I consigli
Incubi notturni: ecco come evitarli. E c'¨¨ una terapia particolare
Sugli incubi sono state scritte pagine e interi libri, sulle loro interpretazioni, su cosa possono significare e su come influenzano la nostra giornata. Al di l¨¤ di questi aspetti, gli incubi possono alimentare un costante stato di angoscia e stress, compromettendo anche le attivit¨¤ quotidiane come lavoro, studio o vita sociale. Secondo gli ultimi dati, il 4% degli adulti ha pi¨´ di un incubo a settimana, e uno studio scientifico svizzero pubblicato sulla rivista Current Biology ha cercato di capire come evitare che si ripetano cos¨¬ frequentemente.
Troppi incubi: ecco cosa fare
¡ª ?I ricercatori hanno anzitutto identificato delle linee guida da seguire per diminuire la frequenza degli incubi: prima di tutto, niente caffeina dopo mezzogiorno, e niente alcol nelle 3 ore precedenti al sonno. Ovviamente ¨¨ necessario tenere d¡¯occhio il numero di ore di sonno, la regolarit¨¤ del ciclo sonno/veglia ed evitare cene troppo pesanti, soprattutto a tarda ora. Gli incubi possono nascere anche da uno stato di ansia, depressione o disturbi legati a traumi passati, per cui se non dovessero diminuire, ¨¨ importante affidarsi a una figura specializzata e iniziare una psicoterapia. Infine, ¨¨ importante sincerarsi di non avere problemi di apnea notturna.
gli altri trattamenti
¡ª ?Al di l¨¤ delle linee guida, lo studio ha cercato di capire anche quali trattamenti potevano essere pi¨´ accurati ed efficaci nel combattere gli incubi. Studi precedenti avevano dimostrato l¡¯efficacia della Imagery Rehearsal Therapy (IRT), una terapia che consiste nel riscrivere la storia dell¡¯incubo durante la giornata per poterla modificare e renderla pi¨´ piacevole o soddisfacente. I ricercatori hanno provato a unirla a un altro trattamento, la Targeted Memory Reactivation (TMR), che consiste prima di tutto nell¡¯associare un suono a un ricordo positivo. Riproducendo poi quel suono (nel caso specifico, un accordo di pianoforte) durante il sonno ogni 10 secondi durante la fase REM, quella pi¨´ soggetta ad incubi. I partecipanti allo studio, 36 in totale, sono stati divisi in due gruppi: uno ha seguito solo l¡¯IRT, l¡¯altro entrambi i trattamenti. Tutti i pazienti hanno fatto rilevare un notevole calo della frequenza degli incubi, ma se il primo gruppo si attestava ¨C in media ¨C su un incubo a settimana, il secondo ¨¨ sceso a soli 0.19.
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