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Il movimento "no-crema solare" arriva anche in Italia: perch¨¦ ¨¨ pericoloso
Come ogni estate, anche quest'anno molte persone non metteranno la crema solare. La novit¨¤, rispetto alle estati passate, ¨¨ che sfoggeranno con orgoglio spalle scottate e schiene ustionate. Il tormentone di questa estate, infatti, non ¨¨ solo musicale: il movimento "no-creme solari" promette di fare pi¨´ proseliti di una hit.?
Che cos'¨¨ il movimento no-creme solari
¡ª ?Nato negli Stati Uniti qualche anno fa, ¨¨ approdato in Italia come molte delle teorie cospirazioniste e antiscientifiche. L'assunto di base del "movimento no-creme solari" ¨¨ che i prodotti con filtri anti UVA e UVB in realt¨¤ siano la causa stessa del cancro della pelle. Quindi, secondo il movimento, a essere dannosa non sarebbe l'esposizione al sole, ma le creme deputate a proteggerci da esso. Un'iperbole che sta facendo breccia anche in Italia, dove aumentano gli influencers, medici e specialisti della nutrizione contrari alle creme solari o che consigliano un'esposizione al sole senza filtri solari.
movimento no-creme solari vs scienza
¡ª ?Qual ¨¨ esattamente l'argomentazione di questo movimento? Secondo gli influencer ¡°anti-crema¡±, che sono molto popolari sulle piattaforme social,?alla base della divulgazione sui danni del sole sulla pelle (e relative raccomandazioni e linee guida sull'applicazione di filtri solari) ci sarebbe un complotto per alimentare i profitti dell¡¯industria cosmetica, cos¨¬ come i vaccini sarebbero utili solo alle aziende farmaceutiche. La teoria complottista no-sunscreen si basa soprattutto sui benefici sul sistema immunitario derivati dalla maggior produzione di vitamina D in caso di esposizione solare, che sarebbero in grado di neutralizzare qualunque eventuale rischio. In altre parole: i benefici di stare sotto il sole senza protezione sarebbero di gran lunga maggiori rispetto ai?rischi di contrarre un cancro della pelle a causa dei raggi ultravioletti. Il sito antibufale medico-scientifico (della?FNOMCeO, Federazione?Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, quindi piuttosto autorevole) parla del movimento "no-crema solare" in questi termini: "L¡¯idea circola da qualche anno, ma ultimamente ha guadagnato nuovo vigore: mentre?oncologi e dermatologi raccomandano di non esporre la pelle al sole senza averla protetta?con una adeguata quantit¨¤ di crema (o formulazioni analoghe), si alzano voci secondo cui questi prodotti sarebbero da evitare, perch¨¦ priverebbero l¡¯organismo dei benefici del sole o sarebbero addirittura pericolosi, in particolare cancerogeni.?In realt¨¤, ¨¨ vero che il contenuto di questa vitamina nell¡¯alimentazione pu¨° essere insufficiente, ma per beneficiare di quella prodotta dalla nostra pelle?basta la minima esposizione al sole che si ha nella vita quotidiana, semplicemente recandosi ogni giorno a scuola o al lavoro. Non esiste invece alcuna prova che l¡¯uso dei filtri solari riduca i livelli di vitamina D nel sangue".
filtri chimici vs filtri minerali
¡ª ?Uno dei cavalli di battaglia dei convinti oppositori alle creme solari ¨¨ la nocivit¨¤ dei filtri chimici presenti nei solari. C'¨¨ un fondo di verit¨¤? Anche in questo caso risponde la FNOMCeO: "Alcuni non diffidano dei solari in toto, ma?raccomandano di privilegiare quelli con 'filtri fisici', anche detti 'minerali',?rispetto a quelli con 'filtri chimici': i primi, a base di sostanze altrettanto 'chimiche', come l¡¯ossido di zinco, costituiscono una barriera al passaggio dei raggi UVA e UVB, mentre quelli definiti 'filtri chimici' si basano su sostanze che li assorbono, soprattutto avobenzone, ossibenzone e octinossato. Sebbene altri studi in passato avessero gi¨¤ sollevato la questione, il dibattito ¨¨ stato recentemente rinfocolato da alcuni articoli scientifici pubblicati sull¡¯autorevole rivista JAMA. Il pi¨´ allarmante ¨¨ del marzo 2020, anche perch¨¦?condotto dagli esperti della Food and Drug Administration statunitense, l¡¯agenzia che si occupa della regolamentazione dei prodotti farmaceutici. Dopo aver sperimentato diversi prodotti in varie formulazioni (latte, spray, crema ecc.) sulla pelle di una cinquantina di volontari, gli autori hanno dimostrato che le sei sostanze chimiche testate sono assorbite nel circolo sanguigno e?in tre settimane di applicazione possono superare i livelli di concentrazione dimostrati come sicuri dall¡¯agenzia. Attenzione, per¨°. Oltre questa soglia non abbiamo prove di tossicit¨¤, ma solo la necessit¨¤ di ulteriori sperimentazioni. Questa conclusione, infatti, come raccomandano gli stessi scienziati,?non significa che le persone dovrebbero smettere di usare i filtri solari: negli Stati Uniti si diagnosticano ogni anno circa 5 milioni di tumori maligni della pelle, tra melanoma e altri tipi di malattia, il 90% dei quali ¨¨ da ricondurre all¡¯esposizione al sole.?L¡¯abbronzatura selvaggia rappresenta quindi un rischio certo, mentre i possibili effetti negativi delle creme sarebbero tutti da verificare".
il caso italiano
¡ª ?Ha fatto notizia qualche tempo fa il caso di un prodotto cosmetico fotoriflettente, spacciato come protettivo rispetto ai raggi UVA e UVB ma senza indicazione di SPF sulla confezione, al punto che veniva consigliato e venduto anche per i bambini. La verit¨¤ ¨¨ il prodotto aveva una protezione irrisoria rispetto ai raggi solari, quindi non poteva considerarsi un solare. La segnalazione, fatta dalla divulgatrice scientifica Beatrice Mautino, ¨¨ arrivata fino ad Altroconsumo, che ha testato il prodotto in laboratorio e scoperto che la cipria fotoriflettente incriminata aveva filtri solari praticamente inesistenti. Il prodotto ¨¨ stato quindi ritirato dal mercato e sostituito da un altro con efficacia SPF testata e dichiarata. Morale? Mai fidarsi di prodotti che si spacciano come protettivi solari se non riportano chiare indicazioni (che peraltro sono obbligatorie per legge). E nemmeno dei medici o influencer che pubblicizzano tali prodotti, perch¨¦ nella maggior parte dei casi o non sono informati a dovere o sono direttamente interessati (come sponsor).?
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