchi viene fischiato un tecnico, ma Sassari non ne approfitta, anzi Kangur impatta da tre e Christmas firma il sorpasso (55-52 al 25'). Nonostante un antisportivo a Eze, Sassari rimane indietro, Siena allunga grazie anche ad un tecnico ad Ignerski che esce per cinque falli (64-56 a 3' dal termine del quarto) e dilaga con Brown (70-58 al 29'). E' il solito Diener a rintuzzare lo slancio biancoverde, si chiude sul 73-65. Gli ospiti i riportano sotto a inizio quarto quarto ancora con la sapiente regina di Diener (73-72 al 33'), mentre Siena si aggrappa ad Hackett. Il finale è infuocato: l'ex Thornton impatta e sorpassa (82-85 a 2' dal termine), Brown riporta avanti Siena, ma Diener a 30” dalla fine infila l'ennesimo tiro dalla distanza (86-88), poi Thornton chiude. (Alessandro Lorenzini)
Siena: Brown 23, Hackett 15, Kangur 13
Sassari: Diener 33, Thornton 18, Easley 11

EA7 Milano-Enel Brindisi 94-89
L’EA7 Emporio Armani Milano (senza l’infortunato Langford) chiude la stagione regolare con una vittoria e si assicura così il vantaggio del campo al primo turno, dopo una partita piuttosto morbida a livello di intensità ma comunque sufficiente per portare a casa il successo. I pugliesi partono bene, approfittando di un approccio difensivo decisamente soft della squadra di Scariolo, e con gli 11 punti di Viggiano guidano 27-24 alla fine dei primi 10’. Il secondo quarto è contraddistinto da un’impennata milanese: finalmente più aggressività difensiva, l’Enel va nel pallone e colleziona palle perse, rimanendo a secco per quasi 5’ durante i quali l’EA7 piazza un parzialone di 15-0 (42-32). Si rivede in campo anche il greco Bourousis, accolto da calorosi applausi dal pubblico di casa, ma un paio di triple dell’eccellente Reynolds rimettono gli ospiti in carreggiata (48-44 a metà gara). Continua a non esserci un’intensità da playoff, si vede molta difesa a zona ma i buchi sono tanti, sia dentro le rispettive aree che sul perimetro (sotto forma di tiri “aperti”). Si resta così in equilibrio, con Brindisi che crede nel colpaccio, prima di un altro parzialone di Milano che sembra indirizzare la partita (83-74 con un 14-2 chiuso da Hairston). Ancora Reynolds, con le sue triple (chiude con 6/7 da fuori), riporta però Brindisi a contatto (83-82 a 1’53 dalla sirena). Nel finale un paio di giocate importanti di Mensah-Bonsu permettono ai padroni di casa di rimanere avanti nonostante qualche peccato di lucidità, e proprio Pops chiude con la schiacciata per il 94-89 finale. Da segnalare la prestazione di Alessandro Gentile, che chiude con 6 rimbalzi e 10 assist a contorno dei suoi 18 punti: sempre di più e sempre meglio, prove di leadership. (Pietro Scibetta)
Milano: Gentile 18, Melli 15, Bourousis 12, Mensah-Bonsu 11.
Brindisi: Reynolds 25, Robinson 19, Viggiano 17.

Scavolini Pesaro-Sidigas Avellno 80-93
La Sidigas espugna l’Adriatic Arena restituendo il favore dell’andata e chiude la stagione al meglio, pur presentandosi senza Ivanov, Dean e Johnson. Pesaro finisce malamente, dopo una partita sempre a rincorrere e adesso si interroga sul futuro, ad oggi tutt’altro che roseo (l’iscrizione è a forte rischio). Avellino è più combattiva che mai, nonostante la posta in palio fosse nulla per la classifica di entrambe. Gara rapida, con un solo padrone: 6-19 dopo 5’, 8-23 al 7’ con un super Richardson. Avellino detta il ritmo e comanda pur giocando con quintetti piccoli e con gli uomini contati. Al 13’ il vantaggio è sempre sicuro: 23-38 (al 18’), 28-47 (al 19’), con un Hunter trascinante. La Scavolini prova a tenere con Stipcevic e con il duo Traini-Amici, ma è troppa la differenza in ogni settore del campo. All’intervallo lungo la valutazione parla da sola: 18-58. Nella ripresa la musica non cambia, la Sidigas comanda senza problemi (30-50 al 21’). Poi la Vuelle inizia a giocare in velocità e lima qualcosa: 46-56 al 27’, con il quintetto “mini” e Crosariol e Bryan seduti lungamente in panca. Un superbo Stipcevic contrasta la verve di Richardson e compagni, ma il vantaggio esterno resta stabilmente in doppia cifra. I 23 punti della Vuelle nel terzo quarto sono comunque un segnale di vitalità. Thomas piazza la tripla del 59-67 al 31’, Avellino paga un po’ di stanchezza per le rotazioni corte. Negli ultimi 5’, con Mack fuori per falli, il pivot pesarese è Barbour. Pesaro difende male ma esce tra gli applausi, Avellino manda cinque uomini in doppia cifra. (Camilla Cataldo)
Pesaro: Stipcevic 31, Barbour 22
Avellino: Richardson 21, Dragovic 18, Lakovic 14

