? la corsa di durata pi¨´ famosa al mondo e ¨C nonostante lĄŻassenza del pubblico ¨C anche questĄŻanno promette uno show unico, specie di notte. Ecco le dieci auto protagoniste delle vittorie pi¨´ famose
Impensabile che la 24 Ore di Le Mans venisse cancellata nonostante le insidie di un virus, il Covid-19, che continua a condizionare lo svolgimento di manifestazioni a serio rischio di assembramento come ¨¨ la gara di durata pi¨´ famosa al mondo. Bravi gli organizzatori a non mollare in un momento di transizione che ha visto lĄŻuscita di scena di tanti brand blasonati, da Peugeot ad Audi, in attesa di una nuova era che vedr¨¤ di nuovo al via proprio la casa del Leone, la quale ha annunciato che dal 2022 punter¨¤ a tornare protagonista. Ma la storia della 24 Ore di Le Mans non si discute. Ecco allora le dieci vetture protagoniste in pista dal 1923 - lĄŻanno del debutto della 24 Ore nel calendario motoristico - fino ad oggi e al futuro con le grandi novit¨¤ in arrivo.
1) Ferrari 166 MM Barchetta Touring: la prima rossa a Le Mans
ĄŞ ?Proprio questĄŻanno con la mostra Ferrari at 24 Heures du Mans al Museo di Maranello, Ferrari aveva celebrato i 70 anni di vittorie del cavallino rampante nella pi¨´ mitica di tutte le gare di endurance. UnĄŻoccasione per rivivere le 36 vittorie ottenute dalla Ferrari sul celebre circuito transalpino, grazie allĄŻesposizione di alcune delle vetture protagoniste delle epiche sfide. Esposto alla mostra un esemplare della 166 MM Barchetta Touring con cui Lord Selsdon e Luigi Chinetti trionfarono il 26 giugno 1949, in occasione proprio dellĄŻesordio della Ferrari a Le Mans. LĄŻequipaggio formato dal nobile inglese e dal pilota milanese sbaragli¨° una nutrita schiera di professionisti inglesi e francesi che correvano con vetture di cilindrata doppia rispetto alla Ferrari che riusc¨Ź ad a imporsi alla velocit¨¤ media di 132,946 km/h. Proprio allora Luigi Chinetti entr¨° nella leggenda guidando per oltre 23 ore lasciando il volante a Lord Selsdon solo per trenta minuti. Una delle tante leggende che sono nate nel corso degli anni e che ancora appassionano i numerosi fan della Le Mans.
2) Jaguar D-Type: lĄŻoriginale e vistosa pinna stabilizzatrice
ĄŞ ?La Jaguar D-Type vinse le edizioni della 24 Ore del 1955, 1956 e 1957. Sulla base dalla C-Type, fu profondamente modificata nel telaio, nel motore ed ovviamente nel corpo vettura, reso monoposto e poi configurato in stile barchetta. Il 3.4 litri sei cilindri venne poi trasformato in 3.8 litri, capace di erogare 285 Cv. Era dotata di tre carburatori doppio corpo Weber. La vettura inglese pesava 800 kg e raggiungeva la velocit¨¤ massima di 270 km/h, coprendo lo 0/100 in circa 7 secondi. Il cambio era ovviamente manuale, a 4 marce. Misurava 3.912 mm in lunghezza, 1.664 mm in larghezza ed 1.372 mm in altezza. LĄŻauto era nota per lĄŻoriginale motivo aerodinamico, ripreso dal mondo aeronautico e caratterizzato dalla vistosa pinna stabilizzatrice. La D-Type prevedeva anche una raffinatissima struttura centrale, quasi antesignana delle moderne vasche in materiali compositi. AllĄŻanteriore era presente una struttura tubolare, destinata al motore, ai suoi accessori ed alle sospensioni. LĄŻesemplare pi¨´ costoso ¨¨ stato venduto nel 2010 per 2.090.000 dollari.
3) Alfa 8C: la prima vettura italiana a vincere la 24 Ore
ĄŞ ?Alfa Romeo, con la 8C, vinse consecutivamente dal 1931 al 1934 la 24 Ore di Le Mans. Progettata da Vittorio Jano nel 1930, nella sua versione inaugurale montava un otto cilindri in linea da 2.300 cc. Tazio Nuvolari la port¨° ad aggiudicarsi la Targa Florio del 1931 e del 1932 ed il Gran Premio dĄŻItalia del 1931, corsosi a Monza. Nel 1931 fu poi derivata la versione 8C 2300 Le Mans che vinse quattro edizioni di fila con gli equipaggi Howe-Birkin, Chinetti-Sommer, Nuvolari-Sommer e Chinetti-Etancelin. Il suo motore 8 cilindri sviluppava 225 Cv a 5.200 giri ed era abbinato ad una trasmissione manuale a quattro rapporti, elementi che garantivano una velocit¨¤ massima di 230 km/h. Pesava appena 1.250 kg ed era lunga 5 metri e larga 1,7. La 8C fu poi trasformata nelle versioni 8C 2600 del 1933, 8C 35 Type C del 1935 e nella sontuosa 8C 2900, questĄŻultima equipaggiata da un motore con cilindrata proprio di 2.900 cc. Un esemplare della vettura fu inoltre battuto allĄŻasta per la somma d 4.072.000 milioni di dollari.
