Lo sport aiuta a "sfogarsi": ma è davvero così? La risposta della psicologa

La psicologa e mental coach Valentina Penati spiega come l'attività sportiva può aiutare a incanalare le emozioni negative, ma specifica anche che non permette di "sfogare" la propria rabbia come si pensa comunemente

L’idea che lo sport possa aiutare a “sfogare” la rabbia è molto diffusa nell’immaginario comune. Eppure, questa immagine risulta troppo semplicistica e non propriamente esatta: sicuramente ci sono degli importanti benefici a livello di umore e di gestione della rabbia, ma in maniera diversa da come lo si immagina. Lo ha spiegato a Gazzetta Active la dottoressa Valentina Penati, psicologa, mental coach, docente del Master “Sport e intervento psicosociale” all’Università Cattolica di Milano e autrice di numerose pubblicazioni sul tema come Le tecniche di rilassamento e Psicologia e sport,?edito da Edizioni FS: “La rabbia è un’emozione ineliminabile, tant’è che tutti gli esseri umani la provano, e si sperimenta in ogni contesto. Può avere un impatto anche importante a livello cardiovascolare e gastrointestinale, ma non è così facile da ‘scaricare’ come si pensa”.

Quanto corrisponde alla realtà l’idea dello sport come “valvola di sfogo”??

“? un’idea molto stereotipata, non è così semplice come si pensa. Innanzitutto bisogna fare una distinzione tra contesto agonistico e amatoriale. L’agonista, di per sé, non va a scaricare la rabbia attraverso la prestazione: anzi, nel corso dell’attività la rabbia può anche aumentare,?nel contesto di una partita o di una gara. L’ansia di dover vincere, la pressione degli avversari, i precedenti insuccessi, un errore dell’arbitro: tutte cose che possono alimentare la frustrazione. In un contesto amatoriale lo sport invece può essere utile ai fini del controllo della rabbia, ma non nella maniera semplicistica che spesso viene descritta. Non sarebbe corretto dire che l’attività sportiva permette di ‘scaricare’ o di eliminare la rabbia: è più giusto definirla come un’opportunità per perfezionare il proprio autocontrollo e la fiducia in sé stessi, portando a casa quindi una maggiore consapevolezza nel poter gestire sé stessi e le proprie reazioni nel modo migliore”.?

Cosa succede quindi quando si fa attività fisica??

“Si rilasciano endorfine e serotonina, ovvero gli ‘ormoni del buonumore’. Si raggiunge quindi un benessere temporaneo, ma non elimina di certo la rabbia e le ragioni che la causano. ? più un modo per incanalare le proprie emozioni negative e imparare a gestirle. Quando si fa sport si sposta l’attenzione dalla fonte della propria rabbia, e questo quindi aiuta a prendere le distanze dai trigger che la scatenano”.?

Quali sono gli sport più funzionali??

“Gli sport più utili per incanalare le emozioni della rabbia sono quelli aerobici, come corsa, bici e nuoto. Non sono funzionali invece sport di precisione, come ad esempio il tennis, poiché implicano una tensione dovuta alla necessità di essere iper-precisi che può amplificare la rabbia stessa”