Parla il fisioterapista
Pronazione o iperpronazione? Ecco perch¨¦ nella corsa cambia molto
Il piede piatto, di cui abbiamo esaminato le caratteristiche qui, pu¨° essere essere flessibile o rigido. Un piede piatto flessibile in punta di piedi perde il suo piattismo e recupera gli archi plantari. Invece un piede piatto rigido anche in punta di piedi denota il caratteristico piattismo. Quest'ultimo ha maggior probabilit¨¤ di essere sintomatico. Vediamone i maggiori fattori di rischio.
Piedi piatti: fattori di rischio
¡ª ?Tutte le alterazioni strutturali e articolari congenite e acquisite del piede possono influenzare il mantenimento degli archi plantari. Quindi deformit¨¤ tibiali, malformazioni genetiche, l'artrite che deforma le articolazioni, anomalie anatomiche, lesioni e disfunzioni tendinee o muscolari. Soprattutto un'insufficienza del muscolo tibiale posteriore fondamentale nella corsa, facilita il piattismo del piede. Anche i deficit posturali e sopratutto l'impotenza glutea possono generare a cascata problemi di cedimento degli archi plantari. Le patologie della fascia plantare che ha la funzione di tensore dell'arco plantare possono incentivare il problema. Infine anomalie numeriche, come l'osso navicolare accessorio, e posizionali, come l'astragalo verticale possono portare al piattismo.
Corsa, pronazione e piedi piatti
¡ª ?Uno studio Danese su 927 runners ha rivelato che i pronatori avevano un numero significativamente minore di infortuni. E che una moderata pronazione, nei corridori alle prime armi, che correvano con una scarpa neutra non era associata a un maggior rischio di infortuni. ? invece l'iperpronazione, soprattutto su piedi piatti rigidi, che mette a rischio e sollecita le strutture del piede. Ricordiamoci che la pronazione ¨¨ un movimento fisiologico del piede necessario alla riduzione dell'impatto e a caricare di energia cinetica le strutture legamentose e tendinee del piede che verr¨¤ scaricata nella spinta successiva. Bloccare la pronazione potrebbe irrigidire il piede riducendone l'effetto ammortizzante e trasferendo le forze d'impatto su altri tessuti. Inoltre porterebbe a una riduzione della performance. ? l'iperpronazione da correggere con plantari, scarpe con sostegno mediale e sopratutto esercizi di rinforzo del piede.
Scarpe per i piedi piatti
¡ª ?Alla scelta della scarpa corretta viene, oggigiorno, data parecchia importanza dai runner. Sappiamo che si delega alla scarpa giusta il miglioramento delle performance, la correzione dei problemi e la riduzione dei rischi d'infortunio. Spesso in maniera esagerata. Per quanto riguarda il piattismo vengono facilmente consigliate scarpe antipronazione, basandosi su esami il pi¨´ delle volte statici, oppure con scarpe usurate che denotano leggere pronazioni. Una pronazione dinamica vera la si nota con una corsa a piedi nudi o con una scarpa minimalista. Ricordate sempre che il piattismo ¨¨ una condizione statica del piede e la pronazione indica un movimento del piede. Per questo sono mal correlabili tra loro e l'uno non giustifica l'altra. Quindi l'utilizzo di una scarpa neutra che non blocchi la pronazione fisiologica ¨¨ preferibile a una scarpa antipronazione da usare solo in caso di sintomatologia nei runner iperpronatori. In Fisiorunning controlliamo sempre l'usura della scarpe che memorizzano in maniera specifica il tipo di movimento effettuato dal piede nella corsa. Vedremo la settimana prossima come agire in maniera terapeutica per limitare i sintomi e le disfunzioni motorie dei piedi piatti.
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