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4) Ford GT40: quanti duelli con le rivali Ferrari
ĄŞ ?La Ford GT40 risale al periodo compreso fra il 1964 ed il 1969 e si aggiudic¨° quattro edizioni della 24 di Le Mans, per di pi¨´ consecutive: quelle dal 1966 al 1969. Misurava 4.028 mm in lunghezza ed aveva un passo di 2.413 mm, era larga 1.778 mm ed alta 1.028 mm, quanto 40 pollici: per questa sola ragione era stata denominata GT40. Il peso totale era contenuto in appena 860 kg. Montava un propulsore V8 da 4,2 litri e 350 Cv, un valore che produceva unĄŻeccellente rapporto peso/potenza di 406 Cv/tonnellata. Le prime tre edizioni della 24 Ore a cui partecip¨° non furono tuttavia molto trionfali: il corpo vettura generava una certa portanza e il modello Ford non si dimostr¨° quindi veloce a sufficienza. Venne riprogettata gi¨¤ dal 1965. Il V8 fu potenziato fino alla soglia dei 7 litri ed i tecnici ridisegnarono la carrozzeria in migliaia di sue componenti. Pochi mesi dopo un esemplare conquist¨° la 2000 km di Daytona. Era lĄŻantipasto del trionfo. Nel 1966 tre GT40 occuparono i 3 gradini del podio e terminarono la gara alla velocit¨¤ media di oltre 200 km/h.
5) Porsche 956 e non solo: i 19 trionfi del brand pi¨´ vincente alla 24 Ore
ĄŞ ?La Porsche pi¨´ vincente ¨¨ la 956, che debutt¨° nel 1982 e vinse la 24 Ore di Le Mans nelle stagioni 1982, 1983, 1984 e 1985. Venne lanciata per sostituire lĄŻaltrettanto vincente 936, che il nuovo regolamento tecnico per le vetture sport aveva reso allĄŻimprovviso obsoleta. Utilizzava un motore biturbo da 2,6 litri, accreditato di ben 620 Cv ad 8.200 giri/minuto e capace di operare fino ad 8.500 giri/minuto. Era lunga 4,8 metri e larga 2, il suo corpo vettura era in fibra di carbonio e kevlar. Per questo motivo la massa restava contenuta in 860 kg. Raggiungeva la velocit¨¤ massima di 350 km/h (una velocit¨¤ spaventosa per lĄŻepoca) e montava una trasmissione manuale a 5 marce. Il suo telaio era monoscocca in alluminio. Si aggiudic¨° quattro edizioni del Campionato mondiale sport prototipi (1982, 1983, 1984 e 1985) e fu guidata da piloti come Jacky Ickx, Derek Bell, Ayrton Senna e anche da Stefan Bellof, il quale perse la vita proprio al volante di una 956 nel 1985 sul tracciato di Spa, tra Eau Rouge e Raidillon nel tentativo di superare Ickx, schiantandosi a 260 km/h. Fu poi sostituita dalla 962 che si aggiudic¨° la 24 Ore nel 1986, 1987 e 1994 e il Campionato mondiale sport prototipi negli anni 1985 e 1986.
6) Mazda 787B: la prima giapponese ad aggiudicarsi la 24 Ore di Le Mans
ĄŞ ?La Mazda 787B fu introdotta nel 1991 e proprio in quellĄŻanno si aggiudic¨° la 24 Ore di Le Mans, come prima vettura spinta da un motore rotativo di tipo Wankel. LĄŻunit¨¤ era composta da quattro rotori in linea ed ognuno disponeva di una cilindrata unitaria di 654 cc, per un totale di 2.516 cc. Sviluppava 700 Cv e 608 Nm di coppia, ma i tecnici del brand giapponese ritenevano che il motore potesse raggiungere fino a 930 Cv. Pesava appena 830 kg ed era lunga 4.782 mm, larga 1.994 mm ed alta 1.003 mm. La storica vittoria si materializz¨° nelle fasi finali della gara. Davanti a 250 mila spettatori, il suono acuto e metallico del motore rotativo segnava lĄŻascesa del costruttore giapponese nellĄŻolimpo del motorsport. Mai prima di quel momento unĄŻauto giapponese aveva tagliato il traguardo per prima a Le Mans. Una vittoria che fu ampiamente sudata da uno dei piloti del team Johnny Herbert che concluse la gara allo strenuo delle forze tanto che venne portato al centro medico e non pot¨¨ salire sul podio. Una delle pagine pi¨´ avvincenti di tutto il motorsport.
