Un adulto su 10 ne soffre nell'arco della vita e in un caso su 4 colpisce il piede dell'atleta. La fascite plantare provoca dolore e riduce la funzionalit¨¤ motoria del runner. Affrontiamola e curiamola assieme a Fisiorunning
La fascia plantare ¨¨ una struttura fibrosa situata sotto l'arco longitudinale del piede. Collega il calcagno con le teste metatarsali, da dove originano le dita dei piedi. La sua funzione nella corsa ¨¨ quella di ammortizzare l'impatto, decelerando la discesa dell'arco plantare, e restituirne la forza elastica propulsoria in fase di stacco del piede.
Questa struttura va spesso (17,5% nei runner) incontro a un sovraccarico tensivo che sfocia in un caratteristico dolore alla base anteriore del calcagno. La continua sollecitazione biomeccanica provoca delle microlesioni ripetute della fascia. Queste impediscono i normali processi riparatori e rigenerativi fino alla comparsa della reazione dolorifica.
Quali sono i sintomi?
Come abbiamo visto il dolore?al tallone ¨¨ il segno cardine. E' intenso e localizzato (anteromediale sul calcagno). Compare ai primi passi al risveglio o dopo l'inattivit¨¤ prolungata. Migliora con l'attivit¨¤ non traumatica; cammino. Peggiora in fine giornata e dopo essere stati fermi in piedi per diverse ore.
In parallelo al dolore la rigidit¨¤ della fascia impedisce un movimento fisiologico del piede. Posizionare il piede a martello con le dita dorsiflesse diventa quasi impossibile. Come difficile potrebbe essere salire sulle punte dei piedi, rimanere in equilibrio sul piede dolente, saltare e atterrare, camminare sui talloni e fare le scale.
La pressione sulla zona, con le dita o da carico su una protuberanza, ne esalta i sintomi.
Dolore e rigidit¨¤ impediscono la funzionalit¨¤ motoria della corsa arrivando anche a limitare lo svolgimento delle attivit¨¤ quotidiane. Il 20% circa dei runners ha una durata della sintomatologia oltre l'anno.
E i fattori di rischio?
Tutto ci¨° che stimola il sovraccarico tissutale della fascia plantare ¨¨ un fattore di rischio. Quindi: il sovrappeso. Stare in piedi su superfici dure per lavoro. Esagerare con i volumi, la velocit¨¤, i dislivelli e i carichi di allenamento.
Il piede piatto o la tendenza a un iperpronazione potrebbe mettere maggiormente in tensione la fascia.
La riduzione della dorsiflessione della caviglia e l'estensione dorsale ridotta dell'alluce sono correlate a una minore flessibilit¨¤ e allungamento della fascia.
La debolezza del comparto muscolare che sostiene l'arco plantare potrebbe contribuire ai fenomeni retrattivi della fascia. Quindi tutti i muscoli Intrinseci Flessori del piede, il Tibiale posteriore e il Peroneo lungo.
Una biomeccanica di corsa non corretta e poco protettiva. E' per questo che?puntiamo molto sull'analisi biomeccanica della Corsa finalizzata al retraining posturale per un basso impatto tissutale e di infortuni.
Come possiamo curarla?
Diversi studi hanno appurato che ritardare la cura e il trattamento peggiora la prognosi. Quindi al primo lieve sintomo consigliamo di agire subito e affidarsi ad un professionista sanitario.
Il medico solitamente prescrive con buon esito:
¡ãOnde d'urto.
¡ãInfiltrazioni di cortisone; da evitare assolutamente l'uso di antinfiammatori e il ghiaccio che rallentano e inibiscono la guarigione tissutale.
¡ãPlantari e talloniere con gel.
¡ãE soprattutto esercizi riabilitativi che affronteremo venerd¨¬ prossimo
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