Oknoplast Bologna-Lenovo Cantù 69-79
Cantù infligge alla Virtus la ventesima sconfitta di una stagione da dimenticare e chiude la stagione regolare al settimo posto mentre la nobile decaduta emiliana resta desolatamente terzultima. Bordate di fischi sommergono l’ex fortitudino Mancinelli fin dalla presentazione delle squadre. Bologna non ha nulla da perdere e gioca con la testa libera portandosi subito sul 6-0 mentre i brianzoli litigano con il canestro con l’unica eccezione di Tabu; le Vu nere però non ne approfittano e il primo quarto si chiude sul 18-16. A firmare il sorpasso canturino all’inizio del secondo quarto è una tripla del debuttante liberiano Ragland, che segna subito 5 punti filati. Quindi si procede all’insegna dell’equilibrio fino al 35-34 dell’intervallo lungo. Nel terzo periodo Cantù allunga grazie a 7 punti infilati da Aradori in un batter d’occhio e Brooks porta prima i suoi sul +10 con la tripla del 47-57 per poi chiudere il terzo quarto con il canestro del 52-61 all’ultimo secondo. Nell’ultimo quarto il quintetto di coach Trinchieri gestisce il vantaggio senza patemi anche grazie al buon esordio di Ragland sia in cabina di regia che in fase realizzativa. Nei quarti di finale per la Lenovo c’è Sassari. A Bologna non bastano i 22 punti del solito Pullen. Da segnalare anche l’annunciata contestazione a Claudio Sabatini inscenata fuori dal Palasport di Casalecchio da circa 200 tifosi. Intanto il dimissionario a.d. bianconero rivela di aver incontrato il presidente in pectore Renato Villalta e smentisce l’intenzione di rilevare la Biancoblù nonostante un pranzo con il patron Giulio Romagnoli e con Carlton Myers.(Nicola Zanarini)
Bologna: Pullen 22, Poeta 10, Rocca 10.
Cantù: Ragland 16, Aradori 15, Brooks 11.

Umana Venezia-Cimberio Varese 76-71
L’orgoglio della Reyer ferma la capolista Cimberio per la seconda volta in stagione (unica squadra a riuscirci) e prepara il terreno alla sfida dei quarti di finale. Varese si ferma a 3’ dalla fine sul +5 (66-71) subendo il break finale dell’Umana sospinta da un ottimo Kee-Kee Clark, autore della tripla frontale (75-71) che ha schiantato la Cimberio. Parterre de roi per il ritorno di Frank Vitucci al Taliercio a 17 anni dalla promozione in A/1, abbracci con Tonino Zorzi e “Praja” Dalipagic. Poi la partita, una sorta di gara-zero dei playoff visto che da venerdì le due squadre si ritroveranno nei quarti di finale.

Ciam/Cast

Allenatori che si mascherano un po’, partenza sprint della Cimberio (2-7), poi Clark lancia l’Umana che nella parte finale del quarto scappa via (21-14) con le accelerate del play. Cimberio con Talts e non Sakota nel roster, Vitucci ricicla il convalescente Polonara, ma è la Reyer a involarsi (29-20). Varese decide di alzare i ritmi, l’Umana fatica in attacco e il sorpasso è nell’ordine naturale delle cose (33-34) con la Cimberio sul +2 (37-39) all’intervallo lungo. Si alzano le percentuali nel terzo periodo, la Cimberio prova a scappare, ma Clark tiene vicina l’Umana (57-60). Venezia supera anche lo scotto dell’uscita per falli di Szewczyk, la Cimberio sembra mettere le mani sul match (66-71) a 3’ dalla fine, ma il quintetto di Vitucci si blocca. Clark firma rimonta e sorpasso con una tripla frontale (75-71), poi Diawara è monumentale su Green in difesa. Da venerdì si comincia e saranno altre partite. (Michele Contessa)
Venezia: Clark 25, Zoroski 11
Varese Ere 14, Rush, Green e Dunston 13