7) Peugeot 905, 908 HDi Fap e il ritorno del Leone
ĄŞ ?La Peugeot 905 risale al 1990 e trionf¨° nelle edizioni 1992 e 1993. Misurava 4.800 mm in lunghezza, 1.960 mm in larghezza ed era alta 1.040 mm, per un peso contenuto in 755 kg.Utilizzava un motore V10 da 3.500 cc e 650 Cv ed era capace di raggiungere i 12.500 giri/minuto. Il telaio era un monoscocca in fibra di carbonio con sospensioni di tipo push-rod, a cui si aggiungeva barre antirollio regolabili. Peugeot torner¨¤ nel 2022 a rinverdire i fasti di un passato di grande successo nelle corse di durata, come detto con le vittorie assolute alla 24 Ore di Le Mans nel 1992 e 1993 con la 905 e pi¨´ recentemente nel 2009, con la 908 HDi Fap affidata a David Brabham, Marc Gene e Alexander Wurz. Peugeot abbandon¨° lĄŻEndurance nel 2012, prima dellĄŻinizio della stagione inaugurale del Wec. A volere il ritorno di Peugeot nellĄŻEndurance ¨¨ stato lĄŻattuale Ceo del Gruppo Psa Carlo Tavares, appassionato e pilota amatoriale. Nel 2016 partecip¨° alla 4 Ore di Spa dellĄŻElms al volante di una Ligier-Nissan JS P3 LMP3 preparata dalla Oak Racing.
8) Audi R10 TDI: la prima auto diesel a vincere la 24 Ore di Le Mans
ĄŞ ?LĄŻAudi R10 TDI debutta sul finire del 2005 e fu la prima automobile a gasolio ad aggiudicarsi la 24 Ore di Le Mans, dapprima nel 2006 e poi nel 2007. Nel 2005 lĄŻazienda dei Quattro Anelli stava ancora pensando a come sostituire la R8 Sport. Sceglie quindi di correre il rischio e sviluppa un prototipo con motore diesel, anticipando Peugeot (che dichiar¨° in precedenza di essere pronta nel 2007). La R10 TDI monta quindi un V12 da 5.5 litri, abbinato ad un cambio sequenziale a 5 rapporti. La presenza di sole 5 marce rappresent¨° un vantaggio per i piloti, costretti ad effettuare meno cambi marcia. Erogava una potenza massima di 650 Cv ed una coppia di 1.100 Nm. Pesava 925 kg e misurava 4.650 millimetri in lunghezza, 2.000 in larghezza e 1.030 in altezza, mentre lĄŻimpianto frenante era gi¨¤ in materiali compositi ed i cerchi in lega misuravano 18 pollici. Il telaio era sviluppato con lĄŻaiuto di Dallara ed era una monoscocca in fibra di carbonio, mentre il serbatoio conteneva 90 litri di carburante, come le vetture a benzina.
9) Audi R18 e-Tron quattro: lĄŻibrida
ĄŞ ?LĄŻAudi R18 e-Tron quattro risale al 2012 ed ha raccolto lo scettro cedutole dalla meno raffinata R18 TDI, equipaggiata con il semplice motore a gasolio V6 da 3.700 cc. La R18 e-Tron Quattro disponeva invece di una piattaforma ibrida, composta dal V6 TDI turbodiesel da 510 Cv e da un motore elettrico sistemato allĄŻanteriore. Il sistema quattro della trazione integrale non collegava per¨° gli assi in modo meccanico, ma delegava ciascun motore a fornire coppia sullĄŻasse in cui ¨¨ stato montato. La sportiva del brand dei quattro anelli poteva, inoltre, muoversi in modalit¨¤ in pratica totalmente elettrica ed accumulava energia nelle fasi di frenata, liberandola poi attraverso un volano: il surplus di potenza era destinato allĄŻasse anteriore ed entrava in funzione quando lĄŻauto superava i 120 km/h. La R18 e-Tron Quattro ¨¨ stata successivamente proposta in una versione priva di motore elettrico. Si trattava dellĄŻAudi R18 Ultra, ovvero la Lmp pi¨´ compatta che Audi abbia mai realizzato, un altro primato di cui il costruttore pu¨° andarne fiero.
10) Toyota TS050: il trionfo a Le Mans con Fernando Alonso
ĄŞ ?La 24 Ore di Le Mans 2019 si era conclusa con il predominio delle Toyota TS050 hybrid. A vincere era stata la numero 8 di Alonso, Buemi e Nakajima che approfitt¨° della foratura nel finale della Toyota numero 7 di Kobayashi-Conway-L¨Žpez, fino ad allora dominatori della gara, poi giunti al traguardo al secondo posto. A sottolineare il dominio tecnico della Toyota, che ha indubbiamente potuto beneficiare degli abbandoni di Audi e Porsche. Grazie a questo successo, il trio Alonso-Buemi-Nakajima ha conquistato il titolo di campione del mondo del Wec, ottenuto grazie a 5 vittorie, 2 secondi posti e una squalifica nelle 8 gare del campionato. La bacheca di Fernando Alonso si arricchisce quindi di un altro titolo mondiale, dopo i due ottenuti in Formula 1. QuestĄŻanno il team giapponese conta di completare la sua presenza al via della 24 Ore di Le Mans con le tre vetture Toyota TS050 hybrid schierate ai primi tre posti della classifica generale.
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