L'attività fisica fa bene alla memoria a breve termine. Ma per attivarla bisogna... dormire

I ricercatori hanno quindi scoperto che un'attività fisica costante migliora la memoria a breve termine, in particolare quella episodica (il ricordo degli eventi quotidiani) e la “memoria di lavoro”, la capacità di conservare informazioni mentre si svolge un’altra attività. Al contrario, i ricercatori hanno anche dimostrato che una vita più sedentaria porta a una riduzione delle capacità della memoria a breve termine. Lo studio parte da ricerche precedenti che avevano già attestato come il flusso sanguigno del cervello e il rilascio dei neurotrasmettitori migliorassero nel breve termine le funzioni cognitive e l’umore. La svolta sta nella durata: i ricercatori hanno scoperto che questo miglioramento cognitivo può durare almeno 24 ore, con effetti benefici in particolare sulla memoria a breve termine.