Vanoli Cremona-Angelico Biella 87-68
Tra due club che s'interrogano sul rispettivo futuro, la Vanoli chiude la stagione con la passerella casalinga vincente sull'Angelico: è l'ennesima vittoria marchiata dalla coppia Vitali-Chase, 38 punti sui 43 della panchina, col play bolognese implacabile della lunetta (11/11 nel primo tempo, 16/17 alla fine quando esce tra la standing ovation del PalaRadi) e l'americano letale dall'arco nella ripresa (4/5 da 3) contro una Biella orgogliosa ma limitata nelle proprie possibilità senza nemmeno Tsaldaris. L'unico vantaggio dell'Angelico resta quello iniziale con la tripla di Mavunga (4-5 al 2'), poi Cremona libera i propri cavalli da transizione: Johnson e Jackson danno il via ad un break di 10-0 (14-5 al 4') che è il preludio all'allungo vero e proprio, arrivato ad inizio 2° quarto sotto i colpi di un Vitali infallibile dalla lunetta e di un Kotti finalizzatore quasi perfetto (12 punti con 6/7) sul pick and roll. Dal 39-20 del 13', l'Angelico trova però la forza di reagire appoggiandosi a Renzi, 8 punti con due schiacciate in un 13-2 che riapre il match portando Biella a -8 (41-33): la squadra di Cancellieri per una decina di minuti torna a crederci, con Jurak che segna il -6 (49-43 al 24') e Laganà-Renzi a rispondere colpo su colpo prima che Chase apra il fuoco dall'arco, tenendo a distanza l'Angelico (64-53 al 30') prima di chiudere i giochi nell'ultimo quarto, sino al +24 (81-57). (Michele Talamazzi)
Cremona: Chase 20, Vitali 18, Jackson 15
Biella: Renzi 16, Rochestie 12, Laganà 10

Acea Roma-Sutor Montegranaro 82-64
Missione compiuta. Roma sbriga la pratica Montegranaro senza problemi (82-64) e chiude la regular season al terzo posto. Per frenare la partenza sprint di Jones, il “meccanico” di Montegranaro, Christian Burns, comincia a smontare la difesa di Roma prima nel pitturato, poi dal perimetro. Con dieci minuti di scorribande (e 12 punti a segno) che, grazie ad un parziale di 9-0 ma soprattutto alle 10 palle perse dell’Acea, portano la Sutor per due volte sul +5 (6-11 prima, 11-16 poi). Buttato nella mischia Lawal, però, Calvani ritrova qualità e sostanza. Prima che una tripla di D’Ercole in chiusura di primo quarto (18-20) rimetta le cose a posto. Un equilibrio che regge fino alla metà del secondo periodo (quello dell’esordio di Bailey in maglia Virtus): il doppio tecnico (Amoroso-panchina) fischiato contro Montegranaro mette le ali all’Acea. Capace di un parziale di 14-0, propiziato dai 10 punti personali di Lorant, che spingono Roma sul +13 del massimo vantaggio (44-31) a una manciata di secondi dalla sirena del riposo (45-33). Inizio di un finale annunciato e archiviato dalla Virtus già in apertura di terzo periodo con un parziale di 9-0, preludio del nuovo massimo vantaggio (+27 sul 69-42). L’ultimo quarto serve solo per la cronaca. (Antonio-Pitoni)
Roma: Lorant 15, Datome 13, Lawal 11.
Montegranaro: Burns 16, Johnson 11, Cinciarini 10.

Juve Caserta-Trenkwalder Reggio Emilia 77-80
Si chiude con un altro successo la stagione della Trenkwalder Reggio Emilia, che vincendo al Palamaggiò si conferma al sesto posto al termine della regular season e incontrerà Roma al primo turno dei playoff. Caserta invece, chiude l’annata al nono posto, in maniera più che soddisfacente viste le tante defezioni nel roster. La Juve infatti è costretta a partire con i giovani Marzaioli e Cefarelli in quintetto, viste le assenze per infortunio di Jonusas e Mavraides. La Trenkwalder è invece al completo, e la prima frazione è un monologo ospite. Reggio infatti parte subito 2-12 dopo i primi 3’ con Taylor a trascinare i suoi (13 punti nel solo primo quarto). Poi la Juve si sveglia con i titolari in campo, e tra primo e secondo quarto ricuce lo strappo con due break. Prima quello di 9-0 firmato Michelori e Jelovac (28-30 al 15’), poi il 7-0 in chiusura di seconda frazione – condito anche dall’antisportivo di Taylor su Maresca – che vale il primo vantaggio bianconero (37-35 al 17’). Al rientro dagli spogliatoi però si fa dura per la Juve: Michelori commette il terzo fallo, e Sacripanti va col quintetto piccolo, con Cefarelli e Sergio da lunghi. Ne giova Brunner, che a rimbalzo fa quel che vuole, mentre Taylor e Bell continuano a colpire (49-56 al 29’). Sembra fatta sul +10 ospite firmato Cinciarini (61-71 al 36’), ma l’orgoglio della Juve non si fa attendere, e dopo il timeout al 33’, le triple di Sergio e Maresca danno ancora speranze (70-73) prima dei falli sistematici finali che premiano la Trenkwalder. Al termine della gara, “terzo tempo” in stile rugby, con tutta la formazione bianconera a salutare il pubblico in campo. (Giuseppe Bernardo)
Caserta: Jelovac 23, Mordente e Maresca 15
Reggio Emilia: Cinciarini 19, Taylor 18, Slanina 12.